Concluso il Trofeo Topolino Snowboard & Freestyle
All'Italia il Trofeo Topolino di snowboard, alla Russia quello dedicato al freestyle ski
Si è conclusa questa mattina sulle piste della skiarea Alpe Cimbra Folgaria Lavarone la fatica dei giovani atleti, provenienti da quindici nazioni, che hanno preso parte al 10° Trofeo Topolino Snowboard e al 1° Trofeo Topolino Freestyle Ski.
Le agguerrite finali, che hanno assegnato otto medaglie d’oro e due titoli per nazioni, hanno messo in luce gli sciatori italiani e svizzeri nello snowboard, russi e italiani nel freestyle ski.
L’Italia ha infatti prevalso nella classifica per nazioni dello snowboard, davanti a Svizzera e Austria, succedendo nell’albo d’oro dieci anni dopo agli Stati Uniti (non presenti quest'anno ma vincitori nell'ultima edizione del 2006). La Russia inaugura invece quello relativo al freestyle, chiudendo davanti ad Italia e Austria.
Quanto alle medaglie individuali, tre ori sono finiti nelle mani dei russi, due in quelle di svizzeri (con un argento e due bronzi) e austriaci (con un argento e due bronzi), una in quella degli azzurri (con un argento e due bronzi).
Soddisfazione per il nuovo comitato organizzatore, che ha rilanciato un evento interrotto nel 2006, il Trofeo Topolino di snowboard, e fatto esordire la disciplina del freestyle ski, offrendo al Trentino e alla Vallagarina un’altra vetrina promozionale internazionale.
Passando al dettaglio delle quattro specialità, nello snowboard slopestyle, ospitato dal tracciato di Ortesino, sia in campo maschile sia in quello femminile la medaglia d’oro è andata ad atleti svizzeri: Jeremy Denda, snowboarder di St. Moritz, grazie ad un punteggio finale di 62, ha preceduto il lituano Motiejus Morauskas (60) e il vercellese, classe 2003 (quindi più giovane dei due avversari) Pietro Cornacchione dello sci Club Alpe Mera (56).
Fra le ragazze acuto di Lena Müller, che con i 45,3 punti totalizzati ha preceduto Emma Gennero dello 04 Ski di Bardonecchia (44) e la connazionale Livia Tanno (41,7).
Sempre in tema di snowboard, questa volta specialità cross, ospitato sulla pista Termental di Passo Coe, fra i ragazzi ha prevalso l’austriaco dell’SV Dornbirn Linus Neumann, che nella finale a quattro ha avuto la meglio sull’ucraino Andrii Peshcherin (argento) e sul ceco Matyas Kulich (bronzo), lasciando al quarto posto il trentino dello Ski Team Altipiani Alessandro Canalia, che ha perduto terreno solo nel finale. In campo femminile l’oro va invece alla fassana Petra Basteri, che nella finale ha tenuto alle proprie spalle le svizzere Annouk Dorig e Aline Albrecht, quarta la bergamasca Sofia Zana.
Cambiando attrezzi, nel freestyle ski slopestyle, gara disputata sempre sulla pista di Ortesino, sono stati gli austriaci a monopolizzare la gara maschile, visto che hanno piazzato i propri atleti su tutti e tre i gradini del podio: sul più alto Josef Steger (7,76 punti), sul secondo Michael Rohrmoser (7,33), sul terzo Michael Wechner (6,66). Primo degli italiani Leonardo Donaggio, quinto dietro ad un altro austriaco. Fra le ragazze vince la russa Daria Tatalina (7,33), davanti all’ucraina Katerina Lyubatska (5,83) e all’austriaca Elisabeth Kirschner (4,50).
Da ultimo, per quanto riguarda lo ski cross, a Passo Coe successo del russo Kirill Sysoev, che in finale ha preceduto l’australiano Warwick Crawford e l’altoatesino di Brunico Patrick Wolfsgruber.
Russa è anche la nazionalità della ragazza che si è imposta nella stessa gara femminile, Sofya Khinskaya, che si è messa dietro la ceca Diana Cholenska (che vanta tre anni in meno) e l’australiana Samantha Marwood. La prima italiana è Martina Locatelli, quinta grazie al successo nella “finalina”.
«Con un budget decisamente ridotto siamo riusciti ad organizzare una manifestazione, che ha coinvolto 140 atleti provenienti da 15 nazioni, allestendo due diversi campi di gara in due località diverse – afferma l’event manager Luca Tomarelli – quindi siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, anche perché gli apprezzamenti migliori in merito ai tracciati sono arrivati dal delegato Fis Marco Malsiner e dagli allenatori».
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