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Dario Cologna cala il poker, bis stellare per Heidi Weng

Chiusura del 12° Tour de Ski in Val di Fiemme - Final Climb maschile e femminile – Foto, interviste e classifiche

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Quarto successo per Dario Cologna (foto seguente) al Tour de Ski, disputatosi oggi sull’Alpe Cermis della Val di Fiemme, una vittoria mai in discussione che si accoda ai successi 2009, 2011, 2012 di un palmarès con anche tre ori olimpici ed uno mondiale.
La partenza dell’elvetico è bruciante e dopo 1.8 km i distacchi rimangono invariati con un +1:20 su Alexey Poltoranin (KAZ), un +1:24 sul canadese Harvey ed un +1:44 su Martin Johnsrud Sundby (NOR), agevolato dal non-start del russo Ustiugov.
Quattro km di gara e Harvey appaiato a Poltoranin ha un deficit di 1:19 dal leader Cologna, con Sundby più attardato a +1:41.
Al 6° km il gruppo inseguitore dista 1.15 dal leader, ma Sundby inizia a recuperare, con tutti appaiati in vista del rush finale per il secondo posto, conquistato dal Re Leone norvegese.
Sul gradino più basso del podio il canadese Harvey.
Nel corso delle premiazioni, un inchino di rispetto da parte di Sundby a Cologna dimostra tutta l’ammirazione nell’ambiente fondistico nei confronti dello svizzero, ancora sulla cresta dell’onda dopo tanti anni ad altissimi livello, un insegnamento a chi inizia l’attività e a chi si sente già arrivato dopo qualche lampo, spesso provvisorio.
 

 
Dario Cologna torna ad essere il re dell’Alpe Cermis dopo sei anni.
«Ho lavorato molto per raggiungere un buono stato di forma, ma sinceramente non mi aspettavo di arrivare al Tour de Ski così forte. Ho fatto bene tutte le tappe, non posso lamentarmi e sono contento di essere tornato fra i migliori.
«Questa vittoria mi fa guadagnare molti punti in Coppa del Mondo, ma quest’anno non è il mio obiettivo. Ho impostato tutta la stagione in vista delle Olimpiadi e adesso mi concentrerò su quelle. Questa non sarà la mia ultima stagione da atleta, voglio esserci a Seefeld 2019.»
Soddisfatto anche Sundby, quasi più felice ora di quando lasciava solo le briciole agli avversari.
«Mi piace la salita e in giornate come questa anche una gara come la Final Climb sembra divertente.
«Quest’anno poi ci sono le Olimpiadi ed è difficile raggiungere il top della forma prima dell’appuntamento clou della stagione. Mi piacerebbe arrivare a medaglia, ma il livello è alto e non sarà facile.»
Per Mirco Bertolina non tutto è da buttare nonostante il 33° posto, con il 18° miglior tempo di giornata sulla Final Climb.
«È andata molto meglio di come pensavo, ho fatto il 18esimo tempo e visto che l’obiettivo era andare a punti direi che è stato raggiunto.
«Ci tenevo a far bene per tutta la squadra e visto che ero l’unico a rappresentare la nostra nazione il tifo era tantissimo.
«Mi hanno dato una carica in più soprattutto mio fratello e i miei amici di Bosco Chiesanuova, che non mancano mai.»
 

