Il keniano Edwin Soi si concede il bis al 64° Giro al Sas
Bene anche Andrea Lalli, l'erede di Baldini: sesto
Il keniano Edwin Soi concede il bis
sul traguardo di piazza Duomo e si aggiudica il 64° Giro al Sas,
proprio come dodici mesi fa, centrando un doppio successo
consecutivo, che nella storia della gara trentina, da quando si
disputa sui 10 mila metri, era riuscito solamente al connazionale
Mosop (2007 e 2008).
Soi è stato sornione, lasciando sfogare prima i più giovani rivali,
sprintando poi al traguardo volante del quinto giro che metteva in
palio il «memorial Bill Cestari», e ancora amministrando le energie
per il suo attacco finale, avvenuto a 700 metri dal traguardo,
quando ha incrementato il proprio ritmo.
L'unico che inizialmente gli è resistito è stato l'ugandese Wilson
Busienei, ma poi sul rettilineo di via Belenzani Soi ha nuovamente
allungato transitando sotto lo striscione d'arrivo con il tempo di
28'45"9, una prestazione decisamente positiva, a testimonianza
dell'elevato ritmo che i protagonisti della corsa trentina sono
riusciti a mantenere sin dall'inizio.
Sul traguardo, Busienei è transitato con due soli secondi di
ritardo, mentre sul terzo gradino del podio è giunto l'ucraino
Sergey Lebid, che ha così portato un volto bianco su un podio negli
ultimi anni troppo spesso africano.
L'otto volte campione europeo di cross alla vigilia aveva
dichiarato senza mezzi termini di voler arrivare fra i primi tre e
ci è riuscito, a testimonianza della sua grande forza di
volontà.
Ha rischiato più volte negli ultimi due giri di perdere il contatto
dai primi, ma poi è riuscito a ridurre il gap e a esprimere un
forcing sul rettilineo finale che gli ha permesso di recuperare su
Philip Langat e sul giovane Gerbretsedik Adhiana.
Grande protagonista nella splendida serata trentina è stato poi
anche il giovane finanziere Andrea Lalli, che da metà gara in poi è
transitato sempre in testa al gruppo in piazza Duomo, dimostrando
che il gap dagli africani si sta riducendo mese dopo mese.
Ha forzato il ritmo dal quinto al nono giro dimostrando di avere un
buon ritmo, poi però sull'allungo della pattuglia africana ha
dovuto alzare bandiera bianca.
Il suo sesto posto con un tempo di 28'54"5 rimane comunque un
eccellente risultato per chi potrà essere in futuro l'erede di
Stefano Baldini, campione reggiano che proprio al Giro al Sas è
stato osannato e festeggiato da pubblico e da tutti gli atleti.
Il campione olimpico in maratona ad Atene voleva chiudere la sua
gloriosa carriera proprio nella gara del suo manager Gianni
Demadonna, ma invece il riacutizzarsi di uno stiramento tendineo lo
ha costretto a dare forfait e a percorrere un solo giro dei mille
metri del circuito cittadino seduto su una vettura cabriolet
d'epoca, raccogliendo ugualmente i tanti applausi della gente
trentina e non solo che ha assiepato le vie cittadine di
Trento.
Il Giro al Sas nel pomeriggio è vissuto sulle numerose gare
giovanili Csi e intercircoli, alle quali hanno preso parte oltre
900 atleti di tutte le età, dai cuccioli ai master.
Foto Lucio Tonina - Daniele Mosna.
VINCITORI DI
CATEGORIA |
ORDINE D'ARRIVO |
LE INTERVISTE
Stefano Baldini
«Avrei preferito congedarmi correndo il Giro al Sas, al quale sono
particolarmente affezionato e che ho vinto tre volte, ma il destino
ha voluto che non fossi in gara. Ho sentito molto la vicinanza del
pubblico di Trento e non nascondo che mi sono commosso. Adesso si
volta pagina con un po' di malinconia, ma con la volontà di restare
sempre il più vicino possibile al mondo dell'atletica».
Edwin Soi
«La forma era buona e sapevo di poter
far bene. Ho controllato la mia gara, poi ho provato ad allungare
riuscendo a fare selezione. Sono molto felice per aver rivinto
questa gara».
Wilson Busienei
«Sono sorpreso di essere andato così forte. Gli avversari erano
davvero tosti, io invece sono riuscito a lottare per la vittoria
sino all'ultimo».
Sergey Lebid
«Di più non potevo fare. Volevo
tanto il podio e l'avevo promesso a Gianni Demadonna. Alla fine ce
l'ho fatta, ma è stata dura tenere il ritmo degli africani».
Andrea Lalli
«Dopo uno stage di allenamento in
altura volevo capire i miei limiti e per questo ho cercato di
forzare da metà gara in poi. Sono comunque soddisfatto della mia
prestazione ed ho capito che gli africani non son più così
lontani».
Tiziano Bisoffi (presidente Comitato
Organizzatore)
«È stata una faticaccia, ma il risultato finale è stato fantastico,
con tanti partecipanti alla gara del pomeriggio, con un campione
come Stefano Baldini che ha comunque dato lustro alla nostra
kermesse e con tanto pubblico accorso lungo il percorso».
Gianni Demadonna (direttore tecnico Giro al
Sas)
«Per la prima volta nella nostra storia abbiamo avuto una diretta
Rai e questo per noi è già un grande successo. Grazie anche
all'interesse che ha suscitato il ritiro di Stefano Baldini. Un
altro aspetto che ci gratifica è il fatto che c'era tanta gente a
vedere il Giro al Sas non solo in piazza Duomo, ma lungo l'intero
percorso».
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento