Sanremo 2012: Emma vince e convince, Celentano meno

Tra musica, risate e qualche polemica, si è chiusa la 62esima edizione del Festival della canzone italiana – Di Francesca Mazzalai

Non sembra vero ma anche questa volta, dopo ben cinque serate dedicate anche alla musica italiana, il Festival è terminato. Ma chi può dire per quanto se ne parlerà ancora? Visti gli spunti offerti da questa edizione (parecchi), temiamo piuttosto a lungo.

Come potremo scordaci della farfallina tatuata (vedi nostro articolo precedente) di Belen Rodriguez, degli sproloqui di Pupo, dello scandalo Bertè in playback, ma soprattutto dei predicozzi (strapagati) di Adriano Celentano?

Ci consola però ricordare che il Festival non è stato solo questo. Per ben due serate, giovedì e venerdì, si è dato spazio alla Grande musica. Superlativa la scelta degli ospiti internazionali che si sono esibiti con gli artisti in gara, da Brian May (fondatore dei Queen) a Goran Bregovic, Macy Gray, Skye dei Morcheeba, Al Jarreau, José Feliciano e tanti altri, tra cui Patti Smith (premio della Sala Stampa per il miglior duetto con i Marlene Kunz).

Insomma le emozioni non sono mancate, e per una volta la musica ha effettivamente prevalso su tutto: sulla bellezza e la seduzione messa in atto dall’esercito delle bellone (Belen, Elisabetta Canalis e Ivana Mrazova), sulle adorabili gaffes e gli imbarazzi di Morandi (che rimane comunque un lodevole esempio di cantante-conduttore, binomio fondamentale per un Festival come Sanremo), sugli interminabili (e incomprensibilmente applauditi) silenzi di Celentano, ma anche sulle magnifiche esibizioni di Alessandro Siani e Geppi Cucciari, confermatasi una fuoriclasse dal talento naturale e inesauribile.

Che dire infine di Rocco Papaleo? Proclamato a gran voce la scoperta di questo festival, l’attore-regista-cantante rimarrà nella mente di tutti per  il nuovo tormentone della televisione italiana, il balletto della foca, che ha visto improvvisarsi ballerini gli spettatori del Teatro Ariston. Ora siete tutti ricattabili! ha esultato soddisfatto Papaleo, riferendosi ai vip in sala, che ovviamente non hanno potuto esimersi dal mimare la buffa camminata del noto mammifero marino. Contento lui…

Insomma, questo Festival non si è fatto mancare proprio nulla: gli accenni all’omosessualità (I Soliti Idioti ma anche Morandi e Platinette), alla religione (il solito Celentano), allo sport (con la Pellegrini costretta ancora una volta a discolparsi per la questione della bandiera alle Olimpiadi), ma soprattutto alla crisi economica, tema portante anche della canzone (meritatamente) vincitrice di Sanremo, Non è l’inferno di Emma, ancora una volta giovane talento scoperto da Amici di Maria de Filippi.

Infine non possiamo che premiare con un 10 e lode la splendida scenografia di Gaetano Castelli, la testimonianza più alta che l’Italia del Festival ha saputo dare della sua inesauribile creatività, dimostrando ancora una volta che nel campo dell’arte rimaniamo tuttora insuperati nel mondo.
Dobbiamo solo ricordarcelo.
 
Francesca Mazzalai
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