Home | Pagine di storia | A 110 anni dalla Grande Guerra | Il 28 luglio di 110 anni fa scoppiava la Prima guerra mondiale

Il 28 luglio di 110 anni fa scoppiava la Prima guerra mondiale

I fatti che portarono alla dichiarazione di guerra che coinvolse tutto il mondo

I nostri lettori sanno che in questa rubrica riportiamo solo le grandi battaglie della Prima Gerra Mondiale.
Il 28 luglio 1914 non ci furono battaglie, ma è la data di inizio della Grande Guerra e ci pare giusto dedicare un breve servizio a quella fatidica data.

In seguito all’attentato di Sarajevo, avvenuto il 28 giugno 1914, dove morirono l’arciduca Francesco Ferdinando e la moglie, l’impero austroungarico decise di porre un ultimatum alla Serbia.
Lo presentarono il 23 luglio, con l’avvertenza: se non lo avessero accettato, l’Impero dichiarava guerra alla Serbia.
 
L’ultimatum era composto di quattro punti.
Si richiedeva alla Serbia di sciogliere tutte le organizzazioni nazionaliste;
Si richiedeva di far cessare la propaganda antiaustriaca;
Si chiedeva di ricercare e punire gli attentatori di Francesco Ferdinando.
A queste richieste se ne aggiunse una quarta, quella di far partecipare funzionari austriaci all’indagine sull’attentato.
 
Quest'ultimo punto era chiaramente provocatorio perché prevedeva una ingerenza nella politica interna della Serbia.
Fatto sta che le prime tre condizioni imposte furono soddisfatte, mentre per la quarta Belgrado chiese come pensavano di attuare la richiesta.
L’Austria decise allora di non aver ricevuto l’accettazione del quarto punto e pertanto dichiarò guerra. Era evidente che volevano in tutti i modi aggredire la Serbia.
Vienna pensava che il conflitto sarebbe restato regionale, ma così non fu. Scattarono tutte le opzioni concordate tra gli opposti alleati, l’Alleanza e l’Intesa.
 
Queste le date fatidiche che portarono all’inutile strage:
- 23 luglio 1914: Ultimatum dell’Austria alla Serbia. La Russia si schiera con la Serbia.
- 28 luglio 1914: Dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia.
- 29 luglio 1914: La Russia mobilita le proprie forze armate sul confine con Austria, Ungheria e Germania. La Germania interpreta la mobilitazione Russa come un atto di ostilità.
- 1° Agosto 1914: La Germania dichiara guerra alla Russia.
- 1° agosto 1914: La Francia – legata alla Russia da un trattato di alleanza militare – mobilita le proprie forze armate.
- 3 agosto 1914: La Germania dichiara guerra alla Francia.
- 5 agosto 1914: L’Inghilterra guerra alla Germania, causata dall'invasione tedesca del Belgio.
 
L'Italia non entrò in guerra a fianco degli Allerati per una serie di motivi.
Anzitutto, contrariamente agli Imperi centrali, il nostro esercito non era pronto per un conflitto.
Secondo, la Triplice prevedeva l’entrata in guerra solo nel caso che uno degli alleati venisse attaccato, cosa che - come abbiamo visto – non era accaduto.
Terzo, il Re d’Italia era Vittorio Emanuele III e non più Umberto Primo che era filotedesco e aveva firmato il trattato.
Un quarto punto riguarda lo Statuto Albertino (la Costituzione di allora). La guerra poteva essere dichiarata dal Parlamento e non dal Re. Quando sarà il momento, peraltro, sarà il Re a decidere l’entrata in guerra a fianco dell’Intesa e il Parlamento approvò la dichiarazione di guerra a giochi ormai fatti.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande