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Successo per il convegno «Oltre ogni limite e ogni barriera»

Il programma dell’AlpeCimbra Fis Children Cup non ha avuto alcuna pausa dopo le due positive giornate sportive con le Selezioni della squadra italiana

Nel pomeriggio presso la Sala Congressi del Centro sportivo di Folgaria si è infatti svolto un interessante convegno dal titolo «Oltre ogni limite e ogni barriera».
Un importante momento di analisi e di riflessione sul mondo dello sci paralimpico, caratterizzato da una serie di interventi che hanno fatto conoscere tanti aspetti di questo universo sportivo complesso. Ad aprire i lavori è toccato al presidente del Comitato Organizzatore dell’evento Fabrizio Gennari: «Era nostra intenzione proporre due giornate di gare internazionali riservate agli under 17 di para skiing.
 
«Purtroppo la concomitanza con un altro evento non ci ha consentito di avere numeri sufficienti, ma faremo tutto il possibile per riproporre l’appuntamento per l’anno prossimo, perché crediamo molto in questa manifestazione come prezioso veicolo di accrescimento del nostro evento.»
Folgaria e la disabilità è un connubio consolidato, anzi questa skiarea è conosciuta in tutta Europa per la sensibilità nei confronti di questo mondo, tant’è che è stata definita una località di eccellenza.
Questo grazie alla sensibilità della comunità, della società impianti che si è attrezzata per agevolare al meglio le persone con queste problematiche, ed anche grazie ad una realtà che opera in modo specializzato in questo settore, la scuola «Scie di passione», il cui modus operandi è stato raccontato da Corrado Sulsente e Stefano Carbone.
 
Ha colpito in modo particolare l’intervento di Giacomo Pierobon, che alle Deaflympics del 2015, conosciute anche come Olimpiadi invernali silenziose, ha conquistato ben 5 medaglie (3 ori e 2 argenti), costretto poi a smettere con l’agonismo per un infortunio, ma cresciuto sportivamente sulle piste dell’Alpe Cimbra, dove ora pratica la professione di maestro di sci e di allenatore dello Ski Team Altipiani.
Ha raccontato la sua esperienza sportiva e la vita di tutti i giorni.
«Lo sport deve essere un mezzo e non un fine, un’opportunità di confronto e di crescita umana, – ha sottolineato Giacomo. – È un concetto che ripeto sempre anche ai bambini che alleno e ai quali insegno a gareggiare, che fra l’altro non identificano barriere e diversità, come invece capita agli adulti.»
Il fatto di essere un ragazzo sordo sicuramente gli ha creato difficoltà nello sport, visto che ha gareggiato nei circuiti giovanili Fisi, ma altresì gli ha permesso di avere valori aggiunti.
 
«Il mio corpo e la mia mente mi ha costretto sviluppare altre sensibilità, come la scorrevolezza, ma anche la determinazione, la forza di volontà per centrare con determinazione i risultati».
Sono poi intervenuti il direttore generale degli European Para Youth Games Liguria 2017, Carlo Fernandez, l’allenatore e organizzatore Marco Ballini e Giorgia Mantovani, madre del promettente sciatore ipovedente fiemmese Giacomo Bertagnolli.
Hanno raccontato la loro esperienza anche il campione Christian Lanthaler, atleta paralimpico di sci alpino e sci nautico che può vantare la partecipazione a 7 edizioni delle Paralimpiadi, vincendo due medaglie d’argento a Salt Lake City nel 2002, e ancora le sorelle Alessia ed Eleonora Leitempergher, che hanno evidenziato il loro rapporto e quando è nato il vero incontro umano, che ha avuto come veicolo di crescita proprio lo sci.
Interventi che sono stati intervallati da proiezioni significative, come il cortometraggio di Isabella Salveti «Due piedi sinistri» e filmati della Fisip.

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