Il libro e la sua nuova edizione
Il Codex Wangianus è il più importante documento e uno dei più interessanti monumenti del medioevo alpino
È un documento, perché è il registro
che contiene la messa per iscritto, in forma giuridicamente valida,
dei beni e dei diritti della Chiesa di Trento (in un'epoca in cui
il vescovo deteneva anche il potere temporale, e non solo quello
spirituale).
È un monumento, perché chi ordinò la redazione del registro ne
volle fare anche un oggetto di pregio, tale da suscitare nel
lettore ammirazione e rispetto. Non a caso, sul primo foglio
troneggia l'immagine del committente: il vescovo Federico
Vanga.
Redatto materialmente a partire dal 1215, è rimasto per secoli il
libro per definizione della Chiesa di Trento, tanto da essere noto,
prima che con il nome del suo promotore, con quello di «Libro di
San Vigilio» (dal nome del patrono di Trento). Negli anni 1344-45
uno dei successori di Federico Vanga, il vescovo Nicolò da Brno,
ordinò la redazione di un'accurata copia, integrata con ulteriori
documenti, che viene indicata con l'appellativo di "Maior", mentre
al codice più antico è rimasto il nome di "Minor".
Oggetto dell'interesse degli eruditi, non solo locali, fin dal
XVIII secolo, il Codex Wangianus fu pubblicato in modo parziale
dallo storico tirolese Rudolf Kink nel 1852. A partire dal 1998 un
gruppo di studiosi trentini, guidati da Gian Maria Varanini e con
la collaborazione di Donatella Frioli, hanno iniziato il lavoro
necessario per approntare un'edizione del Codex Wangianus
rispondente ad aggiornati criteri scientifici. La nuova edizione è
uscita a cura di Emanuele Curzel e Gian Maria Varanini nella
collana "Fonti" dell'Istituto storico italo-germanico, con il
titolo Codex Wangianus. I cartulari della Chiesa trentina (secoli
XIII-XIV). Il
Dal punto di vista editoriale, il volume si presenta diviso in due
tomi: nel primo vi sono un'ampia introduzione redatta da Fabrizio
Crivello, Emanuele Curzel, Donatella Frioli, Serena Pasquin,
Daniela Rando e Gian Maria Varanini; l'indice dei nomi e dei
luoghi; l'indice delle cose notevoli; altri apparati utili per la
consultazione del volume e la bibliografia. Nel secondo tomo vi
sono i documenti, sia quelli del Codex Wangianus Minor, sia le
aggiunte presenti solo nel Codex Wangianus Maior. Nel complesso i
due tomi raggiungono le 1324 pagine. Allegato al volume, un dvd
contiene la riproduzione completa delle pagine del Minor e una
selezione di quelle del Maior.
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