Il 26 dicembre all’Auditorium il musical «Il tamburo ritrovato»

Cambia formula il Gran concerto di Natale» della Federazione dei Corpi Bandistici del Trentino

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Dopo un anno di transizione - l'anno scorso furono banda e cori - cambia decisamente formula il tradizionale Gran Concerto di Natale della Federazione dei Corpi Bandistici della Provincia di Trento, in programma al Teatro Auditorium di Trento la sera di Santo Stefano.
Il programma della serata in calendario martedì 26 dicembre è stato illustrato oggi a Trento nell’ambito della piattaforma di comunicazione Cultura Informa dal presidente della Federazione, Renzo Braus, dal presidente della Banda Sociale «Erminio Deflorian» di Tesero, Massimo Cristel, e dal direttore Fabrizio Zanon. 
 
È intervenuto all’incontro con i giornalisti l’assessore alla Cultura della Provincia autonoma di Trento, Tiziano Mellarini, che ha sottolineato il ruolo di primo piano che, anche in ambito culturale, riveste il volontariato, valore inestimabile per l’intera comunità del Trentino.
Hanno portato il loro saluto anche il consigliere provinciale Pietro Degodenz e l’assessore alla Cultura del Comune di Cavalese, Ornella Vanzo.
 

 
Era il 26 dicembre 1990 quando la Federazione, allora presieduta da Giovanni Lechthaller, diede avvio a questa iniziativa.
A dirigere la Grande Banda in quella prima edizione c'era il maestro Daniele Carnevali, mentre la Banda Giovanile era diretta dal maestro Gianni Caracristi.
Da quella data molte cose sono cambiate. La novità più rilevante è di quest'anno con la nascita della Banda Sinfonica Giovanile Trentina voluta per avere una realtà musicale solida che sia una meta da raggiunge per i giovani allievi delle nostre bande, ma anche un faro dal punto di vista gestionale oltre che artistico alla quale le bande trentine possono ispirarsi.
 
Non volendo disperdere la tradizione del Gran Concerto di Natale la Federazione dei Corpi Bandistici ha pensato di mettere a disposizione la serata ai complessi che si sono distinti per particolari produzioni musicali e di spettacolo.
Sicuramente nel panorama bandistico dell'ultimo periodo ha spiccato per originalità il musical fiemmese «Il tamburo ritrovato» allestito dalla Banda Sociale «Erminio Deflorian» di Tesero che, nell'estate 2016, ha registrato il tutto esaurito per tre spettacoli di fila.
Per la prima volta, in Italia, a livello amatoriale un’orchestra di fiati, un coro, un corpo di ballo e una compagnia teatrale diventano il fulcro di uno spettacolo musicale che restituisce al pubblico una storia di speranza, solidarietà e determinazione di un  popolo, durante le invasioni napoleoniche nel Principato Vescovile di Trento e nella  Contea del Tirolo.
  

 
«Non c’era bisogno che i francesi-napoleonici portassero in Val di Fiemme gli ideali della Revolutiòn: liberté, fraternité, egalité. La valle era già da secoli una piccola repubblica.»
Massimo Cristel, presidente della Banda, in poche parole sintetizza il significato profondo del musical. Il musical, ideato e voluto dalla Banda Sociale di Tesero nel 2016 per aprire i festeggiamenti dei suoi 200 anni di vita, dura circa un’ora e mezza, avvalendosi di scenografici contributi multimediali.
Sul palco si alternano 200 artisti fra bandisti, attori, cantanti-attori, coristi, voci bianche, ballerine e comparse.
 
Se per l’Italia è il primo musical per orchestra di fiati, per la Val di Fiemme è uno show senza precedenti anche perché ha saputo coinvolgere un’incredibile varietà di talenti.
Lo spettacolo restituisce una storia, lunga 18 anni, di speranza, solidarietà e determinazione del popolo fiemmese, durante le invasioni napoleoniche. Queste guerre hanno segnato un’epoca di radicali mutamenti per la Magnifica Comunità di Fiemme e i suoi Vicini che fino ad allora avevano vissuto 700 anni di pace.
Il periodo storico individuato per l’opera è collegato all’anniversario, dal momento che la Banda di Tesero è nata attorno all’anno 1817, solo quattro anni dopo l’ultima battaglia avvenuta a Panchià, in località Le Venzan (1813).
 

