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Il Centro S. Chiara presenta l'edizione 2012 di «Itinerari Jazz»

Si chiuderà con tre concerti in calendario all'Auditorium «Melotti» di Rovereto

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Organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con l'Assessorato provinciale alla Cultura e con i Comuni di Rovereto e di Trento e inserita nel programma complessivo di Trentino Jazz, la rassegna ha proposto, dal 14 marzo al 5 aprile scorsi, cinque concerti a Trento e proseguirà dal 10 ottobre al 10 novembre con tre appuntamenti in calendario all'Auditorium «Melotti» di Rovereto.
 
«A Rovereto – spiega il consulente artistico Vincenzo Costa – presenteremo artisti perfettamente inseriti in quel mondo eccezionalmente vario e composito che è il Jazz, fatto da musicisti la cui provenienza etnica, linguistica e geografica copre realmente tutte le aree del pianeta. A rendere sempre più interessante e policromo il mosaico delle diverse anime con cui si esprime l’attuale produzione musicale, tutte originate dalla matrice della musica nero-americana, sono i materiali più disparati dai quali gli interpreti attingono le loro ispirazioni, le vicende artistiche e umane che ciascun artista porta con sé e che inevitabilmente si riflettono nella sua espressione musicale, insieme alle caratteristiche generazionali che hanno contraddistinto le diverse epoche di questa forma d’arte.»


 
L’apertura della rassegna roveretana avrà come protagonista Jack DeJohnette, ovvero cinquant’anni di Jazz vissuti da protagonista ai massimi livelli, colui che ha tracciato un percorso di innovazione sul ruolo della batteria per cui, a ragione, si colloca nel ristretto numero dei «maestri» di questo strumento.
La rappresentanza di musicisti italiani nella rassegna è affidata al quartetto «Enchantment» del trombettista Fabrizio Bosso, una tra le più interessanti realtà del panorama jazzistico contemporaneo e il cui talento e capacità musicali hanno già ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti non solo in Italia.
 
In chiusura di rassegna avremo i «The Jazz Passengers» che sono il prodotto emblematico di quel melting pot da cui deriva l’originale identità del quartiere Brooklyn di New York.
I contributi delle diverse etnie, le loro tradizioni, i loro ritmi e i loro suoni, sono stati l’humus in cui è nata e cresciuta la musica del gruppo che spazia dal vaudeville all’hard bop, dal recitato al mainstream, il tutto guidato da una gustosa e sapiente imprevedibilità.

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