Prandelli: «La partita più importante della mia carriera»
Pirlo: «Dipende tutto da noi. Siamo pronti, questa gara è come una finale» – La partita sarà arbitrata dal messicano Rodriguez
«È la partita più importante della mia carriera professionale.»
Carico e concentrato al punto giusto, Cesare Prandelli non nasconde le difficoltà della partita di domani contro l’Uruguay (ore 13 brasiliane, ore 18 in Italia), ma neppure le tensioni della vigilia.
«È una vigilia particolarmente difficile – continua il ct azzurro – perché è dentro o fuori, però nel momento in cui ci sono stati i sorteggi avremmo firmato tutti per giocarci la qualificazione all'ultima partita. Siamo ancora in gara, dobbiamo fare pensieri positivi.»
All'Arena Das Dunas di Natal, sede della gara di domani, il commissario tecnico si presenta in conferenza stampa prima dell’allenamento di rifinitura. Di formazione non parla e non ne vuole parlare.
«Non posso dire la formazione in questo momento, – dice. – Già è una partita difficile... E non penso che l'Uruguay oggi darà la formazione.»
Poi aggiunge: «Fino all’ultimo voglio tenere tutti sulla corda, perché tutti devono essere pronti per giocare.»
La sconfitta con la Costa Rica è stata accantonata.
«Siamo pronti – sottolinea Prandelli – e giocheremo per vincere. Abbiamo recuperato energie fisiche, sono convinto che siamo pronti anche a livello nervoso.
«Siamo convinti che serva la mentalità di cercare la vittoria, del resto non siamo capaci di giocare per pareggiare la partita. Se dobbiamo subire, dobbiamo anche essere bravi a contrattaccare immediatamente.
«Dobbiamo scendere in campo per far gol. In questo Mondiale ci sono molte più opportunità in fase offensiva, è un torneo molto equilibrato ed aperto.
«Anche per questo, le partite del passato non contano nulla. Conta solo il domani, conta l'atteggiamento propositivo e il modo di stare in campo.»
Il cittì ha anche definito la coppia Cavani-Suarez «tra le più forti dei Mondiali perché hanno senso del gol e si muovono bene. Noi dobbiamo essere bravi a dare poche opportunità a questi attaccanti».
Pur non ufficializzando la formazione, da diversi giorni si parla di un’Italia con Balotelli e Immobile coppia d’attacco.
«Non ho mai detto – replica Prandelli ad una precisa domanda – che non possono giocare assieme. Se decidiamo di giocare con due attaccanti dobbiamo modificare qualcosa. Abbiamo dei pensieri, ma non sono ancora definitivi.
«Domani sarà una partita dove caratterialmente, psicologicamente e agonisticamente devi essere al loro livello. Dobbiamo superare tutte le difficoltà ambientali e dare tutto quello che possiamo dare, senza alibi.
«L'Uruguay ha un senso patriottico che noi non abbiamo: ricordiamoci che siamo l'Italia, giochiamo anche per la Patria.»
Pirlo: «Dipende tutto da noi. Siamo pronti, questa gara è come una finale.»
Lo sguardo è fiero come sempre, concentrato e tranquillo come sua abitudine. È Andrea Pirlo, uno dei nostri fuoriclasse, applaudito anche dagli avversari. Si presenta in conferenza stampa allo stadio «Das Dunas» per raccontare le sensazioni di una vigilia estremamente importante.
«Possiamo paragonare la partita di domani ad una semifinale o ad una finale, le gare decisive sono tutte importanti con le stesse tensioni e lo stesso entusiasmo.
«Non sono preoccupato - sottolinea Pirlo -conosciamo la nostra forza e cercheremo di disputare una grande partita.»
Basta un pareggio, mentre l’Uruguay per passare il turno deve vincere. «Uscire sarebbe una grande delusione per tutti, ma ci stiamo preparando affinché questo non accada.»
Ancora il problema temperatura con i possibili time-out a tenere banco tra i cronisti presenti.
«Fa caldo, anche se per quanto riguarda la temperatura stiamo assistendo ad un Mondiale del nord e ad uno del sud. È vero che alcune squadre si adattano meglio al clima, ma le difficoltà ci sono per tutti.
«Non mi interessa ricorrere al time-out – confessa Pirlo – la partita è talmente importante che non servirà fermarsi qualche minuto per bere un po’ d'acqua. Niente alibi e pensiamo a far bene.»
Infine qualcuno chiede a Pirlo se pensa che quella contro l'Uruguay possa essere la sua ultima apparizione in azzurro, visto l'annunciato ritiro dalla Nazionale dopo il Mondiale.
«Io penso solo a vincere domani e ad andare avanti vestendo questa maglia, che è la cosa più bella che possa capitare ad un calciatore.»
Sarà il messicano Marco Rodriguez a dirigere la sfida in programma martedì a Natal tra Italia e Uruguay.
Rodriguez, che in questo Mondiale ha già arbitrato Belgio-Algeria, è internazionale dal 1999 ed è alla sua terza partecipazione nella fase finale della Coppa del Mondo.
Non ha mai diretto una gara dell’Italia, ma nel 2007 a Yokohama è stato il fischietto della finale della Coppa del Mondo per club tra il Milan e il Boca Juniors.
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento