Emanuela Ragusa a TecnoNart – Di Daniela Larentis
L’artista milanese è presente con una sua opera all’importante mostra-evento aperta fino alla fine di agosto 2015 a Sanzeno, Trento
Blue drops, particolare.
TecnoNart, la mostra-evento in cui in cui tecnologia, natura e arte sono perfettamente coniugate e integrate tra loro nel rispetto dell’ambiente, della sua rappresentazione, del suo utilizzo e dei progetti ecosostenibili su di esso realizzati, da qualche mese inaugurata a Sanzeno (presso Casa de Gentili), Trento, resterà aperta al pubblico fino alla fine di agosto 2015.
E’ presente all’importante esposizione con una sua opera Emanuela Ragusa, l’artista milanese i cui dipinti hanno la capacità, mediante pennellate decise, colori brillanti e tratti ben definiti o, talvolta, cromie più sfumate e linee morbide, di comunicare efficacemente i moti dell’animo e risvegliare nell’osservatore, ammaliandolo, una miriade di sensazioni diverse.
Nell’occasione abbiamo avuto modo di porle alcune domande.
La ballerina e il soldato.
Prestigioso curriculum, redattore grafico della testata «Focus», giornalista, artista a tutto tondo. Come si è avvicinata al mondo dell’arte per la prima volta?
«In verità fin da giovanissima ho sempre cercato di comunicare le mie emozioni col disegno... da bambina ero molto riservata, ma disegnavo sempre, riuscendo così ad aprirmi al mondo e a dire cose che la mia timidezza mi impediva di dire. Crescendo le tecniche espressive si sono evolute, ma non ho mai creduto che la mia produzione potesse essere rilevante per qualcuno.
«Le mie opere, infatti, sono state apprezzate soprattutto a partire dal 2014, anno in cui, per le esortazioni dei maestri Aniello Saravo e Claudio Della Rocca, ho superato la mia naturale riservatezza iniziando a far conoscere il mio stile all'esterno presentandomi a galleristi e critici d'arte.
«Accettando la mia dote artistica come una splendida sorpresa, ho così partecipato a varie mostre d'arte in tutt'Italia e, così facendo molti estimatori si sono appassionati allo stile delle mie opere, fino all'inaspettato 1° Grand Prix de la Côte d’Azur il 18 aprile 2015 a Cannes.»
Occhi blu e Dove sei?
Quale è stata la sua formazione?
«Maturità artistica presso la Fondazione Sacro Cuore di Milano nel 1988. Appena diciottenne la sete di conoscenza mi conduce e trattiene a Londra per tre anni, conseguendo l’Higher Certificate, presso l’Arels Examinations Trust of Oxford. Nel 1991, l’animo cosmopolita consolidato negli UK, mi spinge fino a Istambul dove, nel 1995, conseguo il diploma parauniversitaria di Graphic Arts presso lo Station Art Centre. Penso che la mia vera formazione sia stata quella di lavorare come grafico pubblicitario per le varie campagne della Procter & Gamble, in Istambul... Lì ho avuto la fortuna di apprendere cose che nessuna scuola mi avrebbe mai insegnato.
«Infine nel 2002, terminato il biennio di praticantato e la scuola serale per master in giornalismo, ho sostenuto a Roma l’esame di Stato, diventando giornalista professionista a pieni voti.
«Questo importante step formativo mi permette, oggi, di esercitare la professione di redattore grafico presso la testata Focus che, giustamente, richiede una formazione giornalistica anche per i grafici creativi.»
Lacrime Rosse - Tenciche miste su tavola di legno MDF 100x70.
Degli anni vissuti prima a Londra e poi a Istanbul che ricordo conserva?
«Durante i miei sette anni vissuti lontano dall'Italia ho appreso culture, lingue religioni radicalmente diverse dalle mie... Ho potuto toccare con mano l'integralismo e l'avanguardia, la semplicità e il consumismo, la stima e il disprezzo verso il nostro Paese.
«Nessuna scuola al mondo avrebbe mai potuto arricchire in tal senso la mia persona e la mia arte. Persino gli odori, i suoni e i colori vissuti in quegli anni hanno segnato radicalmente il mio senso estetico e la conseguente produzione artistica.»
Lei è stata definita «un’artista poliedrica dalla creatività bipolare». Ci può dire che tecniche usa nella realizzazione delle sue opere, quale fra tutte preferisce e perché?
