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La Sportiva Epic Ski Tour pensa già al 2018

Jürg Capol e Kurt Anrather tirano i primi bilanci dell’evento scialpinistico – Percorsi gran parte su pista per la poca neve, belli tecnici ed apprezzati

Chiusa la tre giorni di scialpinismo La Sportiva Epic Ski Tour che ha tenuto banco venerdì in Val di Fiemme e quindi sabato e domenica in Val di Fassa (TN), è già tempo di bilanci.
Jürg Capol e Kurt Anrather, i due ideatori dell’evento, alzano il pollice verso l’alto: «Bilancio positivo, ma come per tutte le cose che debuttano c’è sempre da migliorare qualche dettaglio».
Kurt Anrather, il regista della manifestazione, a fine gara era decisamente stanco, ma sorridente: «Era la prima edizione e c’erano tante incognite su un evento così complesso ed inedito.
«Con la mancanza della neve abbiamo dovuto attuare piani alternativi, comunque la soddisfazione ed i complimenti espressi dai concorrenti ci hanno ripagato di tanti sforzi.
«La formula è giusta, dobbiamo solo sperare nella neve e trovare un calendario senza sovrapposizioni. Sicuramente un partner come La Sportiva e l’esperienza di Jürg Capol sono stati indispensabili. Abbiamo dimostrato che una gara su tre giorni può essere anche un divertente evento…”per tutti”.»
 
La mancanza di neve infatti ha costretto a cambiare il programma originale, e la concomitanza con altri importanti eventi in Italia e all’estero ha di fatto limitato le presenze, ma i quasi 200 scialpinisti al via della prima giornata ed i 133 che hanno portato a termine la fatica dei tre giorni sono numeri significativi per un evento affascinante, intrigante e complesso.
I complimenti fatti agli organizzatori da un atleta come Damiano Lenzi, assoluto protagonista de La Sportiva Epic Ski Tour, sono una autentica iniezione di entusiasmo: «È stata una bella manifestazione, che secondo me non ha avuto il seguito che meritava, speriamo che nei prossimi anni si continui a fare, che cresca sempre di più, perché è un bel format. Una corsa a tappe individuale nel panorama scialpinistico internazionale mancava.»
Gli fa eco Margit Zulian, che ha svettato tra le ragazze: «L'organizzazione è stata eccellente, curata nei minimi particolari; probabilmente ci sarebbero state molte più adesioni con condizioni meteo migliori, anche perché il percorso sarebbe stato sicuramente più spettacolare, comunque un buon potenziale per le prossime edizioni.»

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