 
La trama rivela che lo spirito solidale e l’autonomia fiemmesi hanno radici lontane, così come il senso di ospitalità.
Tutto inizia con un ragazzo dell’epoca attuale che trova in soffitta un vecchio tamburo, per la precisione, l’ultimo tamburo francese che ha suonato in Val di Fiemme.
Mentre la zia del ragazzo prova a spiegare l’importanza di quel ritrovamento, il tempo si riavvolge e il tamburo inizia a scandire scene di guerra, talvolta per incoraggiare i soldati, talvolta per impartire ordini.
Il genere del musical unisce teatro, narrazione, musica e canto, con l’ausilio di scenografie inedite che saranno proiettate per trasportare il pubblico in atmosfere lontane, nel cuore di importanti vicende belliche fra il 1796 e il 1813.
 
La sceneggiatura è frutto del lavoro a quattro mani che ha visto in prima fila il maestro della banda Fabrizio Zanon e il regista Michele Longo, con la collaborazione dell’attore e regista Alessandro Arici e dello storico Luca De Marco.
La parte musicale, commissionata al compositore maestro Luciano Feliciani, è in stile moderno e mira a ricreare le atmosfere e i sentimenti dell’epoca.
Il coro è stato preparato dal maestro Alberto Zeni, mentre le coreografie sono di Angela Deflorian.
 
Lo spettacolo coinvolge musicisti della Banda di Tesero, coristi provenienti dai cori di Tesero e di altri paesi delle Valli di Fiemme e Fassa, attori-cantanti della Val di Fiemme, attori della Filodrammatica di Tesero, le ballerine del Centro Danza di Tesero e il Comitato rievocazioni storiche di Cavalese.
 

 
 TRAMA DELL’OPERA 
Val di Fiemme, 2017. Leonardo, un ragazzo di Tesero, facendo ordine in soffitta, si imbatte in un vecchio tamburo tutto logoro e malandato. Subito corre dalla zia Zena, alla ricerca di una spiegazione. La zia, colma di gioia per il ritrovamento del cimelio, inizia a raccontare.
Quello non è un tamburo qualsiasi: è l’ultimo tamburo militare francese che ha suonato in Val di Fiemme… Era andato «perduto» e con esso si stava perdendo pure la conoscenza dei tragici eventi che hanno segnato anche la Val di Fiemme e la sua gente (i Vicini) durante le guerre napoleoniche e il dominio franco-bavarese e franco-italico nell'allora Principato Vescovile di Trento e nella Contea del Tirolo.
Si tratta infatti del tamburo rimasto sul campo di battaglia a Le Venzan presso Panchià, nel 1813, dopo l’ultimo scontro avvenuto in Fiemme fra le milizie delle valli dolomitiche (tra cui gli stessi bersaglieri fiamazzi) e le truppe napoleoniche (franco-italiche), ormai in ritirata dopo diciotto anni di ripetute invasioni sul territorio di Fiemme.
 

 
Grazie a una sorta di magia, il vecchio tamburo riporta i due protagonisti indietro nel tempo alla fine del '700 - inizio ‘800 (l’epoca del principe-vescovo Pietro Vigilio Thun e dell’eroe della Val Passiria Andreas Hofer), facendo rivivere loro alcune delle vicende che hanno segnato un’epoca di radicali mutamenti anche per la Magnifica Comunità di Fiemme e i suoi abitanti: se più a nord l’arrivo delle truppe napoleoniche e il dominio franco-bavarese in valle - per la prima volta dopo almeno sette secoli di pace - decretò infatti il venir meno dell’autonomia della Comunità stessa rispetto ai poteri feudali, pure essi secolarizzati.
 

 
Un suggestivo e avvincente viaggio nel tempo che, grazie ai singolari personaggi protagonisti delle vicende narrate e a una musica a dir poco sublime (capace, assieme alle suggestive scenografie multimediali, di emozionare gli spettatori), ci consentirà - attraverso una successione di colpi di scena - di rivivere e riscoprire un periodo storico drammatico per il Tirolo storico e l'intera Europa, superato in Fiemme grazie alla solidarietà e all'aiuto reciproco fra la gente della vallata.
Il messaggio finale vuole essere un inno di speranza e di fiducia nell'avvenire, con la consapevolezza dell'importanza delle proprie radici storiche: per i Fiamazzi ciò si traduce nel canto liberatorio «Vivi per sempre, Magnifica Comunità di Fiemme!»
 

 
Musical
 IL TAMBURO RITROVATO 
Le invasioni napoleoniche e la Magnifica Comunità di Fiemme 1796-1813
 
Musica
Luciano Feliciani
Direzione
Fabrizio Zanon
Regia
Michele Longo
 
In collaborazione con:
Filodrammatica «Lucio Deflorian» di Tesero
Centro Danza Tesero 2000
Non Solo Danza
Comitato Rievocazioni Storiche Cavalese
Cori di Tesero e della Val di Fiemme