«Non ancora Italia. Temi risorgimentali dell’arte in Trentino»
Inaugurata a Trento una mostra in omaggio al 150° dell'Unit à d'Italia Inaugurata a Trento una mostra in omaggio al 150° dell'Unità d'Italia
E' stata inaugurata questa mattina
la mostra «NON ANCORA ITALIA. Temi risorgimentali dell'arte in
Trentino».
La mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici
della Provincia autonoma di Trento, propone in Torre Vanga (a
Trento) un percorso attraverso opere databili tra metà Ottocento e
primo Novecento, rappresentative del momento storico e di alcuni
suoi protagonisti, che offrono una documentazione visiva dei
sentimenti di quella parte della popolazione trentina che coltivava
l'italianità in un territorio ancora appartenente all'Impero.
Sono esposti i ritratti di personaggi di spicco che vissero e
parteciparono con convinzione agli avvenimenti dell'epoca e le
opere di artisti che aderirono con passione all'ideale dell'unità
come lo scultore Andrea Malfatti, fervente irredentista con il
quale lo stesso Garibaldi intrattenne un rapporto epistolare.
Vengono poi trattati episodi altamente significativi della storia
trentina quali l'invasione garibaldina del 1866, nel corso della
III Guerra d'Indipendenza italiana, e la celebre battaglia di
Bezzecca.
Altrettanto emblematico in questo contesto il concorso bandito nel
1884 dal Municipio della città per la realizzazione del monumento a
Dante, teso a dimostrare l'italianità del Trentino anche in campo
culturale.
Vengono inoltre esposte opere di artisti dei quali era riconosciuta
l'adesione agli ideali di unificazione all'Italia e di altri che
celebrarono l'annessione del Trentino al Regno d'Italia dopo la
prima Guerra Mondiale.
Ha aperto ufficialmente la cerimonia di inaugurazione Laura
Boschini, dirigente Generale del Dipartimento Beni e Attività
culturali della Provincia autonoma di Trento.
Laura Dalprà, dirigente della Soprintendenza per i beni
storico-artistici, ha illustrato i contenuti della mostra.
La mostra inizia al piano terra con due grandi sculture di Andrea
Malfatti (1832-1917), L'attesa e Roma liberata.
Le due personificazioni allegoriche furono gravemente danneggiate e
nascoste sottoterra dai soldati austroungarici a causa del loro
chiaro significato politico: l'omaggio alla regina Margherita,
rappresentata dal fiore stretto nelle mani della prima e la
conquista della capitale da parte del giovane Regno.
Al primo piano apre il percorso il poco noto ritratto di Antonio
Rosmini, del pittore milanese Luigi Zuccoli.
Il sacerdote e filosofo roveretano fu infatti partecipe delle
vicende risorgimentali, tanto da pubblicare nel 1848 il discorso
sull' «Unità d'Italia» che afferma il sistema di governo
federalista quale soluzione migliore per l'Italia unita.
Da segnalare poi il notevole gruppo di ritratti inediti della
famiglia Thun, realizzati dal pittore e patriota trentino
Ferdinando Bassi (1816-1883).
Qui rappresentati troviamo esponenti di primo piano della famiglia,
la contessa Violante Martinengo Cesaresco Thun, il suo unico figlio
Matteo e la seconda moglie di questi, Carolina Arsio, personaggi
che condivisero gli ideali risorgimentali dell'artista.
Fulcro della sala è il magnifico gruppo scultoreo raffigurante
Garibaldi e Vittorio Emanuele II a cavallo di Andrea Maffei,
appartenente alla Fondazione Museo Storico del Trentino, sullo
sfondo del quale troviamo una breve campionatura dell'epopea
garibaldina legata alla storica battaglia di Bezzecca.
Sicuramente interessante in questa sezione, per il particolare
taglio prospettico, è il dipinto del veneziano Giulio Carlini
raffigurante Giuseppe Garibaldi a Bezzecca, recentemente acquisito
dalla Provincia autonoma di Trento.
Altro importante nucleo di questa sala è rappresentato dalle opere
della collezione di Andrea Maffei, grande organizzatore di celebri
salotti culturali, confluite per volontà testamentarie alla
famiglia De Lutti di Riva del Garda.
Nello stanza successiva trovano spazio le opere dedicate a Dante,
simbolo di italianità nella Trento irredenta.
È qui esposto un vigoroso busto in marmo di Carrara di Andrea
Malfatti del 1865, realizzato per la città di Trento e tuttora
conservato nella Biblioteca comunale, e due bozzetti proposti dallo
stesso artista per il concorso per il monumento a Dante, vinto però
da Cesare Zocchi e inaugurato nel 1896.
Una vera curiosità in questa sezione è rappresentata dalla sontuosa
cornice in ottone e smalti che racchiude la fotografia d'epoca del
monumento, dono del Trentino per le nozze di Vittorio Emanuele III
ed Elena di Savoia.
Chiude la mostra una saletta con tre opere emblematiche
dell'annessione all'Italia, ideale compimento delle vicende
risorgimentali e dell'unità nazionale.
Sono qui esposti il Dittico della cerimonia dell'annessione della
Venezia Tridentina all'Italia di Alcide Davide Campestrini e le due
cere raffiguranti Cesare Battisti Apostolo e Martire di Arrigo
Minerbi, scultore prediletto di Gabriele d'Annunzio, nonché la
monumentale Sentinella al Brennero di Oddone Tomasi.