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Scandinavi scatenati alla 38ª Marcialonga

Partenza alle 8.15 da Moena, arrivo dopo 3 ore di fatica a Cavalese

Marcialonga, e… 38! Domani alle 8.15 in 7.200 si infileranno nei binari a Moena (TN), si corre la 38.a edizione di una delle gare più ambite al mondo nello sci di fondo, la Marcialonga.
Oggi, a differenza degli altri anni, gli stranieri, i più accreditati al podio, non si sono presentati alla conferenza stampa.

Erano tutti a provare la «One Way Finish Climb», la mitica salita di Cascata che domani dovranno affrontare al 67° chilometro, 3 km prima del traguardo di Cavalese.
Marco Cattaneo, l'azzurro che più di ogni altro italiano ha sfiorato il successo dopo il ritorno della gara alla tecnica classica, quella amata dagli scandinavi, non ha dubbi nell'indicare in Anders Aukland il probabile vincitore.

«È in gran forma - ha detto l'atleta della FFOO - in classico va forte e conosce bene la Marcialonga.»
In effetti il norvegese ha già vinto due volte, nel 2004 quando era gara di Coppa del Mondo, e nel 2008.

C'è però lo squadrone svedese che può fare la differenza, soprattutto col gioco di squadra: i due recenti vincitori Svärd e Ahrlin sono gli specialisti delle lunghe distanze, ma ci sono anche i temibili Lind, Fredriksson e Brink.

Per gli azzurri sarà una gara tutta in… salita. È vero che Fabio Santus è il leader della FIS Marathon Cup, ma la Marcialonga con i suoi 70 km in classico è veramente una gara a se stante, da affrontare tutta a spinta, come la salita finale, senza sciolina.

Il secondo nella FIS Marathon Cup, Simone Paredi, è anche lui uno specialista dello skating. Della nazionale azzurra fanno parte anche Bonaldi e Carrara.

Ma c'è un altro azzurro sul quale i tecnici puntano forte.
Bruno Debertolis ieri e oggi ha provato e riprovato i punti più ostici della Marcialonga.
Lo scorso anno si è piazzato sesto, ed ha corso tutta la gara con Morandini, il quale però oggi è a letto con la febbre. Da loro ci si aspettava una grande impresa.

Tra le donne sarà probabilmente una sfida tutta svedese tra le due Hansson, Jenny e Sandra, e la Nyström. Sabina Valbusa, l'azzurra delle lunghe distanze, non ha voluto fare pronostici, ma ricorda ancora le parole entusiastiche della sua ex compagna di squadra e di stanza, Gabriella Paruzzi, quando vinse la Marcialonga nel 2004: «Una gara unica ed emozionante, che al mondo non ha eguali!».

Domani in gara ci saranno anche 18 «senatori», coloro i quali hanno portato a termine tutte e 37 le edizioni, e al loro transito da Molina avranno percorso… 2.500 chilometri di Marcialonga, come da Moena a San Pietroburgo!

La gara domani scatta alle 8.15 da Moena, risale tutta la Val di Fassa fino a Canazei, ritorna a Moena, poi entra in Val di Fiemme e si conclude a Cavalese. I primi sono attesi dopo circa tre ore.
Immagini in diretta su RAI Sport2 dalle 9.30 alle 12.00 e sul sito web www.skiclassics.com

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