Marcantoni al Muse su «Autonomia: Privilegio o responsabilità?»

«Populismi e semplificazioni danneggiano l’Autonomia. La specialità ha bisogno di confronto e consapevolezza»

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Sala piena e pubblico attento, coinvolto nei ragionamenti, interessato a capire storia, evoluzione e prospettive dell’Autonomia trentina.
Questo, in estrema sintesi il risultato del primo incontro della scuola di politica che il PATT, tramite i movimenti giovanile e femminile, ha messo in campo per portare i trentini ad interrogarsi sul nostro sistema di autogoverno e per dare alla classe dirigente autonomista gli strumenti giusti per affrontare un mondo in continuo mutamento.
Ad aprire la serata il Vicesegretario politico, Simone Marchiori, assieme al Segretario della sezione di Trento, Matteo Facchinelli.
 
Marchiori ha posto l’accento sulla necessità, per un partito territoriale come il Patt, di allargare gli orizzonti e di puntare sulla «formazione continua» dei propri aderenti.
«Come Autonomisti sentiamo una responsabilità in più rispetto agli altri: quella di spiegare a chi ancora non ne è consapevole, ma soprattutto all’esterno dei nostri confini, che l’autogoverno è una risorsa e non un problema.»
«Ma per poter convincere delle nostre ragioni – ha continuato il Vicesegretario – dobbiamo confrontarci, studiare (senza aver paura di questa parola), approfondire le varie tematiche ed è per questo che vedere tanta gente, giovani e donne in particolare, presenti al primo incontro di questa scuola di politica rappresenta un bellissimo segnale per il futuro.»
 

 
L’incontro è poi entrato nel vivo con la relazione di Mauro Marcantoni, sociologo e giornalista, già dirigente della Provincia e direttore della Trento School of Management, autore della delle 30 puntate pubblicate da l’Adigetto.it sulla storia dell’Autonomia (vedi).
Partendo dalle tappe fondamentali della storia dell’Autonomia trentina, dal 1948 ai nostri giorni, è riuscito a sviscerare pregi e difetti, criticità e punti di forza del governo trentino delineando, nelle conclusioni, le prospettive e le sfide che devono necessariamente essere affrontate con coraggio e determinazione.
«Governare una comunità – ha affermato Marcantoni – vuol dire capirla, sapere da dove viene e delinearne l’orizzonte da perseguire. Non è ovviamente un lavoro che nasce da solo, ma ci vuole studio, dibattito e il coraggio di capire che le scelte hanno bisogno di responsabilità e di discutere tutti assieme senza paura del confronto.»
E, infine, ha voluto concludere il suo intervento con un monito.
«Quella trentina deve essere una Autonomia responsabile, dove ciascun cittadino fa la sua parte in base alle proprie possibilità. Un’autonomia che rigetta i populismi e gli slogan che non riescono a dare risposte ad una realtà complessa.»
 
La serata è poi proseguita con un ampio e qualificato dibattito che ha portato i presenti a confrontarsi con Marcantoni in merito ai temi di stretta attualità come i referendum per l’Autonomia di Lombardia e Veneto, il ruolo dell’Europa, la mancanza di un assetto federalista in Italia e la riforma dello Statuto di Autonomia.
Mentre le conclusioni sono state affidate al Segretario politico, Franco Panizza.
Visto l’entusiasmo, Marcantoni ha dato la propria disponibilità ad organizzare a breve un secondo incontro per affrontare i temi che la mancanza di tempo non ha consentito di toccare, mentre la scuola di politica del Partito Autonomista continuerà la settimana prossima con una serata riservata ai dirigenti del Partito dal titolo «La politica nell’era dei social».
Relatori l’esperto di comunicazione politica Giuseppe Di Caterino e il professore dell’Università di Trento Giuseppe Veltri.