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Il cibo, il vino e la montagna al Trento Film Festival

I tre focus sulle produzioni agricole delle terre alte, tra tradizione e ricerca di un futuro sostenibile

Le terre alte, da sempre luoghi della fatica contadina, sono simbolo di un modello di sviluppo che tenta di unire valori della tradizione e sguardo al futuro, realizzando una difficile alchimia. Non è un caso, dunque, che il Trento Film Festival anche quest’anno abbia voluto dedicare particolare attenzione al complesso rapporto tra montagna, cibo e vino, con una serie di appuntamenti che si snodano nel ricco programma del Festival.
Terre alte, terre di vini: viticoltura spesso definita eroica, a sottolineare la difficoltà del coltivare la terra sulle aree di versante, con pendenze che fanno assomigliare il lavoro del contadino all’azione alpinistica, entrambi segnati dalla fatica e dal passo cauto e attento.
Sarà proprio il CERVIM (Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna) a proporre, in collaborazione con l’Enoteca provinciale del Trentino, un laboratorio di degustazione di vini di montagna e formaggi di alpeggio che unirà in un simbolico gemellaggio il Trentino e la Valle d’Aosta, mercoledì 2 maggio alle 20.
 
Ancora il vino protagonista del seminario Montagna al naturale. Riflessioni sul futuro sostenibile della viticoltura delle terre alte, giovedì 3 maggio alle ore 18 sempre a Palazzo Roccabruna: tra antichi saperi e nuove pratiche, il prof. Andrea Segrè (presidente della Fondazione E. Mach) e Stefano Pisoni, vignaiolo e contadino, dialogheranno sulle strategie per rendere davvero sostenibile la viticoltura in un ecosistema fragile come quello di montagna, tutelandone la biodiversità e salvaguardando la fertilità del suolo.
Un seminario, moderato dal giornalista Pietro Bertanza e organizzato dal Consorzio Vignaioli del Trentino, che si chiuderà con una degustazione di vini da agricoltura biologica e da varietà resistenti.
La Fondazione Mach tornerà a Palazzo Roccabruna sabato 5 maggio alle ore 18 per presentare i risultati di uno studio di livello euroregionale fra Trentino, Alto Adige e Tirolo, che si è posto l’obiettivo di indagare la «versione alpina» della dieta mediterranea.
 
Il progetto, dal titolo Environment, Food & Health vuole dimostrare che si può vivere a lungo con minori spese sanitarie, adottando uno stile di vita - e quindi una dieta - sana, e contemporaneamente aumentare il reddito dei produttori del territorio, consumando locale e stagionale. Tra gli altri, la Fondazione si è occupata di studiare le proprietà della noce del Bleggio, dei formaggi di malga, del pane con cereali antichi e del miele di montagna.
Prodotti che, in ragione delle loro proprietà nutritive e della loro salubrità, ben si prestano a essere messi nello zaino degli alpinisti e dei camminatori.
Al termine del seminario è prevista una degustazione curata dalla Camera di Commercio di Trento.

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