Federazione dei pescatori Trentini: è Gianpaolo Colò il nuovo Presidente
Consiglieri: Cagol Bruno, Dallago Paolo, Fedrizzi Emilio, Finotti Mauro (nella foto), Germani Giorgio, Rosso Silvano e Tabilio Silvano
Si è tenuta sabato scorso, presso la sala della Sosat a Trento, l’assemblea straordinaria elettiva della Federazione dei pescatori trentini, decisa alcune settimane orsono dal precedente Gruppo di Coordinamento a seguito dell’entrata a far parte della Federazione della Associazione Pescatori Dilettanti di Trento (dopo l’uscita di quest’ultima dall’Unione dei pescatori trentini consumatasi alcuni mesi fa) e dell’Associazione Pescatori di Piné.
L’assemblea, iniziata in maniera polemica con la relazione del Presidente Flavio Tamanini non approvata dall’Assemblea e con il successivo abbandono dell’Assemblea da parte di Tamanini, ha provveduto alla nomina all’unanimità del nuovo Presidente, Gianpaolo Colò (Associazione Pescatori Ledro) e del Vicepresidente Gianni Bombardelli (FIPSAS).
Ha eletto inoltre i sette membri del Gruppo di Coordinamento.
Questi gli eletti.
Cagol Bruno – A.P.D.T. Trento
Dallago Paolo – A.P.S. C6 Cles
Fedrizzi Emilio – A.P.Alto Sarca
Finotti Mauro – A.P.D.T. Trento
Germani Giorgio – A.P.Cavalese
Rosso Silvano – A.P.D. Borgo
Tabilio Silvano – A.P.Basso Sarca
Nel corso della prima riunione del nuovo Gruppo di Coordinamento, prevista per il 14 dicembre verranno ripartiti gli incarichi ai nuovi eletti.
Nel suo intervento il neo Presidente Colò, afferma che sono molteplici i punti di intervento che il nuovo organismo dovrà affrontare, sia a livello interno con un maggior coinvolgimento di mezzi e persone, sia a livello esterno soprattutto nei confronti dell’Ente Pubblico e dei gestori di energia.
È prevista fra l’altro una revisione dello statuto della Federazione per apportare modifiche razionali anche alle quote partecipative oltre che al principio di rappresentatività delle Associazioni aderenti.
Colò si rallegra per l’importante adesione alla Federazione delle nuove società alle quali sembra ne seguiranno altre, che hanno di fatto però già portato la Federazione a rappresentare quasi il 70% dei pescatori trentini e che rilancia quindi il suo ruolo di maggior interlocutore con la Provincia Autonoma di Trento.
La consapevolezza di questa nuova forza sarà lo stimolo migliore per operare scelte e strategie che dovranno portare benefici a tutti gli associati.
Grande importanza viene data alla comunicazione interna ed esterna con l’auspicata adozione in un prossimo futuro di un organo di comunicazione unico e condiviso che con obiettività e chiarezza informi le associazioni e i loro soci sulle attività della Federazione, si faccia portatore delle opinioni dei pescatori trentini ma sia anche stimolo e pungolo continuo nei confronti del governo provinciale.
«La Federazione è al servizio dei pescatori – ha dichiarato Colò. – Volendo diffondere una nuova strategia di relazione e di collaborazione, si svincola dal passato senza disconoscere ciò che in questi ultimi anni è stato fatto per l'unificazione da varie persone e associazioni.
«Vuole evitare le contrapposizioni ma si propone di instaurare una relazione basata sul dialogo e il rispetto reciproco. È aperta al contributo di tutti coloro che intendono, anche senza farne parte, dare suggerimenti, fare critiche costruttive finalizzate all'interesse comune, accogliere chiunque ne condivida lo spirito e le finalità.»
«La Federazione deve diventare un organismo snello, – ha aggiunto il neopresidente, – non burocratizzato, efficiente e concentrato sul raggiungimento dei fini statutari e determinato a dare risposta ai problemi di carattere generale relativi alla pesca nel Trentino, mantenendo un chiaro ruolo di interlocutore e mediatore nei confronti della Provincia Autonoma senza interferire nelle funzioni dell’ente pubblico bensì rendendosi disponibile alla collaborazione.»
«L’organo direttivo deve essere il cervello e il cuore della Federazione – ha ricordato Colò, – e deve essere costituito da persone che non cercano visibilità ma che si mettono a disposizione con le proprie doti personali per cercare di dare risposta collettiva alle problematiche della pesca da un punto di vista tecnico e amministrativo.
«A tale scopo nell’ambito del direttivo dovranno essere individuate le specifiche competenze da valorizzare nei singoli settori operativi e relazionali, assegnando a ciascuno incarichi consoni alle proprie caratteristiche in modo da pervenire ad una gestione di gruppo coordinata dal presidente pro tempore.»
Saranno quindi istituiti ruoli specifici all’interno del gruppo di coordinamento e relativi a comunicazione, problematiche ittiche, rapporti con produttori energia, rapporti con enti pubblici, rapporti con fornitori comuni.
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