Home | Sport | Sport invernali | La porta stregata consegna la 3Tre allo svizzero Yule

La porta stregata consegna la 3Tre allo svizzero Yule

A Campiglio un elvetico torna in Coppa del Mondo dopo 11 anni – I grandi favoriti traditi dallo stesso errore – L’Italia si fa onore e Razzoli fa il miracolo: quinto

image

Il vincitore della 3Tre Daniel Yule portato in trionfo dalla nazionale svizzera - Credits: Pentaphoto.
 
La maledizione del «3» scompiglia la notte di uno slalom incredibile regalando emozioni a ripetizione ai 19000 spettatori sul Canalone Miramonti.
Lo svizzero Daniel Yule vince la sua prima gara di Coppa del Mondo nello slalom di Campiglio in una seconda manche (tracciata proprio dall’allenatore elvetico Matteo Joris) da thrilling.
Dietro di lui due austriaci, ma non il grande Marcel Hirscher: il secondo posto di Marco Schwarz e il terzo di Michael Matt non compensano la grande delusione dell’uomo che non sbaglia mai ma che stavolta ha sbagliato, eccome.
 
Voleva la terza vittoria a Campiglio, Hirscher, ed invece la seconda manche ha sgretolato il suo piano all’altezza della terza porta, dove molti altri hanno trovato lo stesso destino.
Tra questi, un paio di minuti prima di Hirscher, il norvegese Henrik Kristofferson era evaporato nello stesso identico punto: anche lui deve rinviare all’anno prossimo il sogno del tris a Campiglio.
Una sorta di effetto-domino. Gli statistici non ricordano in tempi recenti uno slalom in cui né Hirscher né Kristofferson siano arrivati in fondo e già questo la dice lunga sull’imprevedibile esito della 65ª classica trentina.
 

Marco Schwarz, Daniel Yule e Michael Matt - Credits Pentaphoto.
 
«Incredibile – esclama il vincitore Yule – io già stavo esultando per un posto sul podio, mai avrei pensato che potesse verificarsi un colpo di scena di questa portata.»
Uno svizzero sul gradino più alto del podio in una prova di Coppa del Mondo tra i pali stretti non si vedeva dal 2007 (Marc Gini a Reiteralm).
Ma le sorprese vengono anche dal basso, non solo dai «boss» del circo bianco.
La pista perfetta del Canalone Miramonti - confermatasi un’eccellenza a livello mondiale, grazie alla professionalità di chi la prepara - ha consentito a molti atleti partiti con un pettorale alto nella prima manche di trovare un posto nei primi trenta.
Tra questi un superlativo Giuliano Razzoli, il campione olimpico di Vancouver 2010 a Campiglio rinasce dopo tre anni di calvario che lo avevano portato vicino al ritiro.
Partito con il pettorale 69, l’azzurro ha chiuso al quinto posto e nel dopo gara è sembrato commosso: «Risalire dopo un periodo così difficile è stato una fatica improba, ma questo risultato mi ripaga di tutti i sacrifici che ho fatto.»
 

Marcel Hirscher incappa in un grave errore nella seconda discesa – Credits Pentaphoto.
 
Bravi nel complesso gli azzurri con cinque qualificati alla seconda manche e Manfred Moelgg ottimo sesto, proprio a pochi centesimi da Razzoli.
Il giovanissimo Alex Vinatzer, che nella prima manche era stato sorprendentemente ottavo e migliore degli italiani, ha sciupato tutto nella seconda uscendo anche lui dalla porta stregata.
Pochi rimpianti viceversa per uno Stefano Gross lontano dalla forma ideale, positiva invece la prova di Simon Maurberger.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande