I concerti di Natale del coro della Sosat in Trentino

Venerdì 22 nella Chiesa di San Marco a Rovereto, sabato 23 al Santissimo di Trento

Sarà una rappresentazione natalizia di riflessione, evocativa dei valori veri del Natale, di una umanità che unisce spiritualità e concretezza, gioie e difficoltà, quella dei due concerti che il Coro della Sosat terrà venerdì 22 dicembre a Rovereto, nella chiesa arcipretale di San Marco, nell'omonima piazza e sabato 23 dicembre a Trento, nella chiesa del Santissimo in Corso 3 Novembre.
Questo concerto è organizzato in collaborazione con il settimanale Vita Trentina. Il coro è diretto dal maestro Roberto Garniga.
La narrazione sarà del presidente del Coro della Sosat, Andrea Zanotti.
«Non sarà un semplice concerto – dice il presidente Zanotti, – ma un evento che ogni anno si rinnova, dove l’intreccio di parole e musica diventa essenziale e non scindibile.
«Quest’anno le voci del Coro della Sosat ci condurranno in un viaggio dalle stelle alle stelle: passando per quella Natività che rompe la solitudine del cielo e della terra per fonderli in un abbraccio.
«L’idea di provenire dall’oscurità inesplicabile dell’universo per poi, alla fine, farvi ritorno, genera solitudine, ansia, paura: il Natale invece accende quella polvere di stelle della quale siamo impastati per farla risplendere di umanità, povera e, al contempo, straordinaria.
«Per questo lo cantiamo tutti gli anni: perché il canto implica necessariamente lo stare insieme, l’ascoltarsi, l’accettarsi con i propri limiti, ma con la propria capacità di rompere la crosta dell’individualità per commuoversi: per muoversi, cioè, verso e con gli altri.»
 
Il cantare della Sosat ha le sue radici sulle montagne.
«La nostra cultura popolare – prosegue Andrea Zanotti – porta gli scarponi ai piedi e canta: ed è depositaria di una spiritualità che rischia di svaporare, di perdersi nelle opacità di cieli rutilanti di colori ma poveri di stelle; di naufragare - pur venendo dalla lezione sobria, alta e solenne della montagna - nella pochezza di un dominio tecnico potente ma senza anima.
«Di qui il bisogno di ritrovarci, di riconoscerci, di augurarci una speranza di futuro, confidando uno nell’altro: affidandoci - in un mondo che mostra anche i tratti minacciosi di un futuro non semplice - alla nostra capacità di costruire relazioni e socialità in continuità con le radici di cui è intessuto il nostro passato».
 
Il Coro della Sosat ha tenuto il primo dei suoi tre concerti natalizi sabato scorso alla Münchner Philharmoniker di Monaco di Baviera, dove in una sala gremita in ogni ordine di posti, ha suscitato emozioni e sentimenti, con il pubblico incantato dalla passione e bravura dei cantori sosatini.