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Il FC Rovereto ha un nuovo allenatore

Paolo Farinati ha intervistato mister Roberto De Donatis

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Come annunciato da alcune settimane dal Presidente Carlo Schonsberg e dal DS Giuliano Giovanazzi, la prossima stagione 2023/24 il FC Rovereto affronterà il massimo Campionato Regionale di Eccellenza con un nuovo allenatore: Roberto De Donatis.
Il giovane tecnico leccese dalla formazione Juniores è stato promosso alla prima squadra. Il suo curriculum è di notevole spessore e il suo patentino UEFA A è certamente l’attestazione e la conferma che De Donatis è un tecnico di riconosciuta qualità e di notevole prospettiva futura. Un investimento importante per le Zebrette roveretane, che non nascondono di ambire a migliorare il già positivo Campionato scorso. Ma cerchiamo di conoscere di più la persona, il pensiero e gli obiettivi di Roberto De Donatis.
 

 
Mister De Donatis, ci racconti il suo percorso calcistico.
«Sono nato a Lecce e quindi le mie prime esperienze da calciatore le ho vissute in salento, dal settore giovanile fino alla prima squadra. Poi per motivi di studio mi sono trasferito a Parma. La passione per il calcio era tanta; ho continuato a giocare e ho anche iniziato, fin da giovanissimo, ad allenare. In quel periodo mi dividevo tra lo studio e il lavoro. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in scienze delle attività motorie, ho deciso di ampliare la mia formazione: prima con un master sulla preparazione atletica nel calcio e poi conseguendo i vari patentini da allenatore, fino a raggiungere la qualifica di allenatore professionista UEFA A, ottenuta a Coverciano con il massimo dei voti. Per me è stato davvero un traguardo importante, che sognavo fin da ragazzino. A Parma ho svolto un anno di tirocinio e ho collaborato con la primavera del Parma Calcio, allenata da Fausto Pizzi. In Emilia ho allenato praticamente in tutte le categorie del settore giovanile e ho svolto anche il ruolo di responsabile della scuola calcio. E poi sono arrivato a Rovereto.»
 
Come è nata la sua collaborazione con il FC Rovereto?
«Alla fine dell’annata sportiva 2021-2022 ero di fronte a un bivio: fermarmi per una stagione e restare lontano dal campo dopo tantissimi anni oppure continuare ad allenare. Mi serviva più tempo per dedicare alla famiglia, sono papà di due splendide bambine. Non è stata una decisione facile. Nella scelta di continuare ad allenare ha giocato un ruolo importante la mia compagna, Jerusalem, che mi ha sostenuto e incoraggiato verso la nuova avventura roveretana. Da tre anni Rovereto è diventata la mia città. Nei primi due anni ho collaborato intensamente con la VIPO Trento. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente, Marco Sembenotti, per avermi dato la prima opportunità di inserirmi nel calcio trentino. È stato un colloquio con il Direttore Sportivo Giuliano Giovanazzi a convincermi immediatamente del progetto Rovereto FC. Fin da subito è nata una profonda empatia e una fiducia reciproca. Un rapporto di stima e di amicizia che si è consolidato nell’anno sportivo appena concluso mentre allenavo la squadra Juniores. Giovanazzi ha seguito tutte le partite. Ci tengo a ringraziare tutti i ragazzi e il mio collaboratore Nicolò Speziali per il percorso che abbiamo condiviso, per l’impegno, la passione e la serietà che hanno dimostrato durante la stagione. La promozione a mister della prima squadra è anche un po’ merito loro. Sono poi grato al presidente Carlo Schonsberg e a tutta la società per la fiducia che mi hanno accordato, solo dopo un anno di lavoro assieme.»
 

 
Ora allenerà la prima squadra nel massimo Campionato regionale. Con quali obiettivi?
«Voglio proporre un calcio divertente e che appassioni. Divertente per i ragazzi e per chi ci viene a seguire. Spero che il pubblico possa aumentare partita dopo partita: lo stadio Quercia è una cornice fantastica. L’intento è di unire il divertimento ai risultati, cercando di far crescere i ragazzi per renderli protagonisti del progetto. Naturalmente non partiamo da zero, anzi le basi sono già molto solide. Voglio ringraziare Paolo Eccher per l’ottimo lavoro che ha svolto nella stagione sportiva appena trascorsa. Sono entusiasta e determinato ad affrontare questa nuova sfida.»
 
