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Michele Tomasi: record di immersione al Lago Santo (Cembra)

Ha percorso ben 130 metri in due minuti e 15 secondi al di sotto della coltre di ghiaccio che ricopre il Lago – Di Luigi Carretta

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Il recordman trentino Michele Tomasi ha battuto il record di immersione sotto ghiaccio, percorrendo ben 130 metri in due minuti e 15 secondi al di sotto della coltre di ghiaccio che ricopre il Lago Santo di Cembra, a 1.200 metri di quota.
Un record mondiale che lo fa entrare di diritto nel Guinness dei Primati, e forse annunciato da parte di uno come lui.
 
Nato nel 1965 risiede a Calceranica, gestisce un campeggio a Caldonazzo, ma quando può si dedica infatti al nuoto in apnea, la sua specialità e la sua passione, in cui ha battuto record su record.
Già due volte campione del mondo di apnea dinamica, è vice campione mondiale di Jump Blue, una particolare specialità dell’apnea che consiste nel nuotare lungo un percorso ben definito, è attualmente vicecampione europeo di apnea dinamica e di Jump Blue, e detiene 30 titoli italiani, 9 record mondiali e 25 record italiani.

Qui di seguito il filmato caricato su youtube. 

Non era da solo, Michele Tomasi. Con lui anche il club Rane Nere di Trento e l’Archeosub, sodalizi che da sempre fanno delle immersioni sotto ghiaccio la propria specialità, e che coordinati dal Dott. Giorgio Martini di Cembra, dell’Istituto di medicina del Soccorso, hanno contribuito alla buona riuscita del tentativo di record.
Il record è stato battuto partendo da un foto quadrato nel ghiaccio, attraverso cui è stato calato un cavo guida per Tomasi, che assistito da due subacquei e ripreso costantemente da una speciale telecamera mobile fissata su cavi d’acciaio è uscito 130 metri e oltre due minuti dopo, tra le ali della folla venuta ad assistere alla prova.
 
Poca l’attrezzatura tecnica usata da Michele Tomasi : una muta da 5 millimetri di spessore, una maschera, una speciale monopinna che gli permette di nuotare come un delfino, e una serie di pesi attaccati alla vita e al collo, per mantenere un assetto orizzontale ma che certo non hanno facilitato la prova.
Oltre a questo uno speciale mini-computer che per tutta la durata della prova ha monitorato una serie di dati bio metrici del campione, ossia i dati psicometrici, neuroendocrini, cardiovascolari e respiratori prima e dopo l’impresa, registrando anche l’attività cardiaca, dati che saranno utilizzati dal Centro di medicina dello Sport dell’Università Cattolica di Roma e dell’Istituto di Medicina del Soccorso, che già avevano seguito Michele nel febbraio 2009, quando stabilì il precedente record nelle acque del lago Serraia di Baselga di Pinè, percorrendo 83 metri in 1 minuto e 46 secondi.
 
«Sono molto felice, ha dichiarato il neo-recordman al termine della prova, ho impiegato settimane a prepararmi ed ero abbastanza sicuro di farcela, tuttavia in prove estreme come questa l’imprevisto è sempre in agguato.»
 
Giustamente soddisfatto anche l’organizzatore, il Dott. Giorgio Martini.
«in circa dieci giorni abbiamo preparato tutto; avevamo solo questa finestra temporale per il tentativo, a causa della disponibilità del team incaricato di eseguire le riprese, oberato di impegni. La prima idea era quella di effettuare il tentativo di record sul Lago di Baselga, ma il ghiaccio lì non raggiunge i 30 centimetri richiesti dal Guinness, per cui ci siamo spostati sul Lago Santo. Il comune di Cembra,la Cassa Rurale di Givo e alcuni sponsor privati, oltre che naturalmente del club Rane Nere e dell’Archeosub abbiamo messo in piedi tutta l’organizzazione.»
 
Luigi Carretta
 

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