Carlo Busetti, un artista eclettico – Di Daniela Larentis
Dalle grafiche monocromatiche degli anni '90 alle opere digitali: l’ultima collaborazione con un giovane e promettente fashion engineer designer, Giordan Stringari
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La mostra dal titolo «Undici +1» allestita lo scorso settembre al Palazzo della Regione Autonoma Trentino- Alto Adige/Sudtirol - di cui avevamo peraltro già dato notizia - consisteva in una selezione delle opere dell’artista trentino.
Precisamente si trattava di 12 opere (undici+1) che illustravano in maniera sintetica il suo percorso artistico iniziato negli anni 90 mediante l’utilizzo di tecniche tradizionali (olio, tempera, matite, penne a sfera) e approdato nel 2013 al digital painting.
Accanto alle grafiche monocromatiche realizzate negli anni ’90 con penna stilografica e alle tempere su carta, erano state in quell’occasione presentate le opere digitali di recente produzione, eseguite con l'Ipad e riprodotte su fogli di alluminio di varie dimensioni.
Attualmente Carlo Busetti è impegnato su più fronti, ci sta a cuore segnalare un’interessante collaborazione con un giovane e promettente fashion engineer designer, Giordan Stringari.
«La mia storia parte dalla Bulgaria, precisamente da Sofia – ci racconta lo stesso Stringari, – lì vissi fino all’età di cinque anni in un istituto dove nel lontano 1999 ebbi la fortuna di conoscere due persone speciali che mi portarono in un piccolo paese del Trentino Alto Adige, diventando poi la mia famiglia.
«Arrivato in Italia, un giorno notai una macchina da cucire in casa di una mia zia e me ne innamorai subito. Da quel momento la mia passione diventò la moda.
«Iniziai già da allora a mettere alla prova le mie capacità, ovviamente attraverso le mie competenze che erano quelle di un bambino di cinque anni, sognando giorno dopo giorno le grandi passerelle.»
Fu così che a 14 anni Stringari si iscrisse all’istituto professionale «CFP-Centromoda Canossa» di Trento.
Durante gli anni di studio maturò un’esperienza in una sartoria della zona, imparando a creare abiti da sposa.
Si iscrisse successivamente all’Accademia di moda a Milano di Luciano di Nardo.
«Lì mi sono immerso nel mondo della moda a tutti gli effetti, focalizzandomi principalmente sugli abiti scultura e ispirandomi a Capucci» racconta.
Finito il percorso accademico ha voluto mettersi in gioco fin da subito, realizzando una sua prima collezione.
Il 27 febbraio 2017 parteciperà alla «Fashion Art and more» di Milano; presenterà i suoi abiti scultura, cogliendo così la possibilità di farsi conoscere a un vasto pubblico, potendo esibire finalmente le sue creazioni sulle agognate passerelle.
«In questo momento sto collaborando con l’artista Carlo Bussetti - ci spiega - tra noi c’è stato subito feeling, abbiamo pensato di unire la sua arte e la mia moda, realizzando delle calzature che proponessero le sue opera mediante stampa digitale.»
E allora gli abbiamo posto alcune domande.
Come è nata la collaborazione con Giordan Stringari?
«L'idea di poter collaborare con un giovane professionista del fashion system, nello sviluppo dei progetti di arte applicata che sto portando avanti da alcuni anni con i miei soci, la curatrice d'arte genovese Loredana Trestin e l'ing Massimiliano Fellin, c'è sempre stata.
«Già nel 2014 infatti, anno in cui abbiamo dato inizio al progetto FASHIONARTLUXURY, relativo all'applicazione della mia arte digitale nel mondo fashion, si pensava alla necessità di ricercare questa specifica figura, ma si è dovuto attendere fino al 2016 per concretizzare l'idea, quando abbiamo avuto il felice incontro con Giordan Stringari.
«Stilista creativo e fashion designer, Giordan ha fin da subito apprezzato la visione d'insieme del progetto che gli avevamo sottoposto, ovvero l'idea di abbinare l'arte al fashion e ai suoi accessori (borse, scarpe, foulard, occhiali, sciarpe ecc.).
«Le creazioni che avremmo realizzato sarebbero state a tiratura limitata, alla stregua di vere e proprie opere d'arte, destinate a una nicchia di clientela posizionata nella fascia medio-alta del mercato.
«Ne è quindi scaturita una proficua collaborazione, condividendo appieno questa idea di fondere l'arte alla moda, entrata ora nella fase più operativa. Questo è in sintesi il nostro tributo all'arte: attraverso le nostre creazioni uniche ed esclusive vorremmo far indossare colori ed emozioni.»
Ci potrebbe anticipare qualche informazione più dettagliata del progetto che condivide con Giordan Stringari?
«In questo momento, dopo aver realizzato i primi prototipi di borse d'arte presentati in anteprima a Milano lo scorso dicembre con lo slogan L'arte al tuo fianco, stiamo collaborando con Giordan a un progetto complementare, provocatoriamente intitolato L'arte ai tuoi piedi. Obiettivo condiviso è infatti la reinterpretazione, attraverso nuove idee e modelli, dell'accessorio più amato dal gentil sesso, le scarpe, su cui verranno parzialmente riprodotte e integrate, al pari delle borse, le mie opere digitali.
«Spiccata fantasia e ricercatezza, passione e audacia, esplorazione e tradizione, eclettismo e rigore formale, sono alcune delle caratteristiche riconducibili al personale alfabeto estetico di Giordan che ho piacevolmente scoperto addentrandomi con lui in punta di piedi nel complesso e intrigante mondo delle scarpe; dalle sneakers in grado di rendere irresistibilmente cool anche il look più informale, alla seducente scarpa con tacco alto per esaltare fascino e femminilità, fino all'intramontabile décolleté, la vera scarpa di classe, sempre di moda e adatta a ogni occasione, da indossare con jeans, gonne corte, abiti da sera. Penso proprio che gli appassionati del genere ne vedranno delle belle…»
Progetti futuri?
«Accanto a quelli citati in precedenza, abbiamo in cantiere altri progetti in ambito fashion e non solo, ma preferisco non anticipare nulla, così avremo occasione di parlarne nella prossima intervista.
«Mi preme invece ribadire l'importanza che riveste in qualsiasi nostro progetto il lavoro in team e lo spirito di squadra che ci ha sempre caratterizzati. L'esperienza maturata in questi anni ci ha insegnato quanto sia fondamentale il poter riunire e condividere sotto un'unica regia, passioni, forze, intelligenze, competenze diverse, soprattutto nei progetti più complessi che manifestano connessioni con altre discipline e realtà creative.
«Prendendo spunto dalla celebre citazione di Michael Giordan - uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi - che scrisse Il talento fa vincere le partite, ma l’intelligenza e il lavoro di squadra fanno vincere i campionati, sono fermamente convinto che soltanto attraverso un efficace lavoro di squadra, collaborando con persone di fiducia, mostrando passione e perseveranza in ciò che si ama e si crede, sarà possibile e realizzare nuovi importanti progetti.
«Obiettivi e traguardi ambiziosi che al momento paiono ancora lontani se non impossibili, come un sogno... Ed è proprio nella sua follia che risiede la bellezza del nostro sogno.»
Daniela larentis - [email protected]
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