Il ricordo di David Lama della regista Dina Khreino
Le parole dell’autrice di «Fine Lines» al Trento Film Festival in memoria dell’alpinista recentemente scomparso
Nel documentario, in anteprima al 67. Trento Film Festival, la regista ha coinvolto 20 dei più grandi alpinisti e scalatori, tra cui David Lama, per capire cosa li spinga a rischiare tutto per il brivido dell’ignoto. |
Nell’ambito della 67/a edizione del Trento Film Festival, la regista Dina Khreino (foto) ha presentato in anteprima italiana Fine Lines, in cui venti tra i più grandi alpinisti e scalatori al mondo, tra cui Reinhold Messner, Alex Honnold e Angelika Rainer, per la prima volta in un unico film, raccontano cosa li spinge a rischiare tutto per il brivido dell’ignoto.
Il film interroga i protagonisti sulle grandi questioni cui li mette di fronte l’avventura in montagna: paura e rischio, amore e morte.
In apertura della proiezione Khreino ha voluto ricordare David Lama, scomparso insieme a Hansjörg Auer e Jess Roskelley lo scorso 16 aprile sull’Howse Peak, con un video inedito dalla sua intervista al giovane alpinista austriaco.
La regista l’ha ricordato con queste parole.
«David trasmetteva a tutti la sua passione per la montagna. Mi sento estremamente onorata per aver avuto l'opportunità di intervistarlo per il mio film. Era premuroso e gentile, incarnava la parte più profonda dell'alpinismo».
Nell’estratto presentato in esclusiva a Trento, Lama confessa alcune riflessioni che assumono oggi l’effetto di un presagio.
«Non ho bisogno di essere ricordato. L'arrampicata mi ha dato l'opportunità di realizzare i miei sogni, non è già questa una forma di autorealizzazione? Penso che alle persone basti guardare le mie scalate per sapere chi sono davvero.»