Cercasi Woody, disperatamente.

Lo strano caso di un regista che meno si impegna e più guadagna

Ormai è ufficiale. Midnight in Paris, l’ultimo film di Woody Allen, ha superato quota 5 milioni e mezzo di euro al botteghino.
Fin qui tutto bene, direte voi. E invece no. Non va per niente bene, diciamo noi.
Noi, che dopo essere rimasti due ore chiusi in una sala strapiena (e aver dovuto ripiegare sullo spettacolo delle 22, visto che per quello delle 20 i posti erano tutti esauriti), siamo usciti dal cinema e ci siamo fatti una sola domanda. Ma era il film di Woody Allen? Davvero?
 
Perché di Allen in questa commedia non c’è traccia. E il risultato eclatante, la formula magica che si deduce da quest’esperienza, è che quanto più diminuisci la presenza dell’autore nel cinema d’autore, tanto più ti ritrovi a sgomitare tra la folla per conquistare due biglietti (ma anche per uno solo sarebbe stato uguale).
La prima cosa che pensate (e che per la pace in famiglia scartate) è ovviamente di incolpare per tutto questo il vostro fidanzato, reo di non avervi (parlo a voi ragazze) ascoltato affatto quando avete timidamente proposto di prenotare i biglietti e con l’aria di chi ha tutto sotto controllo vi ha risposto «Ma va’, chi vuoi che ci sia?».
 
Appunto.
Scartata come dicevo questa ipotesi, non rimane che cercare di capire che cosa è successo al regista che tanto abbiamo ammirato in passato.
Per carità, la commedia è girata in modo impeccabile, l’idea della macchina che viaggia nel tempo è simpatica (anche se per niente originale) e la riflessione sull’importanza di saper cercare la felicità nella realtà anziché nell’illusione dei bei tempi andati, è senz’altro attuale.
 
Tuttavia forse qualcun altro oltre a noi rimpiange Io e Annie, Zelig (il film, non il programma!), La dea dell’amore
Probabilmente dobbiamo accettare che Woody Allen non è più nostro come un tempo. È diventato di tutti. E proprio questo di tutti ci fa sentire un pochino tristi.
Perché, diciamocelo, se avessimo cercato il nazionalpopolare, metti caso non ci fossero bastate le quattro puntate di Fiorello, avremmo scelto di vedere… Vacanze di Natale!
 
Insomma, caro Woody, come potrai più riconoscere noi fedelissimi , ora che ci siamo confusi nell’insospettabile folla dell’ultima ora?
E allora, Provaci ancora Sam! Fallo per noi.
Tuoi irriducibili snob.
 
Francesca Mazzalai
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