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Fill vince la Coppa del Mondo di discesa: la prima volta per l'italia

Peter Fill: «Premiata la mia costanza, sono orgoglioso di me stesso» – Dominik Paris: «Non posso rimproverarmi nulla» – Roda: «Bravi Fill e lo staff»

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Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. L'Italia conquista per la prima volta nella storia la Coppa del mondo di discesa maschile grazie a Peter Fill, che nelle finali di St. Moritz conquista col decimo posto i punti necessari per salire sul gradino più alto del podio nella classifica di specialità.
Il 33enne carabiniere di Castelrotto corona nel migliore dei modi una stagione fantastica che lo ha visto primeggiare sulla mitica di Kitzbuehel, piazzarsi secondo a Lake Louise e conquistare una serie di buoni piazzamenti (quarto in Val Gardena e a Joengsoen, quinto a Chamonix, ottavo a Beaver Creek e nono a Wengen), grazie ai quali ha concluso a quota 462 punti contro i 436 dell'infortunato Aksel Lund Svindal, che aveva concluso anzitempo la stagione a Kitzbuehel per il noto infortunio al ginocchio.
Fill è sceso con il pettorale numero 22, ultimo degli iscritti, e conosceva la situazione di classifica fino a quel momento, ma è stato bravo ad amministrare la difficile situazione in una prova cominciata con mezzora di ritardo rispetto all'orario previsto a causa della nevicata della notte che ha costretto gli addetti a ripulire la pista e con una visibilità tutt'altro che ottimale. 
 
Niente da fare invece per Dominik Paris. La caduta nella prova di martedì con conseguente lesione muscolare al gluteo e al flessore della coscia sinistra, oltre ad una botta al piatto tibiale sinistro, dovuto all'impatto contro un palo hanno lasciato il segno nel fisico del campione della Val d'Ultimo, il quale ha coraggiosamente preso il via, senza riuscire tuttavia a forzare per via del dolore.
A consolarlo c'è comunque la terza posizione nella graduatoria di specialità a quota 432 punti, condivisa a pari punti con Kjetil Jansrud ma comunque davanti al norvegese grazie ai due successi ottenuti in stagione contro uno.
La gara è stata vinta dal padrone di casa Beat Feuz (al sesto triofno stagionale) col tempo di 1'40"44, che ha preceduto sul traguardo lo statunitense Steven Nyman di 8 centesimi, terzo il canadese Erik Guay a 54 centesimi.
Al via era presente anche Christof Innerhofer, alla fine quindicesimo. Nella giornata odierna va ufficialimente in archivio anche la classifica generale, con Hirscher ormai imprendibile a 1.625 punti contro i 1272 di Henrik Kristoffersen e i 1080 di Alexis Pinturault.
Giovedì 17 marzo tocca al supergigante con partenza alle ore 11.30.
 

 
Parterre di St. Moritz al completo per i tifosi di Peter Fill accorsi a festeggiare il fresco vincitore della Coppa del mondo di discesa maschile.
Sono stati una trentina gli iscritti al fans club venuti da Castelrotto per sostenere il loro campione, oltre a papà Luis e alla moglie Manuela e lui ha fatto un simpatico strappo al cerimoniale per correre ad abbracciarli.
Il suo racconto parte immediatamente dal momento in cui ha attraversato il traguardo.
«Non mi sono reso conto subito di quello che avevo fatto – racconta Peter, – perché la situazione era complicata di per sé.
«Quando sono arrivato al parterre mi si sono avvicinati altri atleti per complimentarsi e ho capito di avere portato a compimento la missione. È stata una stagione difficile, con tante situazioni complicate, sono orgoglioso di avercela fatta.
«Sa la sarebbero meritata anche Svindal e Paris, purtroppo si sono fatti male ma questo è lo sport, ci vuole un po' di fortuna e l'ho finalmente avuta. Sono stato regolare per tutta la stagione, penso di essermela meritata.
«Ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicina, è il risultato più importante che potevo conquistare nella mia carriera dopo le due medaglie ai Mondiali ed esserci riuscito per primo in Italia rende tutto ciò ancora più bello.»
 
Dominik Paris fa buon viso a cattivo gioco nella giornata più dura della stagione, in cui non ha potuto rendere al massimo delle proprie potenzialità nonostante fosse probabilmente l'uomo più in forma della velocità in queste settimane.
«Ho provato a fare quello che potevo in queste condizioni, le terapie purtroppo non sono bastate, però non posso rimproverarmi nulla, almeno ci ho provato.
«Mi tengo stretto il terzo posto finale, ci riproverò l'anno prossimo.»
Il Presidente Roda, presente nel parterre per tifare Italia, fa i complimenti al vincitore.
«Non era certamente facile vincere questo trofeo e Fill se lo merita perchè la coppa corona una carriera che gli aveva regalato già tante soddisfazioni. Sono sicuro che sarà al top ancora a lungo e coglierà altri importanti piazzamenti.
«È stato molto bravo anche lo staff che ha sostenuto tutta una squadra che è ai vertici mondiali da anni.»
Fra le telefonate di congratulazione giunte a fine gara a Fill ci sono state quelle del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e del Presidente CONI Giovanni Malagò.

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