 
«Vola come una farfalla, pungi come un’ape!» – è la frase che Drew Bundini Brown sussurrava a Muhammad Alì durante gli incontri, un pensiero che si adatta perfettamente anche alla farfalla norvegese Heidi Weng (foto qui sopra) la quale, agevolata dalla propria leggerezza, riesce a trovarsi a proprio agio anche sull’erta più difficile dello sci di fondo mondiale: l’Alpe Cermis della Val di Fiemme.
Ma la Weng è capace anche di pungere, spazzando via il risicato vantaggio che la connazionale Ingvild Flugstad Oestberg aveva alla partenza.
Due i duelli in occasione della finale femminile del dodicesimo Tour de Ski, quelli che frapponevano Weng e Oestberg e Jessica Diggins (USA) e Krista Parmakoski (FIN).
Appena s’inizia a salire la Weng si fa inarrestabile, vantando 35 secondi su Oestberg al km 8.1, mentre al traguardo il computo totale arriva a +48.5, chiudendo in 32:13.3.
Diggins sul gradino più basso del podio e Parmakoski quarta. Heidi Weng si conferma la regina del Cermis.
«Ho avuto delle buonissime sensazioni. Mi piace correre in Val di Fiemme, trovo entrambi gli appuntamenti molto entusiasmanti.
«È stata molto dura, negli ultimi due chilometri ero davvero al massimo ma ho cercato comunque di spingere più forte. I tecnici a bordo pista mi dicevano che stavo guadagnando secondi e questo mi incoraggiava.
«La neve quest’anno era veloce e il fondo della pista molto duro, questo ci ha agevolato un po’. Ho provato come ogni anno a conservare le energie per la rampa finale e ci sono riuscita. Mi ha aiutata il fatto di correre insieme con la mia compagna di squadra.
«Abbiamo provato a mettere più secondi possibile fra noi e le inseguitrici, dopo di che ognuna ha fatto la sua gara e io sapevo di essere più forte in salita, – ha affermato a fine gara. Per Elisa Brocard, 17ª e unica azzurra in gara, ci sono parecchie note positive a livello personale. – Ho fatto tutto il piano da sola e probabilmente ho speso un po’ più del dovuto anche di gambe e, appena ho preso la salita, ho sentito subito che mi si indurivano.
«Ho cercato di tener duro, di mantenere il mio passo, non riuscivo neanche a tenere il ritmo di quelle che mi passavano. Mi dispiace, perché era una gara a cui tenevo, speravo di rimanere nella top 15, però sono comunque soddisfatta del mio Tour, è il mio miglior risultato.»
 

 
Soddisfatto anche il presidente del comitato fiemmese Bruno Felicetti.
«Un’altra due giorni molto intensa, siamo stati graziati dal tempo che ha tenuto e quindi ha portato anche tanta gente soprattutto domenica lungo la rampa, ma anche sabato con buoni numeri.
«È un lavoro molto importante, a partire da tutti i volontari, alle società del Cermis che hanno messo a disposizione gli spazi, il Centro del Fondo di Lago di Tesero. E un ringraziamento quindi, prima di tutto, ai volontari, poi a tutto il team, a tutto lo staff che lavora alacremente per realizzare un grande successo.
«Adesso, però, un giorno di relax e poi di nuovo subito al lavoro perché il weekend prossimo ci sono altri tre giorni di Coppa del Mondo, il che vuol dire altri 5/6 giorni di preparazione, di nuovo con un altro stadio, i trampolini a Predazzo e poi ancora il fondo a Lago di Tesero.
«Abbiamo notato soprattutto con la Rampa che abbiamo avuto iscrizioni dalla Russia, dalla Norvegia, dalla Svezia, dalla Germania, sta diventando un appuntamento importante e siamo contenti di questo.
«In Val di Fiemme ci si gusta l’ospitalità ed il buon cibo, su questo stiamo lavorando anche con grandi nuovi sponsor per coinvolgerli e portare sempre più entusiasmo intorno alla finale del Tour de Ski.»
 

 
 CLASSIFICHE 
Ladies 9 km Pursuit Free - Final Climb.
1 WENG Heidi NOR 32:13.3; 2 OESTBERG Ingvild Flugstad NOR 33:01.8; 3 DIGGINS Jessica USA 34:36.5; 4 PARMAKOSKI Krista FIN 35:11.0; 5 STADLOBER Teresa AUT 35:22.7; 6 NISKANEN Kerttu FIN 36:30.3; 7 SEDOVA Anastasia RUS 37:02.9; 8 VON SIEBENTHAL Nathalie SUI 37:09.4; 9 BJORNSEN Sadie USA 38:28.3; 10 BOEHLER Stefanie GER 38:54.4…
17 BROCARD Elisa ITA 40:52.2
 
Men 9 km Pursuit Free - Final Climb.
1 COLOGNA Dario SUI 28:52.1; 2 SUNDBY Martin Johnsrud NOR 30:18.6; 3 HARVEY Alex CAN 30:22.7; 4 POLTORANIN Alexey KAZ 30:33.8; 5 HOLUND Hans Christer NOR 31:09.9; 6 BOLSHUNOV Alexander RUS 32:01.8; 7 GAILLARD Jean Marc FRA 32:08.8; 8 RICKARDSSON Daniel SWE 32:12.9; 9 CHERVOTKIN Alexey RUS 32:25.6; 10 LARKOV Andrey RUS 32:29.9…
33 BERTOLINA Mirco ITA 39:33.9.

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