Crisi edilizia sarà anche nel 2015 – Di Alberto Pattini

Investire subito in infrastrutture pubbliche e semplificare norme e procedure anche a tutela dell'edilizia privata

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Le costruzioni assistono da 18 trimestri consecutivi, quasi 5 anni, ad una contrazione del numero degli occupati che non ha pari in altri settori economici e che pare non finire mai.
Secondo l'Istat, dalla fine del 2009 alla fine del 2014 gli occupati persi sono 500.000, un quarto del totale. In Trentino, si sono persi 3.600 posti di lavoro in cinque anni, solo nel settore edile.
I dati della Cassa Edile di Trento mostrano che nel 2013 il numero degli addetti operai è calato del 9,46% rispetto al 2012.
Le ore lavorate sono diminuite del 13,62%. Tra il 2007 e il 2013 le aziende attive sono passate dalle 2.695 alle attuali 2.187, calando l 18,8%.
Secondo la Confederazione Nazionale dell’Artigianato dal 2008 al 2014 gli investimenti in costruzioni sono diminuiti del 32%, per un valore di 64 miliardi di euro.
Nel solo 2014 il calo delle nuove costruzioni è stato del -8,8; del non residenziale privato del -7%.
Sempre nel 2014 il settore del recupero residenziale ha segnato un valore positivo (+2%), ma considerando i volumi in oggetto – sottolinea la CNA – anche se di segno più, il recupero non riesce ad avere un effetto trascinatore sull’intera edilizia.
E crisi sarà anche nel 2015, per questo è necessario investire subito in infrastrutture pubbliche e semplificare norme e procedure.
 
Per quanto riguarda l’edilizia privata del Comune di Trento, la percezione diffusa nei cittadini e negli operatori del settore è che sia in atto un'eccessiva ostruzione burocratica alle richieste di concessione edilizia, interpretando norme, che siano sempre a scapito dell’utente.
Ne è prova il fatto che nonostante il dimezzamento della richiesta di concessione edilizia, i tempi di ottenimento si sono ulteriormente allungati rispetto alla situazione ante-crisi economica.
Questo ha comportato anche la fuga di investitori e di costruttori, che preferiscono zone nella quali il loro lavoro sia meno burocratizzato.
Per quanto riguarda invece l’edilizia pubblica il Comune di Trento pubblica sul proprio sito internet anche i cottimi da 300 mila euro, raccogliendo richieste di partecipazione da tutta Italia quando invece sarebbe sufficiente, in base alla legge, invitare 5 imprese.
È necessario in questo periodo congiunturale attuare delle misure protezionistiche in modo che i lavori vengano appaltati esclusivamente alle nostre imprese trentine come avviene da sempre in Alto Adige.
Purtroppo i tempi di aggiudicazione si sono allungati a dismisura e per l’attribuzione di una commessa trascorre anche più di un anno all’indizione della gara. Sono tempi che non possono essere accettati. In questa crisi del settore sono indispensabili tempi certi e rapidi.
 
 È necessario rilanciare il settore seguendo tre grandi direzioni di marcia 
La prima è investire in infrastrutture pubbliche, in particolare nella rigenerazione delle città e delle periferie con attenzione alla riqualificazione energetica del costruito, così come nei settori di intervento a copertura del rischio idrogeologico dei territori e nell’edilizia scolastica.
La seconda direttrice da percorrere, è la semplificazione di norme e procedure, in primis riscrivendo il Codice degli Appalti pubblici. Dicendo NO a procedure lunghe, leggi speciali e deroghe alle norme, qualificando le stazioni appaltanti e rendendo effettivo l’accesso delle MPMI al mercato degli appalti pubblici.
Nell’aggiudicazione degli appalti pubblici, laddove consentito dalla legge, bisogna sempre ricorrere ai cottimi fiduciari e alle procedure negoziate con invito a un numero limitato di imprese; le amministrazioni pubbliche e in primis i comuni devono invitare esclusivamente le imprese Trentine, anche perché ciò non è in contrasto né con la normativa nazionale né con quella provinciale sui lavori pubblici.
La terza direttrice nell'edilizia privata è di snellire la burocrazia per  i cittadini che presentano richieste di concessione edilizia.
Nel Comune di Trento la media di rilascio è superiore ai 10 mesi.
Vi sono strumenti per cui una concessione edilizia possa essere rilasciata in 90 giorni come avviene tranquillamente in Germania.
 
Alberto Pattini