Verso il Natale/ 24 – I saluti alla stampa del presidente Dellai
Il rapporto agrodolce della Stampa con l'Amministrazione Provinciale
Oggi il presidente della provincia
Dellai, come da consueta tradizione natalizia, ha voluto salutare i
giornalisti, e l'ha fatto nella sede della Federazione degli
Allevatori Trentini, in via delle Bettine a Trento. Davanti ad una
cinquantina di colleghi, hanno preso la parola il padrone di casa
Silvano Rauzi (nella foto in
altro insieme a Dellai), il presidente Dellai e il presidente
dell'ordine dei Giornalisti Fabrizio Franchi (nella prima delle foto che seguono, in
sequenza dinamica).
Rauzi si è dichiarato lieto di ospitare questo saluti, perché il
momento è difficile.
«Per la verità è sempre stato difficile… - ha osservato. - La crisi
sta accompagnando da anni il settore degli allevatori trentini e
pertanto non ci sentiamo né novellini né impreparati ad affrontare
questo momento di difficile congiuntura per tutti.»
Dellai ha detto che quello che conta è da una parte sapere cosa sta
accadendo (qui si riferisce al ruolo della stampa) e, dall'altra,
riuscire ad ottimizzare le risorse per ridurre al massimo i danni
(e qui si riferisce all'Amministrazione Provinciale).
«Nulla sarà mai più come prima, - ha detto, riprendendo una nostra
osservazione. - Ma abbiamo la forza per arginare di danni sia in
termini di risorse umane che economiche. Bisogna cogliere il
momento per riconvertire le proprie aziende. - ha aggiunto. - Con
l'innovazione e la formazione potremo prepararci per cogliere il
momento della ripresa, che sarà più importante di quello attuale di
recessione.»
Di difficoltà, quelle legate alla professione giornalistica, ha
parlato anche Fabrizio Franchi, che ha ricordato come la categoria
sia in attesa del rinnovo contrattuale da ben quattro anni e di
come anche il settore dell'editoria di tutto il mondo stia
attraversando un difficile momento con chiusure di testate e
licenziamenti. Franchi ha regalato a Dellai il libro «Il pane
di ieri» di Elio Bianchi.
Nelle foto che seguono, alcuni dei colleghi che abbiamo voluto
riprendere per il Natale.