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Assemblea Industriali 2024 – Di Maurizio D. Bornancin

Passaggio di testimone per una nuova idea del Trentino:. «Una consegna che guarda all’innovazione e all’internazionalizzazione»

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L’Assemblea degli Industriali 2024, oltre ad essere un incontro annuale è, di fatto, la rappresentazione di quel sentire delle aziende locali in un particolare momento economico e sociale del Paese, interessato da una situazione geopolitica nuova. Un avvenimento al quale ho assistito ed ho potuto conoscere le proposte racchiuse in uno specifico programma di attività per il prossimo triennio, rivolto si agli imprenditori, ma anche alle comunità che vivono il territorio. In altri termini per un Trentino più innovativo, più attrattivo e più solidale, questo il quadro degli obiettivi del comparto industriale nel suo insieme, o meglio un manifesto per il presente e per il futuro.
 
L’Assemblea si è articolata in più interventi da parte di amministratori sia di istituzioni provinciali che nazionali, del Presidente nazionale di Confindustria, del Presidente uscente Manzana e del Nuovo Delladio. Ho ritenuto importante prendere in considerazione due dei qualificati interventi tra le dissertazioni che si sono susseguite durante i lavori e precisamente quello di Manzana a conclusione del suo mandato e quello del subentrante Delladio, imprenditore di Ziano di Fiemme, Amministratore Delegato e Presidente della La Sportiva SpA.

Sono persone dell’economia trentina che rappresentano per l’Associazione il passaggio di testimone, una sorta di staffetta che si identifica con la relazione finale o lascito del presidente Manzana e con la disponibilità di Delladio a prendere in mano questa realtà sorta nel 1945 e che oggi è composta da oltre 600 aziende e 30.000 addetti.
Di seguito espongo alcune parti delle relazioni dei nostri interlocutori con la presentazione del manifesto: «Industria per lo sviluppo, quarto atto del Progetto Duemilatrentino – Futuro e Presente», illustrato da Lorenzo Tavazzi del Gruppo Ambrosetti. Una esplorazione di contenuti condivisi per il futuro e un metodo per tradurla in azioni concrete.
Un percorso iniziato nel 2021, sviluppatosi in quattro anni, che traduce in sé analisi e iniziative atte a rafforzare il sistema produttivo trentino. Un decalogo suddiviso in 10 punti per gli imprenditori e 10 per il territorio. Proposte e azioni strategiche per creare sviluppo e continuare a crescere.
 
Tavazzi, nell’illustrare il documento ha ricordato l’impostazione data al Progetto «Trentino 5.0 e 2030» come punto di arrivo di una programmazione a medio – lungo termine, dove la centralità della persona e la qualità della vita sono fondamentali. Un lavoro collegiale e unitario, dove sono state intervistate 600 imprese, esaminati 10.450 bilanci, utilizzati 75 indicatori e formulate 47 proposte. Una reale integrazione del territorio prima del 2023, dove si erano perse quote in termini di produttività, mentre la recente fotografia indica una ripresa della crescita. Il manifatturiero, ad esempio, ha mantenuto una forte posizione e l’esportazione presenta segnali di aumento. Confindustria Trento in tutto questo si propone come attore del cambiamento positivo e intende contribuire a creare sistemi operativi utili alle aziende, ma anche alla comunità. Guardare al futuro, agendo nel presente, questo l’obiettivo degli attori della comunità.
 
Progresso economico con la risoluzione dei problemi sociali e strutturali in uno e unico bilanciamento, anche attraverso un nuovo sistema idoneo a integrare il mondo reale con quello delle tecnologie digitali, è uno sforzo che deve caratterizzare il cammino dei comparti economici e sociali. Oggi la globalizzazione è sempre più veloce e dinamica e definisce anche come sarà il futuro. Siamo davanti ad una nuova globalizzazione e quindi è necessario riposizionare le imprese in termini di dimensionamento e di patrimonializzazione, a livello nazionale e locale.
Il lavoro svolto ha permesso di capire le tendenze globali e inserirle all’interno delle qualità del territorio locale.
 
Idee che vanno a toccare le azioni che riguardano la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, mentre per rendere le aziende più dinamiche e attrattive s’identificano in iniziative di introduzione di procedure rivolte all’economia circolare, di processi produttivi con bassa emissione di carbonio, dell’attuazione di piani di mobilità sostenibile, di nuovi progetti per l’occupazione femminile e di welfare, di un impegno sociale per la comunità, dell’adozione di azioni di crescita dell’internazionalizzazione e di transizione digitale, della creazione di reti d’impresa e aggregazioni, dell’implementazione di piani di formazione continua e di collaborazione con le scuole superiori e l’università.
 
