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Mauro Bandera, mister del Termeno – Di Paolo Farinati

Abbiamo intervistato il tecnico della forte formazione del Termeno, che occupa meritatamente la prima posizione in classifica del Campionato di Eccellenza

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Abbiamo la bella opportunità di incontrare e intervistare Mauro Bandera, un grande personaggio del calcio regionale del Trentino Alto Adige Sudtirol, una vita spesa con tanti successi sui campi da gioco, prima da apprezzato giocatore e poi da stimato allenatore.
Da tre anni è il tecnico della forte formazione del Termeno, che occupa meritatamente la prima posizione in classifica del massimo Campionato di Eccellenza.

Questa prossima domenica 18 febbraio è prevista la sfida tra il Rovereto, terzo in classifica con 31 punti, e per l’appunto il Termeno, primo con 33 punti.
Per mister Bandera un gradito atteso ritorno allo Stadio Quercia, dove con le «zebrette» è stato a lungo un atleta esemplare e un temuto abile attaccante.

Ma ascoltiamolo con vivo piacere e con grande curiosità.


 
Mister Bandera, ci racconti del Suo passato da calciatore prima e da allenatore dopo.
«Ho iniziato nelle giovanili del mio paese, a Volano, poi sono arrivato a 15 anni al Rovereto e già l'anno dopo ho avuto la possibilità di giocare in prima squadra, con l'esordio in serie D (con un gol!), per poi proseguire nel campionato vinto nell'anno 1987 / 88 di mister Mario Debiasi. Poi sono andato ad Arco, dove ho giocato per oltre 16 anni consecutivi con oltre 500 presenze con i colori gialloblu, tutte tra Campionato di Eccellenza e Serie D. «Successivamente, nel 2007, come spesso accade, sono tornato a casa, a Volano con l'Alta Vallagarina, vincendo ancora il Campionato di Eccellenza.
Da allenatore ho poi avuto la fortuna di guidare tante squadre importanti a livello regionale, come Arco, Vallagarina, Rovereto, Dro, Alense, Lavis, fino ad oggi dove sono a Termeno per il terzo anno consecutivo.»
 
Quale è la sua filosofia di gioco? C'è qualche allenatore a cui si è ispirato?
«Sinceramente non ho preso spunto dagli allenatori che si vedono in TV, ho preferito copiare la gestione del gruppo dai vari allenatori che ho avuto da giocatore, e devo dire che è stata una scelta più che giusta. Fortunatamente ho avuto degli esempi molto formativi. Comunque, a livello tattico, mi piace giocare soprattutto nella metà campo avversaria.»
 
Come vede l'attuale Campionato Regionale di Eccellenza del Trentino - Alto Adige Sudtirol?
«Il Campionato di quest'anno devo dire che è molto interessante, con tante squadre che danno fastidio alla favoritissima Lavis, con in soli pochissimi punti raggruppate squadre del calibro di Rovereto, Termeno, Levico, San Giorgio, Maia Alta, Comano Terme e S.Paolo.»
 
Come valuta gli ottimi risultati sin qui ottenuti dal Rovereto?
«Rispetto allo scorso anno il Rovereto ha cambiato tanto, oltre alla guida tecnica ha un attacco praticamente tutto nuovo e le scelte fatte da Presidente, DS e staff tecnico devo dire che hanno dato degli ottimi risultati. Sono contento per loro, perché in tutte queste componenti condivido delle forti amicizie (Sabatino, Giovanazzi, Zandonai su tutti) e, quindi, da ex «zebretta», non posso che essere felice dei risultati bianconeri. Ho conosciuto nel corso del Campionato anche mister Roberto De Donatis e credo che abbia dato un'impronta importante alla squadra in questi primi sei mesi.»
 
Cosa prevede per la partita del suo Termeno allo Stadio Quercia di questa prossima domenica?
«Domenica prossima ci sarà Rovereto – Termeno, mi piacerebbe potesse finire come lo scorso anno, quando vincemmo per 3 a 0, ma credo che sarà invece una partita molto più difficile e combattuta.
La vedo, comunque, come partita da over, con tanto bel gioco e tanti gol come all'andata (2-2).»
 
Quali sono gli obiettivi del Termeno per quest'anno?
«Quest'anno gli obiettivi del Termeno, dopo due terzi posti consecutivi, sono quelli di mantenere la categoria e arrivare nella pancia della classifica. Abbiamo avuto importanti partenze di giocatori di spessore (Dalla Valle, Sebastiani, Bordignon, Frotscher su tutti), ma nonostante i molti ragazzi pescati dal settore giovanile per il momento siamo riusciti a rimanere ancora sul podio. Questo per gruppo, squadra e società è davvero un orgoglio, visto che sono quasi tre anni che siamo la miglior squadra altoatesina in Eccellenza.»
 
Capitolo giovani: come li valuta? Sono disposti al sacrificio pur di raggiungere buoni risultati?
«Da alcuni anni i giovani sono croce e delizia di noi allenatori.
«In alcuni casi, infatti, si ha la soddisfazione di farli crescere sia dal punto di vista tecnico che da quello umano; in altri casi, invece, si vede sprecata tanta qualità per non avere «le palle» per saper soffrire, imparare e, quindi, emergere nella categoria.»
 
Per la prima volta il calcio regionale è arrivato alla Serie B con il Sudtirol. Cosa ne pensa in prospettiva?
«Avere delle squadre di riferimento in categorie professionistiche è molto importante per la crescita delle società dilettantistiche.
Infatti, anche a livello di mentalità, avere nelle squadre del Campionato di Eccellenza giovani passati dal vivaio del Sudtirol è molto importante per come puoi programmare il lavoro.
«Speriamo che nel nostro Trentino anche il Trento possa fare da soggetto guida, come la società biancorossa altoatesina sta facendo da almeno cinque anni.»
 
Quali sono i Suoi obiettivi personali a medio termine?
«Per i prossimi anni l'obiettivo è quello di trovare, come mi accade oggi, sempre gli stimoli giusti per poter trasmettere ai miei giocatori informazioni e direttive per emergere in questo splendido sport.»
 
Infine, Le chiedo un Suo messaggio da far arrivare ai giovani che amano giocare al calcio.
«Ai giovani di oggi posso solo dare il consiglio di avere sempre rispetto dei compagni di squadra più «anziani», da cui, come spugne, poter assorbire tutte le dritte per diventare veri giocatori di calcio.»

Grazie mister Bandera per la Sua cortese disponibilità e le Sue preziose parole. Un sincero e sportivo «in bocca al lupo» a Lei e al Suo Termeno.

Paolo Farinati - p.farinati@ladigetto.it

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