Federico Pellegrino a mani basse nella sprint di Lenzerheide
È l'italiano più vincente nella storia di coppa del mondo con Piller Cottrer
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Straordinario, immenso, storico Federico Pellegrino. Il venticinquenne valdostano delle Fiamme Oro impone la legge del più forte anche nella sprint a tecnica libera che a aperto il decimo Tour de Ski sulle nevi svizzere di Lenzerheide e con sei vittorie in carriera (terza dell'anno dopo Davos e Dobbiaco) affianca Pietro Piller Cottrer al primo posto nella graduatoria dei fondisti italiani più vincenti nella Coppa del mondo.
Federico ha impresso il suo marchio alla maniera dei più forti, controllando la situazione in ogni serie che lo ha visto protagonista, fin dalle qualificazioni concluse col miglior tempo.
Nei quarti e in semifinale (con qualche brivido) ha retto gli attacchi della concorrenza e in finale ha controllato senza spendere più del dovuto gli allunghi di Sergey Ustiugov, superando il russo nella discesa che precedeva il rettilineo grazie a sci velocissimi e tenendo la testa alla concorrenza fino al traguardo, superato a braccia alzate.
Un rito a cui il campione valdostano ci sta abituando in questo periodo d'oro, dove sembra nettamene superiore alla concorrenza grazie ad una eccellente condizione fisica e una forma sugli sci impeccabile.
Lo confermano i dati che parlano di sei trionfi nelle ultime sette gare in pattinato a cui ha preso parte, che gli consente di allungare in maniera importante nella classifica sprint, dove raggiunge quota 282 punti contro i 172 del norvegese Sondre Fossli (oggi dodicesimo) e i 128 di Finn Krogh, terzo nell'occasione, quando mancano otto prove alla conclusione (cinque i pattinato e tre in alternato).
Fuori dai trenta invece gli altri azzurri, che avranno sicuramente occasione nei prossimi giorni di rendersi protagonisti, a cominciare dalla 30 km odierni a tecnica classica con partenza a massa.
La gara femminile è andata invece alla norvegese Maiken Caspersen Falla che ha preceduto la svedese Ida Ingemarsdotter e la connazionale Ingvild Oestberg, fuori nei quarti di finale le positive Greta Laurent e Gaia Vuerich, non qualificate Ilaria Debertolis, Virginia De Martin Topranin, Lucia Scardonie Debora Agreiter. La seconda tappa per le donne prevede una 15 km sempre a tecnica classica.
Pellegrino: «Se arrivo in testa al rettilineo finale, nessuno mi batte. Ma è ancora presto per festeggiare, non montiamoci la testa»
Pettorale di leader del Tour de Ski (è la prima volta per un italiano) e maglia di leader della classifica sprint.
La decima edizione della gara a tappe più famosa degli sci stretti sarà da ricordare per Federico Pellegrino, che analizza con grande lucidità il nuovo trionfo nella sprint di Lenzerheide.
«È stata un'altra bella giornata per la nostra squadr, – spiega. – Vivo uno stato di forma nel quale se arrivo al rettilineo finale in prima posizione, nessuno mi può battere.
«Ma attenzione: bisogna tenere sempre i piedi per terra, perchè in questo format di gare può succedere sempre di tutto, come è successo in semifinale dove ho rischiato di uscire perchè Ustiugov mi si è messo davanti e sono rimasto un po' troppo chiuso.
«Raggiungere un campione come Piller Cottrer nelle vittorie in coppa è sicuramente un fatto che mi rende orgoglioso, tuttavia penso che il valore di un atleta vada stabilito anche in base alle medaglie vinte fra Olimpiadi e Mondiali, per cui devo fare tanta strada.
«Diciamo che in una stagione come questa dove la Coppa del mondo è l'unico obiettivo, ho l'opportunità di compiere un bel cammino. Ho consolidato la vetta nella classifica sprint, non mi rimane che sfruttare al meglio il resto della stagione e continuare a lavorare in futuro per diventare sempre più forte e spostare gli obiettivi.
«Sono curioso di vedere come andrò in classico nella sprint di Oberstdorf di martedì 5 gennaio, la condizione è ottima come ha confermato la qualifica.
«Nella prima tappa di coppa a Ruka non sono partito psicologicamente al meglio, adesso sto molto meglio perché arrivo da tre vittorie, sarà un bel test e vorrò dire la mia. Northug non sta prendendo bene queste sconfitte, in classico rimane il migliore e ci terrà a prendersi la rivincita.
«La coppa sprint si vincerà con 600 punti, siamo ben lontani dall'arrivarci, pensiamo solo a fare il massimo ad ogni manche, basta mezza disattenzione e sei fuori dai trenta.
«Finora nella Coppa del mondo maschile solo Norvegia e Italia hanno vinto, deve essere un motivo di orgoglio per il nostro team perché facciamo un lavoro pazzesco in termini di preparazione dei materiali, tecnica e allenamento rispetto a loro, che dispongono di un budget infinitamente più alto del nostro.»
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