Per riuscire ad avere un maggior benessere collettivo non è più rimandabile una programmazione basata su uno sviluppo sostenibile, che possa tutelare il territorio e le persone che lo abitano. La sostenibilità ambientale deve diventare un vantaggio per la competizione, non un mero rispetto delle normative di riferimento. L’attenzione alle persone, ai lavoratori e alla loro qualità di vita è importante e fondamentale. perché, aumenta la gratificazione delle persone e migliora la produttività aziendale rendendo il territorio maggiormente attrattivo. In questo pensiero s’innesta l’importanza dei servizi alle persone e del sistema sanitario locale.
 
L’attuazione di queste idee e la messa in pratica delle azioni non possono che essere incentrate sull’installazione d’impianti fotovoltaici anche per l’autoconsumo, sull’utilizzo d’idrogeno e di macchinari ad alta tecnologia, sulle certificazioni EMAS per la valutazione e miglioramento delle opere ambientali.
L’economia circolare è una possibilità per lo sviluppo delle aziende, può rafforzare le eccellenze produttive e le filiere e creare anche nuovi posti di lavoro. Inoltre, è necessario inserire gli scarti nel processo produttivo come fonte di energia alternativa interna, o cedendoli ad aziende terze con accordi di collaborazione. Nel documento è evidenziata la complessità del lavoro, con una difficoltà per le imprese a trovare personale qualificato e con competenze adeguate.
 
Allo scopo si rende sempre più necessario attuare contratti integrativi e misure personalizzate di Welfare come ad esempio il part time volontario, la flessibilità di orario per cure ai figli o genitori, gli aiuti per gli asili nido e altre forme di servizi in materia di parità di genere, di lavoro per categorie protette o di persone in difficoltà. In altri termini creare un ambiente di lavoro sano, dove sono valorizzate tutte le persone presenti in azienda, con un percorso di condivisione dei progetti, dove l’azienda diventa una vera famiglia unita e consapevole.
 
Uno degli aspetti innovativi per la comunità è la valorizzazione di spazi di volontariato d’impresa, con azioni di coinvolgimento e condivisione dei collaboratori in attività a favore delle comunità e con il coinvolgimento di associazioni locali operanti nello sport, nel sociale, nella cultura, nei servizi.
L’internazionalizzazione è importante per la crescita produttiva delle imprese. Per questo alcune azioni si possono sviluppare con costanti studi dei mercati esteri e delle normative dei vari Paesi d’interesse, per esportare i prodotti trentini; con momenti d’informazione e comunicazione per ogni mercato,nonché sull’attivazione di costanti programmi di formazione per i collaboratori che si occupano di mercati esteri.
 

Fausto Manzana.
 
Fausto Manzana che è stato proclamato Past President, nel suo intervento dopo cinque anni di reggenza di Confindustria ha formulato alcune idee/proposte valori che rappresentano non solo le necessità del sistema industriale trentino, ma anche punti fermi per la crescita, sia economica che della comunità. I temi toccati (programma di consegna) dall’ ex Presidente si sono sviluppati come di seguito esposto.
Poiché dal 2000 al 2023 il Trentino ha perso il 30% della produttività rispetto alla Regioni simili, è necessario elaborare insieme azioni atte a rimettere in carreggiata la produttività e la competitività.
 
Per far crescere la produttività sono necessari investimenti in ricerca e sviluppo, in formazione permanente, in miglioramento energetico. «Ricerca & sviluppo + export = sostenibilità» che porta a maggiore produttività, competitività e benessere.
Dobbiamo considerare anche che l’IA è per l’industria una grande opportunità in termini d’innovazione e di miglioramento del sistema organizzativo aziendale.
Un altro tema toccato è quello concernente i giovani trentini che nel 2023 hanno lasciato il proprio territorio per raggiungere i Paesi europei, con maggiori opportunità di lavoro. Nel 2023 la percentuale di giovani che sono emigrati è del 7,6% in Trentino Alto Adige e del 3,3% in Italia. Per ridurre queste percentuali è importante l’attivazione per la nostra regione di nuove forme d’informazione verso i giovani che desiderano rientrare e relative alle opportunità di lavoro disponibili sul territorio e sugli aiuti finanziari, con il coinvolgimento dei Centri per l’impiego e con progetti specifici tra imprese, Università e Scuole Superiori.
 
Sulle nuove forme di energia alternativa ha aggiunto, il Bando Provinciale per il fotovoltaico ha visto 600 progetti ammessi per 100 milioni di Euro d’investimenti. Per quanto attiene l’export, Manzana ha evidenziato che il comparto industriale è il maggiore esportatore del Trentino. Le aziende trentine presenti all’estero sono pari al 14,5% tra i 10 ei 50 dipendenti, il 36,7% con oltre i 50 dipendenti. Ha anche esposto l’importanza dei lavoratori immigrati, già presenti sul territorio, che hanno difficoltà a trovare alloggi. Su questo tema ha descritto alcuni aspetti della Legge provinciale 4 del 2024 sulla residenzialità lavorativa. Infine ha messo in chiaro che in Trentino il livello dei servizi è più Alto rispetto al resto d’Italia.
 
