Guardando a Oriente: tornano le «Lezioni di Storia» di Laterza
Dall’8 ottobre al 26 novembre tutte le domeniche alle 11 a Trento e a Rovereto
Guardando a Oriente: è il titolo del nuovo ciclo delle «Lezioni di Storia» ideate dagli Editori Laterza e promosse da Provincia autonoma di Trento, Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Comuni di Trento e Rovereto, e realizzate con il sostegno di Casse Rurali Trentine, Cavit, Dolomiti Energia e la collaborazione tecnica del Centro Servizi Culturali Santa Chiara.
Appuntamento dall’8 ottobre al 26 novembre a Trento (Teatro Sociale e Sala della Filarmonica) e a Rovereto (Teatro Zandonai) con mattinate dedicate a raccontare il confronto millenario tra culture da sempre in relazione tra loro.
Si inizierà con l’Oriente plurale dell’antica Roma: appuntamento l'8 ottobre alle 11 al Teatro Sociale di Trento con Andrea Giardina, che insegna Storia Storia romana presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Le Lezioni proseguiranno con l’elefante di Carlo Magno (Franco Cardini, Rovereto 15 ottobre), San Francesco e il Sultano ( Amedeo Feniello, Trento 22 ottobre), il Catai di Marco Polo (Vito Bianchi, Rovereto 29 ottobre), la Cabala (Anna Foa, Trento 5 novembre), l’Oriente di Cristoforo Colombo che si rivela il suo contrario (Franco Farinelli, Rovereto 12 novembre), la moda all’orientale (Maria Giuseppina Muzzarelli, Trento 19 novembre), l’Oriente del terrore (Domenico Quirico, Rovereto 26 novembre).
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. I biglietti potranno essere ritirati a partire dalle ore 10.
PROGRAMMA
Domenica 8 ottobre, Trento, Teatro Sociale.
Andrea Giardina: Orienti romani.
Roma creò un impero mediterraneo e l’Oriente entrò a far parte del mondo romano.
Ma era, e rimase sempre, un Oriente plurale, che comprendeva paesi come l’Egitto, la Palestina, la Siria, la Turchia accanto alla grecità estesa in Asia Minore, nell’Egeo e nel continente.
Un senso di familiarità indotto dall’integrazione di tante culture diverse si univa al fascino inquieto dell’esotismo.
Andrea Giardina insegna Storia romana presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Domenica 15 ottobre, Rovereto, Teatro Zandonai
Franco Cardini: 798 d.c. - Carlo Magno e l’elefante.
Ad Aquisgrana Re Carlo si è fatto costruire un serraglio di animali esotici, inclusi pantere e leoni: l’emblema della sua forza.
Gli manca però la bestia capace di rappresentare al meglio la qualità regale della saggezza nonché di far riemergere le glorie degli imperatori romani e delle corti di Bisanzio e d’Oriente: manca l’elefante.
Una storia vera capace di evocare l’Europa di più di dodici secoli fa, tra imperatori e califfi d’Oriente.
Franco Cardini è professore emerito di Storia medievale all’Istituto Italiano di Scienze Umane.
Domenica 22 ottobre, Trento, Teatro Sociale
Amedeo Feniello: 1219 - San Francesco e il Sultano.
Nel campo crociato di Damietta, in Egitto, mentre cristiani e musulmani si fronteggiano aspramente, appare una figura inaspettata: povero, umile, scalzo, deriso dagli appartenenti alla sua stessa fede, Francesco d’Assisi ha deciso di affrontare a modo suo il Sultano al-Kamil.
Un incontro in cui il fanatismo e il pregiudizio cedono il posto ad un reciproco sforzo di conoscenza che resta ancora oggi emblematico.
Amedeo Feniello lavora all’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del CNR e insegna Storia medievale presso l’Università degli Studi dell’Aquila.
Domenica 29 ottobre, Rovereto, Teatro Zandonai
Vito Bianchi: 1271 - Marco Polo verso il Catai.
Sono i mercanti che sanno come andare alla ricerca di mondi - fin lì ignoti e solo immaginati - per svelarne i contenuti, capirne e carpirne i segreti.
Marco Polo è il nuovo Parsifal: non più il cavaliere della classicità medievale, bensì il mercator, col suo spirito libero e con la sua forza; forza che consiste nell’accostarsi all’altro e all’altrove all’insegna della reciproca convenienza e quindi a un livello paritario, intrinsecamente pacifico.
Vito Bianchi, archeologo, scrittore e docente all’Università degli Studi di Bari.
Domenica 5 novembre, Trento, Teatro Sociale
Anna Foa: 1486 - Cabala ebraica, cabala cristiana.
Misticismo e magia. Durante l’Umanesimo la cultura cristiana si appropria della tradizione cabalistica ebraica facendone uno dei principali fondamenti del mito di un’antica sapienza comune tanto agli ebrei che ai cristiani.
Una contaminazione tra due mondi lontani e insieme vicini che produce una miscela basata sulla convinzione che gli insegnamenti occulti della Cabala ebraica fossero compatibili con la verità cristiana.
Anna Foa ha insegnato Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza.
Domenica 12 novembre, Rovereto, Teatro Zandonai
Franco Farinelli: 1492 - Colombo: cercare l’Oriente attraverso l’Occidente.
Colombo è il primo dei moderni perché è il primo ad applicare al mondo il modello cartografico con la pretesa che sia il mondo ad adeguarsi alla mappa e non viceversa.
È questa l’inversione fondamentale che sta al cuore della sua impresa, mentre l’inversione direzionale tra Oriente ed Occidente è soltanto una delle conseguenze di quel ribaltamento iniziale.
La terra che Colombo tocca diventa un Nuovo Mondo appunto perché è l’esito di un inedito rapporto tra modello e realtà.
Franco Farinelli dirige il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna, è presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani (Agei).
Domenica 19 novembre, Trento, Sala della Filarmonica
Maria Giuseppina Muzzarelli: 1590 - La moda guarda all’Oriente.
Al centro dell’Orientalismo sta l’idea della differenza profonda fra Occidente ed Oriente; questo anche nel campo della moda: l’Occidente apprezzava cambiamenti, tessuti pesanti e corpetti opprimenti; la moda orientale proponeva, o si immaginava che lo facesse, abiti poco strutturati e fogge immutabili.
Nel Cinquecento due grandi rivoluzioni - la stampa e le scoperte geografiche - favorirono la conoscenza a distanza e in Occidente ci si cominciò a vestire all’orientale.
Maria Giuseppina Muzzarelli insegna Storia medievale e Storia del costume e della moda all’Università di Bologna.
Domenica 26 novembre, Rovereto, Teatro Zandonai
Domenico Quirico: 2014 - ISIS, nascita di un nuovo califfato.
La ricostruzione del Califfato a Mosul non è un semplice episodio nella guerriglia globale dei movimenti fondamentalisti.
Segna il tentativo esplicito di capovolgere la storia recente imponendole un nuovo Tempo: riavvolgere il filo della storia per riportarla dinamicamente al suo Tempo perfetto, puro.
Non utopia, ma tempo politico in cui si colloca un progetto di società «perfetta» ferocemente totalitaria.
Domenico Quirico è giornalista e scrittore.