Lei ha allenato la formazione Juniores, che è il primo serbatoio della prima squadra. Vi sono giovani già pronti per questo salto?
«Ci sono alcuni interessanti e promettenti giovani che faranno parte della rosa della prima squadra, anche un ragazzo del 2006. È una rosa giovane, formata da numerosi giocatori che addirittura potrebbero disputare ancora il campionato Juniores.»
 
Quali sono la sua filosofia e il suo modulo di gioco?
«Da amante di questo sport sono sempre stato attratto dal calcio propenso all’attacco. È un calcio che riesce a coinvolgermi emotivamente. Insomma, un calcio ad alta intensità, fatto di corse, sovrapposizioni, pressione e ricerca del goal. Da tifoso leccese sono stato fortunato, mi sono goduto la grande stagione del 2004-2005. In panchina c’era lui, il Maestro, Zdeněk Zeman. È stato un anno entusiasmante che mi ha segnato molto. Zeman era riuscito a valorizzare al meglio ogni singolo giocatore producendo il secondo miglior attacco del campionato, dietro alla Juventus, con l’impiego – inoltre – di diversi giocatori che provenivano dal settore giovanile. Un risultato impensabile per una squadra di provincia che puntava alla semplice salvezza. Divertimento, passione, coinvolgimento, emozioni forti: sono questi gli aggettivi che vorrei utilizzare per descrivere la mia idea di calcio.»
 

 
Con il DS Giovanazzi prevedete qualche innesto nella squadra?
«Il DS ha svolto un ottimo lavoro. Ha già definito la rosa della prossima stagione, inserendo giocatori importanti e raggiungendo gli obiettivi prefissati per rendere la squadra competitiva.»
 
Lei ha allenato anche in altre Regioni. Come valuta il calcio del Trentino Alto Adige?
«È un calcio in grande fermento, che sta crescendo molto. Sono stato fortunato ad arrivare in questi anni in Trentino-Alto Adige. Le ultime stagioni hanno visto impegnate le compagini del Trento e del Südtirol nei campionati professionistici; quest’ultima addirittura è stata vicina a disputare la finale play off per accedere alla massima serie.»
 
Società come il Sudtirol e il Trento sono in Campionati professionistici: vi è collaborazione con loro?
«Sì, c’è collaborazione. Ma sono questioni che riguardano soprattutto il direttore sportivo e i dirigenti.»
 

 
Abbiamo visto pochi giorni fa la Nazionale italiana Under 20 giocare la finale mondiale: come vede oggi il calcio italiano?
«Siamo abituati ad assistere a dei cicli, dove si alternano momenti esaltanti ad altri più difficili. Sarebbe bello che anche in Italia si puntasse maggiormente sulle nuove generazioni. Credo che sia una questione di responsabilità e di rispetto nei confronti dei giovani che amano questo sport, che hanno talento, che vogliono impegnarsi e che sognano di giocare un giorno a grandi livelli. E per questo devono essere accompagnati nel miglior dei modi e con grande professionalità lungo il loro percorso di crescita.»
 
Un suo messaggio ai giovani che desiderano praticare il calcio o qualsiasi altro sport.
«Credo fortemente che lo sport dovrebbe essere un compagno di viaggio per tutti noi, sin dai primi anni di vita. Sacrificio, impegno, dedizione, divertimento, sano agonismo, capacità di autocritica, condivisione con il gruppo, rispetto delle regole: sono solo alcuni dei valori che stanno alla base di ogni pratica sportiva. Ma non solo, lo sport consente, soprattutto ai ragazzi e alle ragazze, di arricchire le loro competenze e di rendere più facile il passaggio di queste life skills dal mondo sportivo alla vita di tutti i giorni.»
 
Grazie, mister De Donatis, abbiamo colto in Lei una precisa filosofia del gioco del calcio e del come si deve praticare e apprezzare lo sport in genere. Il Suo sarà un calcio che sappia divertire i giocatori e pure il pubblico, un gioco che tenderà sempre alla vittoria. Da sportivo ne sono compiaciuto e auguro a Lei e al FC Rovereto di poter vivere una nuova annata di grandi soddisfazioni e di attesi successi. Un sincero in bocca al lupo... e Forza Zebrette!

Paolo Farinati - p.farinati@ladigetto.it

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