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Partono per le Olimpiadi di PyeongChang, in Corea del Sud

La Val di Fassa saluta i suoi atleti olimpici testimonial dei Mondiali Junior 2019

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Una bandiera ladina, donata dalla procuradora del Comun general de Fascia, affinché - forti delle loro radici - gli atleti siano ambasciatori della loro terra in Corea del Sud. Un libro che racconta l’incredibile storia di impianti e tracciati del Dolomiti Superski dove ora si allenano anche i campioni della Nazionale, regalato da Daniele Dezulian presidente del Consorzio di impianti a fune Val di Fassa e Carezza.
Un tagliere di formaggi, dal Puzzone di Moena Dop al Cher de Fascia, per arrivare a PyeongChang ricchi dell’energia dei migliori prodotti gastronomici locali, consegnato da Fausto Lorenz, presidente dell’Apt Val di Fassa.
Partono per le Olimpiadi di PyeongChang, in Corea del Sud dal 9 al 25 febbraio, con tanti doni e soprattutto il sostegno di tutta la valle gli slalomisti Stefano Gross e Chiara Costazza e lo snowboarder Mirko Felicetti che ieri, durante un incontro conviviale al Rifugio Valbona della skiarea Alpe Lusia a pochi chilometri da Moena, hanno ricevuto l’abbraccio sincero della comunità di Fassa, attraverso alcuni dei suoi componenti più rappresentativi.
 
«Siamo orgogliosi di voi, seguiremo le vostre gare e siamo certi che, con l’impegno che vi ha contraddistinti finora portandovi alla partecipazione alle Olimpiadi, potrete tutti ben figurare», – hanno detto Testor, Dezulian e Lorenz ai tre sciatori in partenza per i Giochi invernali con un bagaglio diverso di esperienze.
Chiara Costazza è addirittura alla quarta Olimpiade (la prima è stata Torino 2006, dove aveva conquistato l’8° posto in slalom).
«Vivo quest’avventura sportiva – dice la slalomista di Pozza – con piena consapevolezza. Certo, si tratta di una gara secca, perciò cercherò di completare due buone manche come so di poter fare.»
 

 
Lo slalom coreano potrebbe, invece, rappresentare per Stefano Gross l’acuto che finora è mancato in Coppa del Mondo, dove ha raccolto tanti buoni piazzamenti ma nemmeno un podio, e anche un’occasione di riscatto dopo il quarto posto di Sochi 2014.
«In questa competizione conta soprattutto la testa, ci vuole molta concentrazione, – dice Gross sorridendo. – Anche un pizzico di fortuna però non guasta: ho già “vinto” la medaglia di legno, l’ambizione questa volta è di ottenerne una di metallo.»
Soddisfatto si mostra anche Mirko Felicetti che ha agguantato la qualificazione grazie al quarto posto nell’ultimo gigante parallelo di Bansko, manifestando una decisa crescita di forma.
«Sono felicissimo per questa convocazione. Sulla pista olimpica ho gareggiato un anno fa e so anche dove potermi allenare, quindi cercherò di dare il massimo e di portare a casa qualcosa.»
 
Della pressione che devono gestire gli atleti nell’evento olimpico, su cui si concentrano le aspettative di tante federazioni, ha parlato in chiusura d’incontro Angelo Dalpez, presidente del Comitato Trentino Fisi.
«Le Olimpiadi sono una competizione difficile – ha detto Dalpez – anche per l’attesa riposta nelle performance degli atleti.
«Nel caso di Stefano e Chiara si tratta di sciatori esperti che metteranno a frutto le loro grandi risorse e anche Mirko ha tutte le qualità per fare bene a PyeongChang.
«Li ringrazio per il loro impegno, con cui rappresentano la Val di Fassa e l’intero Trentino nel mondo e sono riconoscente anche alle società d’impianti e sportive che, nella valle ladina, creano le condizioni ottimali per allevare talenti.»

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