Il 9 marzo di 35 anni fa, la Prima tragedia delle Funivia del Cermis

Il cavo di traino si accavallò su quello portante, segandolo Morirono 42 persone. Solo una ragazzina sopravvisse

Di quella tragedia ci ricordiamo tutto, anche se le autorità fecero di tutto per farla dimenticare.
Era la fine di quella giornata sulla neve, gli ultimi sciatori stavano scendendo a valle con gli operai addetti agli impianti. D'un tratto il cavo trainante si sovrappose al cavo portante, segandolo letteralmente.
La cabina si perse nel vuoto e cadde per una sessantina di metri.

Delle 43 persone a bordo, solo una sopravvisse miracolosamente. Era una ragazzina di 14 anni, di nome Alessandra Piovesana. Come si può immaginare, ci vollero anni perché riuscisse a riprendersi dalla tragedia, che comunque non avrebbe più dimenticato. Oggi è morta anche lei.
Ed è morto anche il manovratore, Carlo Schweizer, unica persona ritenuta colpevole di quella immane tragedia. Neanche lui avrebbe mai dimenticato.

Schweizer fu un caso umano più che giudiziario. Visto con gli occhi di oggi, venne condannato a tre anni di carcere sostanzialmente per due motivi: non aveva il patentino di manovratore e... un colpevole bisognava pure trovarlo.
La mancanza di patentino avrebbe dovuto far ricadere la responsabilità sui dirigenti, che oggettivamente però non vennero ritenuti colpevoli.
Per il resto, sembra che si sia trattato di una terribile fatalità.

Schweizer venne poi assunto dalle poste per intercessione del senatore Giorgio Postal, che ebbe per lui quella pietas che nessuno voleva riconoscere al povero colpevole.
Come abbiamo detto, è deceduto anche lui. Ha cessato di vivere poco dopo la Seconda Tragedia del Cermis, che accadde il 3 febbraio 1998.

Quando accadde la Prima sciagura, fu una tragedia devastante per tutti. Ricordo di un fotoreporter trentino al quale offrirono l'opportunità di fotografare il mucchio di cadaveri, il quale rifiutò e per questo gli va tuttora la mia piena riconoscenza.

Quando accadde la Seconda sciagura del Cermis, ero in America. Tornato a casa, trovai gli amici americani che mi aspettavano sulla soglia, e compresi dai loro visi che doveva essere accaduto qualcosa di molto grave.

Mi spiegarono che era caduta la funivia del Cermis. Italia, Trentino.
«Ragazzi, - li tranquillizzai - vi ringrazio per l'affetto, ma guardate che è una tragedia accaduta più di 20 anni fa…»
«È accaduto oggi… - Disse piano uno di loro, mentre l'altro mi mostrava un giornale. - È stato uno dei nostri aerei militari… Ti domandiamo perdono…»

G. de Mozzi