SITC, ultimato il bacino in quota con 120mila mc di capienza
È in grado di innevare gran parte della skiarea Belvedere-Col Rodella in poco meno di 100 ore garantendo un terzo di tutto il fabbisogno complessivo
La Sitc - Società Incremento Turistico Canazei ha ultimato i lavori di realizzazione del bacino di acqua a servizio dell’innevamento della skiarea Belvedere-Col Rodella avviati nel 2022.
Il lago, attualmente pieno, ha una profondità massima di 10 metri per una superficie totale di 21 mila metri quadrati e una capienza di 120 mila metri cubi.
Attualmente pieno, è in grado di innevare gran parte della skiarea in poco meno di 100 ore e garantire fin dall’apertura di stagione un terzo di tutto il fabbisogno complessivo.
«Il riempimento – spiega Alessandro Rizzi, responsabile ufficio tecnico Sitc – avviene in primavera, con acqua proveniente da disgelo e sorgenti che in quel periodo non viene utilizzata e quindi andrebbe dispersa, oltre ovviamente ad acqua piovana.
«Gli studi prevedono che ogni anno sia completo entro il mese di giugno, diventando anche un’attrattiva turistica per il turismo estivo.»
Il bacino, che insiste su terreno dell’ASUC di Canazei, si trova infatti a 2.050 metri di altitudine, in un punto molto panoramico che offre uno sguardo privilegiato sull’intera valle dell’Antermont, con vista su Pordoi, massiccio del Sella, gruppo del Sassolungo, e potrà un giorno rientrare in un percorso escursionistico.
«Anche per questo – aggiunge Rizzi – si è scelto di lasciare una parte senza la staccionata in legno di protezione, in modo da consentire ai turisti di vivere da vicino il lago.
«La sicurezza è garantita da rampe con pendenze molto dolci e completamente ricoperte di materiale lapideo antiscivolo.»
Trattandosi comunque di un’opera umana, si è deciso di mitigarne l’impatto sul paesaggio anche attraverso la piantumazione di piante e arbusti: sono già 1.800 quelle messe a dimora, utilizzando solo semenze da prati donatori della stessa quota e della stessa zona.
Non solo. Inoltre la forma è stata movimentata con rotondità che la rendessero più armoniosa e in linea con la morfologia dei luoghi.
«Si tratta di un bacino multiuso – precisa infine Rizzi – che, oltre a garantire l’innevamento invernale, è a disposizione della Protezione Civile di Trento per necessità antiincendio, oltre ad essere potenziale fonte di acqua potabile, ovviamente con necessari passaggi di potabilizzazione, sia per i residenti che per i turisti.»
Importante ricordare come l’acqua, una volta conclusa la stagione, torni naturalmente al terreno per riavviare il suo ciclo, poiché per la realizzazione della neve programmata viene combinata solo con l’aria fredda.
Un progetto ambizioso, costato alla società di Canazei poco meno di 10 milioni di euro e sostenuto dalla Provincia Autonoma di Trento con un contributo di 1.600.000 euro.