«Motore… Azione!» avviata l'edizione 2019 di Religion Today
Mercoledì 2 ottobre a Villa Margon si è aperta con la premiazione di Nina Davuluri, Miss America 2014, la XXII edizione del Film Festival
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È cominciata con le note della colonna sonora del film «Mission», di Ennio Morricone, suonate dal violinista arcense Massimo Turrini, la XXII edizione del Religion Today Film Festival dedicata proprio al tema della Missione.
Accolto da Gino Lunelli a Villa Margon, Andrea Morghen, direttore artistico della manifestazione, ha aperto le danze introducendo i tanti ospiti speciali di quest’anno: il gruppo di Donne di Fede per la Pace, accompagnate dalla loro fondatrice Lia Giovanazzi Beltrami, lo Sheikh Esref Efendi del Centro Sufi Rabbaniyya con il suo gruppo di dervisci che si esibiranno venerdì 4 alla Campana dei Caduti di Rovereto, Galina Evtushenko, pluripremiata regista e documentarista russa e Amita Shankar, nome prestigioso della scena culturale e teatrale britannico-asiatica.
Sono intervenuti anche il Vescovo emerito di Trento, Luigi Bressan e l’assessore alla cultura del Comune di Trento Corrado Bungaro.
L’appuntamento di apertura è stato all’insegna della memoria di Mahatma Gandhi, colui che ha consacrato la sua stessa vita a una missione, quella di unificare l’India con la nonviolenza.
«Il 2 ottobre infatti coincide con l’anniversario dei 150 anni dalla sua nascita» racconta il direttore artistico Andrea Morghen «una data non casuale, che vuole essere un omaggio a questa figura per renderla un simbolo di questo Religion Today, in continuità con l’edizione passata.»
Così, con le immagini del film su Gandhi di Mark Norfolk «Ses-Qui-Centenary» come sottofondo, Galina Evtushenko ha concentrato il suo intervento sull’amicizia che ha legato il pacifista indiano con lo scrittore russo Lev Tolstoj, entrambi con in comune lo sforzo nel promuovere la nonviolenza.
La professoressa di cinema russa mostrerà alla facoltà di sociologia, venerdì 4 ottobre alle 9.30, il documentario «Lev Tolstoj e Mahatma Gandhi: doppio ritratto nel cuore dell’epoca», di cui lei stessa, assieme alla figlia Anna, è la regista.
Amita Shankar invece ha raccontato il messaggio di Ghandi, tentando di attualizzarlo, una necessità in «quest’epoca in cui stanno crescendo la xenofobia e la violenza settaria».
I riflettori sono poi stati puntati su Nina Davuluri, miss America 2014, premiata con il riconoscimento «Spirituality of Human Rights», consegnatole da Gino Lunelli e Alberto Beltrami, presidente dell’associazione Bianconero, che organizza il Festival.
Nina è stata premiata per il suo costante impegno profuso sin dalla vittoria del massimo concorso di bellezza, a favore delle persone più deboli, in particolare quelle colpite da bullismo e cyber bullismo dovuto al colore della pelle, alla religione o all’appartenenza a un gruppo etnico.
«Siamo fieri di poter accogliere per la prima volta in Trentino una Miss d’oltreoceano» spiega Morghen «Soprattutto per l’impegno di advocacy e tutela dei diritti umani che la contraddistinguono: un esempio per tutti i giovani che ci stanno seguendo.»
La cerimonia si è conclusa con un’anticipazione regalata al pubblico dall’Ensamble Magnificat di Gerusalemme, che si è esibita eseguendo il Salmo 51 in tedesco, al quale è seguito un brindisi offerto dalle cantine Ferrari.
L’ensemble musicale si esibirà con il concerto «Armonia di Pace» questa sera alle ore 20.30 alla sala Filarmonica di Rovereto.