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Nella triste vicenda di Manduria, la cosa più triste è la complicità silente della società di oggi, che tollera o, addirittura alimenta, la cultura della violenza
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L’educazione digitale deve cominciare presto, soprattutto con l’esempio. In particolare il cellulare va spento all'ora dei pasti e non va portato in camera da letto
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Il meccanismo della ricompensa psicologica dei «like» non è diversa da quella generata dalle sostanze psicoattive
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Fino a 9-10 anni i bambini chiedono informazioni ai genitori, poi hanno Google a cui attingere e non domandano più nulla a loro
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La «vendetta pornografica», variante del cyberbullismo, è diventato un reato punibile
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È alla famiglia dalle relazioni povere e superficiali che bisognerebbe dare appoggio
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È necessario educare i bambini alla sessualità fin da piccoli e coniugare questa con l’educazione alle emozioni e ai sentimenti, al rispetto di se stessi e degli altri
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È tempo ormai di domandarsi dove stiano le nostre emozioni quando siamo in rete e come vengono espresse
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Un preoccupante 9% delle vittime sviluppa comportamenti autolesivi e arriva finanche a pensare o tentare il suicidio
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I nuovi adolescenti, nonostante il grande bisogno di relazioni affettive, possono percepire l’amicizia come importante ma per la quale non serva impegnarsi molto
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Gli abusi sessuali dei preti sono una delle piaghe sociali più gravi rimasta sommersa per troppo tempo all’interno della Chiesa
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Il «male non possiede né profondità, né una dimensione demoniaca» diceva Hannah Arendt. È banale il male
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Un po’ tutti ci stiamo penosamente abituando alle prevaricazioni del bullismo fisico e verbale e che si sta normalizzando un fenomeno che normale non è
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Il Festival serve a farci sentire leggeri e anche a recuperare sogni. E i sogni - non le illusioni - sono energie e risorse che sostengono la resilienza e la fiducia
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Non bastano più gli anniversari per contrastare quella «banalità del male»
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Non dimentichiamo cosa diceva Jung: «I bambini vengono educati da quello che gli adulti sono e non dai loro discorsi»
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Un tempo la vecchiaia era considerata «l´età dell´oro» perché il vecchio poteva godere di tutta l´esperienza acquisita. Oggi questa sembra non interessare più a nessuno...
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I ritmi cadenzati dall’attività scolastica e alternati con pause rigeneranti e attività fisica durante il giorno, aiuterebbero a superare la sindrome da rientro
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Per contrastare l’ozio abbiamo attribuito alla noia una valenza negativa quando invece essa è lo spazio del sogno, dell’attesa, dell’immaginazione e della creatività
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Una volta i bambini scrivendo la famosa letterina per Babbonatale immaginavano che venissero premiati i loro meriti