«2084: cartoline dal domani» – Di Daniela Larentis
Il percorso espositivo, curato da Carolina Bortolotti e Mara Pieri, è visitabile a Palazzo Trentini fino al 7 novembre 2015
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La mostra intitolata «2084: cartoline dal domani», inaugurata venerdì 16 ottobre 2015 a Palazzo Trentini, in Via Manci 27 a Trento, rimarrà aperta al pubblico fino al 7 novembre 2015 (orari d’apertura: tutti i giorni 10-18|sabato 10-12|chiuso i festivi).
Si tratta di un progetto espositivo ideato dall’associazione Goghi&Goghi, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa Rurale di Trento e nell'ambito di Piattaforma delle Resistenze Contemporanee, in cui due illustratori, Elia Nadie e Federica Bordoni, e due curatrici, Carolina Bortolotti e Mara Pieri, ripercorrono i mutamenti che hanno interessato la raffigurazione di Trento negli ultimi settant’anni, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi, proponendo un percorso innovativo e accattivante che immagina quello che potrebbe essere l’aspetto del nostro territorio tra altri settant’anni, ovvero nel 2084.
Se potessimo tornare indietro al maggio 1945 potremmo assistere all’entrata delle truppe alleate a Trento.
I capi alleati si erano incontrati qualche mese prima a Yalta per decidere il destino del mondo.
Nell’anno seguente venne firmato il trattato di pace a Parigi, nell’ambito del quale venne suggellato l’«Accordo Degasperi-Gruber». In quel periodo venne approvata la Costituzione italiana (nel dicembre del 1947).
Ora vien da chiedersi, osservando il percorso espositivo: che cosa resterà di Trento tra settant'anni?
Quale sarà l'immagine della nostra città nel 2084?
Quali luoghi vivranno i futuri cittadini?
Queste sono solo alcune delle domande alle quali le curatrici, attraverso questa mostra, hanno cercato di dare risposta, invitando a riflettere sul passato e sul futuro della nostra città e del nostro territorio.
L’esposizione, in un ideale percorso di 140 anni, dunque, propone l’accostamento di cartoline storiche – provenienti da collezioni private e dalla Biblioteca Comunale di Trento – e suggestioni visive elaborate attraverso la fantasia degli illustratori. Il tutto inserito in una cornice di spunti letterari, visivi, storici scelti dalle due curatrici dell’evento.
La cartolina, da sempre strumento votato alla rappresentazione istituzionale di un luogo, diventa in «2084: cartoline dal domani» il pretesto per indagare l’iconografia storica e attuale della città di Trento, capire il rapporto tra lo sguardo del turista e quello del cittadino, esplorare i luoghi che sono stati scelti come rappresentativi della città e cercare di comprendere come questi luoghi possono essere sostituiti da altri ritenuti più memorabili in base alle contingenze socio-culturali del territorio, sottolinea Carolina Bortolotti nel suo intervento, aggiungendo che «l’obiettivo del progetto espositivo è quindi quello di offrire una riflessione su Trento come città in mutamento, attraverso la lente dell’immaginazione, e stuzzicare la fantasia e il ragionamento su come sta cambiando velocemente la nostra città».
I due giovani illustratori trentini hanno elaborato delle ipotetiche cartoline spedite dal 2084, costruendo immagini e suggestioni a partire da cartoline che raccontavano la città negli anni '50, e da quelle oggi in vendita per i turisti.
Elia Nadie è un artista e illustratore transgender che vive e lavora a Trento. Fondatore del collettivo Goghi&Goghi, lavora anche come autore e regista teatrale.
Il suo lavoro è orientato alla mescolanza continua di linguaggi artistici e al ragionamento su alcuni temi ricorrenti: l’identità di genere, la malattia, la memoria.
Usa materiali e tecniche diverse, mescolando tra loro genere e stili, nella creazione di universi immaginativi in continua trasformazione.
Federica Boordoni vive e lavora a Trento, è illustratrice e grafica pubblicitaria freelance. Il suo lavoro nasce da un’accurata ricerca di idee e concetti da tradurre in immagini: le sue illustrazioni trasmettono l’essenza di un’idea, sintetizzata in una metafora visiva.
Tornando agli anni Cinquanta, quelli erano gli anni di Coppi e Bartali, gli anni nei quali oltre duecento famiglie trentine partirono da Trento per raggiungere il Cile, gli anni in cui morì lo statista Alcide Degasperi (morì nel 1954), gli anni della mitica 600.
Sembrano così lontani da noi, eppure chi li ha vissuti certo li sentirà vicini, tanto che vien da chiedersi ora come ora, come percepiranno questi nostri anni, coloro che fra settant’anni saranno ancora in vita per poterlo raccontare.
Come è descritto nel breve catalogo che accompagna la mostra «nella 2084 di Federica Bordoni il fiume Adige avrà riconquistato il suo letto originario, il Castello del Buonconsiglio sarà diventato un hotel per le vacanze e la Torre Civica sarà presa di mira da forme di vita extraterrestre».
Per Elia Nadie, invece, «Trento nel 2084 sarà soprattutto il mausoleo di ciò che è oggi, in cui frammenti degli ultimi ghiacciai e storie leggendarie su Daniza costituiranno il patrimonio turistico e culturale principale, in una città diventata una distesa di ciminiere e piante esotiche».
Comunque la si immagini, speriamo solo, aggiungiamo noi, che la nostra meravigliosa città resti a lungo un luogo dove ognuno possa coltivare i propri sogni.
Daniela Larentis - [email protected]
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