«Tuffo della Merla»: Un rito (po)polare che mette… i brividi!
I temerari di Ledro, eroi «polari» che piacciono e che vengono imitati sempre di più
Tanto da sfidare in costume da bagno la temperatura dell’aria di pochi gradi, a volte la neve, per tuffarsi tra le onde gelide e cristalline del lago di Ledro.
È il rito del «Tuffo della Merla», nato quattro anni fa sulla spiaggia di Pieve, davanti a uno degli specchi d’acqua più puliti d’Italia, sospeso sull’Alto Garda, negli ultimi tre giorni di gennaio, secondo la tradizione i più freddi dell’anno.
Un appuntamento che piace ogni anno di più. Due bracciate al largo per evitare che la muscolatura si blocchi, un giro di boa a una decina di metri dalla partenza e poi tutti a riva. Una prova estrema? Piuttosto una «nuotata tonificante», almeno se si vuole dar retta ai venti ardimentosi che hanno compiuto l’impresa l’anno scorso.
Per riuscirci non ci vuole neppure «un fisico bestiale»: tra i nuotatori invernali del Ledro si annoverano uomini e donne di tutte le età.
Soltanto un po’ di coraggio per sostenere l’impatto delle acque che hanno temperature di 3-4 gradi e… di raffreddori, giurano, nemmeno l’ombra.
Sarà vero? Quel che è certo è che qui hanno condotto uno studio sull’ipotermia condotta dal freddo in acqua, ad uso dei sommozzatori della protezione civile addetti al salvataggio nei fiumi e nei torrenti… e questo qualcosa vorrà pur dire.
Chi volesse vedere coi propri occhi la «gelida» performance atletica l’appuntamento quest’anno è per domenica 29 gennaio alle ore 12.00 sulla spiaggia di Pieve di Ledro.
Per tutti quelli che cercano invece un’impresa meno impegnativa, si segnalano i piccoli ristoranti della zona (ci sarà un pasta party al ristorante Lido con 10 euro a persona), dov’è possibile trovare riparo del freddo e gustare i meravigliosi piatti della cucina locale accompagnati da un buon bicchiere di vino.
Naturalmente, alla salute degli eroi polari!
Per prenotare: Marco 349 0759863 Oppure 0464 591037
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