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Calcio D – Trento, ottava sconfitta su dieci partite

Trento-Pontisola 1-4 (Crotti all’8’pt e al 38’pt, Salandra al 14’pt e al 43’st per il Pontisola; Aquaro al 23’pt per il Trento)

Martini non compie il miracolo e il Trento, al terzo allenatore stagionale dopo Melone e Gabrielli, rimane a quota 1 sola vittoria, 1 pareggio…e otto sconfitte. Che ora pesano davvero.
E’ stato un vero e proprio naufragio quello casalingo contro il Pontisola, che ha rifilato ben quattro ceffoni in faccia ai gialloblu.
 
E dire che le cose si erano messe bene per gli aquilotti, che dopo quattro minuti appena si vedono assegnare un calcio di rigore per una spinta su Ferrarese lanciato in area. Peccato che Mazzetto rovini tutto sparando alto.
Il Pontisola prende il controllo del Briamasco e al settimo Sforzin già deve fare gli straordinari su una botta di Ruggeri all’interno dell’area gialloblu.
Ne segue un angolo su cui arriva Crotti che di potenza infila la rete per il vantaggio degli ospiti. E’ il ribaltamento della situazione, al quale il Trento non reagisce.
 
È Salandra il killer che taglia la gola a questo Trento dal fiato corto.
Al 13esimo il centravanti sbaglia di poco l’affondo: pallonetto di poco alto sopra la traversa. Ma un minuto dopo si fa perdonare appoggiando in rete un cross all’indietro di Crotti.
 
Il Trento finalmente reagisce e con Aquaro riapre il match: minuto 23, Alberti pesca il compagno sulla verticale e quest’ultimo in diagonale non sbaglia. 1-2.
Peccato che le speranze aquilotti durino meno di dieci minuti. Il killer - seriale oseremmo dire, in coppia con Salandra - stavolta è l’autore della prima rete, Crotti, trovato da Ruggeri a tu per tu con Sforzin.
 
Allo scadere occasionissima per il Trento: Crescenti sbaglia l’uscita e Ferrarese a porta sguarnita lascia a Caffi il tempo di tornare su di lui.
L’arrembaggio scatta nella ripresa: punizione di Vieira, Crescenti respinge coi piedi. Ferrarese è ben servito ma ancora una volta va in confusione e perde il tempo giusto.
 
Stanco per l’assalto, il Trento subisce nel finale il ritorno dell’avversario: se prima Sforzin salva sul tiro del “solito” Crotti, poi non ci arriva sull’azione in coppia col terribile Salandra. Sforzin respinge infatti la punizione del primo, ma non può arrivare sul tocco del secondo, pronto ad appoggiare in rete la sfera che è tornata sul terreno di gioco.

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