Davanti a questi indicatori positivi, non si possono tralasciare l’invecchiamento delle persone e la diminuzione delle nascite, due aspetti che incidono sulla programmazione e sullo sviluppo dei territori. È giunto il tempo di serrare le fila, mettendo l’industria al centro, per raggiungere maggiori risultati in materia di qualità della vita, di crescita economica e sociale, pensando al domani e al futuro della nostra comunità, con una visione europea e internazionale, promuovendo il Trentino come territorio d’innovazione ed eccellenza con un patrimonio naturale eccezionale,quindi un ambiente attrattivo. Molto significativo il passaggio di testimone, incentrato sulla panoramica dei risultati del suo mandato e sulle prospettive di un’Associazione che rimane un punto fermo per il futuro.
 

Lorenzo Delladio.
 
Lorenzo Delladio di Tesero, residente a Ziano di Fiemme, uomo della periferia, in Confindustria ha iniziato nel Gruppo Giovani Imprenditori, per poi ricoprire l’incarico di delegato del territorio e in seguito Vice Presidente di Confindustria.
Il neo Presidente ha esordito dicendo: «Sono un imprenditore di valle delle terre alte» di un’impresa europea presente sui mercati internazionali, con un’esportazione pari all’82% del fatturato. Già prima del 1928, la Calzoleria Sportiva dei miei avi fabbricava in Tesero calzature e zoccoli per gli abitanti della Val di Fiemme e scarponi di montagna per gli appassionati che si cimentavano nelle scalate dolomitiche.
 
Successivamente, nei passaggi generazionali, si sono realizzati progetti di espansione e con una famiglia unita, con coraggio e lungimiranza si sono avviati gli ampliamenti della sede e degli spazi di lavorazione, fino ad arrivare ai giorni nostri con il nuovo insediamento produttivo sempre nella nostra valle.
Il nostro senso del lavoro è sempre stato quello di rimanere dove si è nati, a fianco del paese e della nostra gente. Perché così «l’impresa diventa il simbolo della zona, ossia una comunità nella comunità» in simbiosi col territorio e questo vale per tutte le imprese.
 
 Quel creare un nuovo spirito di comunità 
Le sfide che ci attendono:
- Attirare nuove competenze;
- Valorizzare i talenti;
- Creare un sistema educativo e formativo plurilingue;
- Incrementare la politica della ricerca e delle nuove tecnologie;
- Rafforzare la competitività con investimenti nell’innovazione, nella conoscenza e nei processi organizzativi;
- Creare patti occupazionali e nuove tipologie di contratti collettivi, insieme alle realtà sociali.
 
«Quello che si fa bene, si può fare meglio, ma si deve fare insieme».
L’Autonomia che abbiamo la fortuna di avere è uguale alla responsabilità, è sì una scommessa, ma deve divenire una scommessa collettiva.
Tra imprenditori, anche di aziende di piccole e medie dimensioni, dobbiamo fare rete, essere convinti che è sempre più importante unire le forze in particolare nei settori affini e nelle strategie di esportazione e commercializzazione delle nostre produzioni.
Gli altri temi trattati dal nuovo Presidente riguardano le infrastrutture, le difficoltà burocratiche, i collegamenti viari tra periferia e centro, (le industrie delle valli sono penalizzate nei trasporti delle merci e delle persone), la competitività salariale.
 
In conclusione ha sollecitato l’ente pubblico ad avere più attenzione al settore industriale, che nel Trentino rappresenta un terzo della nostra economia.
Il periodo attuale ci pone davanti a una fase di grandi transizioni, un momento di scelte coraggiose per le sfide del prossimo futuro. La possibilità di operare in una regione autonoma ci affida la responsabilità di sviluppare politiche industriali per far crescere il territorio attraverso lo sviluppo sostenibile.
 
Responsabilità, disponibilità, collaborazione, innovazione e internazionalizzazione, questi le finalità emerse durante questo incontro degli industriali trentini, in una visione di apertura e di impegno anche verso le giovani generazioni.
Una spinta per quel lavorare insieme, progettare il domani, che oggi più che mai è necessario per salvaguardare il territorio ed il sistema Trentino.
Da questa Assembla devo dire personalmente che ho percepito una sincera e concreta disponibilità a rafforzare e migliorare il confronto e il dialogo con le categorie economiche presenti sul territorio, nell’ottica che l’unione fa la forza e che insieme si può fare di più.

Un saluto da parte del nostro giornale a tutti gli industriali e un augurio di buon lavoro al nuovo Presidente.

A cura di Maurizio Bornancin - [email protected]

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