«La mia produzione è una continua alternanza tra grafica e pittura, tra tinte piatte e tavolozze variegate, tra espressioni velate e comunicazioni prorompenti. Quindi se talvolta mi faccio coinvolgere da un’arte grafica lineare, dai colori puliti e dai tratti ben definiti; altre volte, invece, mi lascio catturare da un’arte puramente pittorica ed energica, dalle pennellate sicure e graffianti.
«Questi sono i miei due stili prevalenti e, nonostante siano molto distinti tra di loro mi appagano a pari merito. Ultimamente, però, sto cercando una terza soluzione: una fusione tra le due tecniche in un'unica espressione artistica.
«Sono alla ricerca di qualcosa di nuovo ma che mi soddisfi pienamente... Non è facile... sarà una bella sfida con me stessa!»
Piume rosse.
Cosa rappresentano per lei i colori e quali preferisce, tinte decise o cromie più sfumate?
«Vedo i colori come lo specchio delle nostre emozioni... Adoro il blu, in tutte le sue tonalità, per la capacità che ha di donarmi quiete e benessere con me stessa.
«Ma adopero spesso anche tinte calde e forti come il rosso, forse per esorcizzare la mia timidezza. In grafica solitamente mi esprimo attraverso tinte piatte e decise; mentre quando impugno il pennello tendo a preferire cromie più sfumate.»
Quali sono i soggetti o le situazioni da cui trae maggior ispirazione?
«La figura umana mi affascina molto, in tutte le sue ombre interiori e in tutte le sue luci espressive.»
Secondo lei quale dovrebbe essere la funzione principale dell’arte contemporanea?
«In mancanza di macchine fotografiche, una volta l'artista era colui che doveva ritrarre fedelmente i propri soggetti. Poi le varie correnti artistiche moderne hanno sempre posto in primo piano le emozioni intime che l'artista sentiva e che voleva trasmettere.
«Penso che oggi l'arte dovrebbe voltare pagina ed essere un canale comunicativo sociale, un mezzo per ribadire o smentire tematiche globali.»
Globalizzati - Tecniche miste su tela - 100x70.
Come immagina, da artista, il futuro dell’arte?
«Assolutamente molto più tecnologico!»
È appena stata premiata da Artexpò Gallery con il prestigioso Trofeo Artista dell’Anno 2015, quali saranno i suoi appuntamenti futuri?
«In calendario ho due eventi importanti... Ma al momento sono molto concentrata sulla sfida con me stessa che accennavo prima... È un percorso che vorrei fare per evolvermi... e per me è molto più importante questo step, piuttosto che programmare future esposizioni.»
Ci può parlare dell’opera presentata a TecnoNart, la mostra-evento aperta fino alla fine di agosto a Sanzeno, Trento?
«Lacrime rosse, questo è il titolo dell’opera presentata a TecnoNart, vuole essere un urlo di rabbia contro l’essere umano che, nonostante la tecnologia e i materiali ecologici di cui oggi dispone, ancora non pone fine al massacro di esseri indifesi, quali i cuccioli di foca, per poter indossare le loro pellicce...
«Le lacrime sono di mamma foca che, inerme, piange il sangue versato dal suo piccolo, ucciso a bastonate dall’uomo... Il disegno è stato realizzato a matita, rifinito con la china nera e poi scansito al computer. Attraverso Photoshop sono state elaborate le cromie, ottenendo così un esecutivo dalle tinte piatte e uniformi.
«La stampa digitale su carta 120g è stata pressata a caldo su di una tavola di legno MDF spessa 1,6 cm con trattamento protezione raggi UV. Questo è un tipico esempio della mia produzione grafica.»
Colori di Vespa e Casquest.
Qual è il più bel complimento che ha ricevuto?
«Il suo! Iniziando quest'intervista mi ha detto prestigioso curriculum... Queste sue parole mi hanno fatto tanto piacere! Grazie!»
Sogni nel cassetto?
«Sìììììì!!!! Vorrei avere un Maestro guida! Ho così tanto da imparare, e sono innumerevoli le mie lacune, che mi piacerebbe tanto ricevere consigli e insegnamenti da un grande Maestro Artista... Sarebbe bellissimo!»
Daniela Larentis – [email protected]
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