Libri da regalare a Natale/ 4 – La Venere di Hayez
Titolo: La Venere di Hayez Autore: Roberto Pancheri Editore: Curcu e Genovese 2010 Genere: Romanzo E' stato presentato presso lo Studio Bibliografico Adige
Sabato 18 dicembrepresso lo Studio
Bibliografico Adige di Via Madruzzo n. 33 a Trento si è tenuta la
presentazione del romanzo di Roberto Pancheri «La venere di Hayez»,
edito da Curcu & Genovese, recentemente insignito del primo
premio «Mario Soldati» per la narrativa 2010 dal Centro Pannunzio
di Torino.
A due anni dal suo esordio letterario con il racconto-inchiesta Il
giocatore di diabolo, che raccontava di un clamoroso furto
realmente avvenuto al museo del Louvre nel 1939, Roberto Pancheri,
che di mestiere fa lo storico dell'arte, torna a cimentarsi con la
scrittura creativa costruendo un romanzo dall'impianto narrativo
ottocentesco, La Venere di Hayez.
Anche questa volta è un'opera d'arte nelle sue molteplici valenze
culturali, psicologiche ed emotive il motivo conduttore della
narrazione: e si tratta di uno dei capolavori della pittura
italiana dell'Ottocento, la Venere che scherza con due colombe di
Francesco Hayez, oggi conservato a Palazzo delle Albere, sede
trentina del MART.
Massimo esponente della scuola romantica, Hayez ha lasciato in
Trentino una traccia importante della propria arte, grazie alla sua
personale amicizia con il poeta rivano Andrea Maffei e
all'intelligenza di alcuni raffinati committenti.
Tra questi figura il conte Girolamo Malfatti, ultimo esponente di
un antico casato nobiliare, che nel proprio palazzo in via
Belenzani a Trento aveva accumulato una collezione d'arte di tutto
rispetto, poi andata dispersa.
La «perla» di questa raccolta era costituita appunto dalla Venere
di Hayez, per la quale aveva posato la ballerina Charlotte Chabert,
una personalità altrimenti ignota alle cronache teatrali, come
precisa lo stesso Pancheri nella nota introduttiva al romanzo.
Proprio il carattere sfuggente del personaggio di Charlotte, di cui
quasi nulla si sa di preciso, sembra essere stato il pungolo che ha
indotto l'autore ad abbandonare le certezze della storia dell'arte
per avventurarsi nel campo delle ipotesi, pur sullo sfondo di una
fedele ricostruzione del contesto storico in cui si muovono i vari
personaggi, tutti realmente esistiti.
Una delle caratteristiche più godibili del libro è infatti la
rievocazione della Trento di primo Ottocento, «ancora tutta
racchiusa nelle sue mura medievali, come se non si fosse mai
riavuta da un terribile spavento».
Il libro è corredato da una nota di Fernando Mazzocca, professore
di storia della critica d'arte all'Università Statale di Milano e
massimo specialista di Francesco Hayez.