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Messo in evidenza da un articolo dell’Università di Berkeley

Ricerca: scoperti i geni che controllano le strategie competitive nelle persone

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Non tutte le persone hanno la stessa abilità nel prendere decisioni strategiche in contesti competitivi ed a quanto pare questa capacità è legata a specifici geni.
Detta in altri termini, strateghi si nasce, non si diventa, secondo quanto emerge dai risultati di una ricerca realizzata da ricercatori delle università di Berkeley, dell'Illinois e della University of Singapore ed i cui risultati sono stati pubblicati su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences).
Il contesto analizzato dalla ricerca è quello dei giochi basati su competizione tra due giocatori e nei quali la vittoria è determinata dalla strategia utilizzata.
Sono stati infatti presi in esame 217 volontari che si sono dovuti impegnare in diverse sessioni di un gioco in cui, come hanno testimoniato studi precedenti, emergono le abilità strategiche dei giocatori, in particolare:
1) la capacità di apprendere per tentativi ed errori;
2) di prevedere ed anticipare le mosse degli avversari (capacità, che nello studio è chiamata di belief learning).
La ricerca è riuscita ad individuare i geni coinvolti nelle decisioni strategiche in contesti competitivi come quello dei giochi, quei geni che consentono cioè di essere vincenti in giochi come il poker, in cui si devono prendere decisioni strategiche in contesti altamente competitivi.
Questo aspetto è stato messo in evidenza da un articolo dell'Università di Berkeley, in cui si ammette che questi geni analizzati dalla ricerca sono coinvolti nella propensione a scommettere nel poker o in altri giochi in maniera strategica.
Insomma, sono stati individuati i geni che influenzano i processi decisionali in contesti altamente competitivi e con essi anche le aree del cervello coinvolte, che sono due. Una è situata nella corteccia prefrontale mediale ed è responsabile del belief learning, cioè di quel processo di apprendimento che consente al giocatore di immaginare ed anticipare le mosse dell'avversario.
L'altra si trova nello striato, l'area del cervello responsabile dell'apprendimento per tentativi ed errori, un apprendimento quindi più primitivo, ma che consente comunque di modificare il comportamento in base agli stimoli esterni.
Inoltre, grazie a questa ricerca è emerso che sono dodici i geni coinvolti nella regolazione dei livelli di dopamina in queste due aree del cervello (corteccia prefrontale mediale e striato), geni di cui sono state individuate ben 147 varianti, che quindi regolano in maniera diversa la secrezione di dopamina.
La dopamina è un neurotrasmettitore che, come era già noto, influisce sul comportamento sociale degli individui e si è visto che questi dodici geni regolano la secrezione della dopamina in queste due aree cerebrali.
Secondo il direttore del team di ricerca, Ming Hsu della Università di Berkeley, queste scoperte sono in linea con precedenti ricerche che mettevano in correlazione la corteccia prefrontale con il belief learning e lo striato con l'apprendimento per tentativi ed errori.
Aver correlato queste due aree del cervello con determinati geni ed i livelli di dopamina, getta le basi per future ricerche volte sia a comprendere ancora meglio le basi dei processi decisionali, ma anche di malattie in cui sono coinvolte queste aree del cervello.
Ming Hsu sta inoltre già collaborando con altri scienziati nello studio di altri volontari in giochi competitivi per scoprire quali aree del cervello e tipologie di apprendimento sono importanti per avere successo in diverse discipline ed aspetti della vita.

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