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È brutto sentire l’Inno di Mameli... se non si è italiani

A Londra sono scoppiati violenti tafferugli e si è assistito alla caccia degli italiani

Anche gli inglesi hanno perso la testa alla sconfitta della partita di calcio con l’Italia.
I giornali britannici non avevano dubbi che la squadra di sua Maestà avrebbe vinto l’Europeo 2020.
Qualche giornalista aveva anche ecceduto ripescando antichi luoghi comuni sugli italiani, dalla pasta alla pizza e quant’altro.
Un giornalista inglese aveva dichiarato di parteggiare per l’Italia per motivi sentimentali (sta per sposare un’italiana), annunciando però che... se ne sarebbe fatta una ragione.
 
Allo stadio c’erano circa 60.000 inglesi e 6.000 italiani. Purtroppo hanno fischiato irriverentenente quando si sono levate le note dell'Inno di Mameli. E, ovviamente, le azioni italiane sono state accompagnate da fischi e sfottò. Rigori compresi.
Quando i britannici hanno fatto il primo gol, tutti pensavano che sarebbe stata una goleada. Magari noiosa.
Il presidente della Repubblica Mattarella era rimasto fortemente deluso dal primo gol subìto.
Poi però la musica è cambiata. Forse le squadre si equivalevano ma - come diceva una canzone dei tempi (fortunatamente) andati – vince chi più a lungo sa patir.
 
Fatto sta che gli inglesi non hanno mandato giù la sconfitta.
A parte i disastri fatti dai facinorosi fuori dallo stadio, dove se la prendevano con tutto ciò che era era italiano, o guai a chi indossava imprudentemente una maglietta azzurra, anche i giocatori inglesi si sono dimostrati poco sportivi.
Quando hanno «dovuto» accettare la medaglia di chi è arrivato secondo, se la sono sfilata dal collo, come se arrivare arrivare fosse un'infamia, un'umiliazione. Sicuramente ritenevano ingiusta la sconfitta.
D’altronde, alla faccia di de Coubertin, sanno anche loro che quello che conta non è partecipare, ma vincere.

Insomma, come abbiamo scritto nel titolo, è brutto sentire l’Inno di Mameli… se non si è italiani.
Ora la brexit è completata.

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