«Capolavori allo specchio» dell’artista trentina Tiziana Sembianti
La prestigiosa Fondazione Luciana Matalon di Milano ha scelto di esporre i capolavori della nostra artista nel periodo clou dell'EXPO 2015
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La Fondazione Luciana Matalon ospita dal 2 luglio all’1 agosto la mostra «Capolavori allo specchio» di Tiziana Sembianti, a cura di Nello Taietti.
L’esposizione permette, per la prima volta, di mostrare al pubblico, radunate in un unico luogo, diciotto riproduzioni perfette di alcune tra le opere più note della storia dell’arte.
Tra questi «La dama con l’ermellino» di Leonardo da Vinci, «Canestra di frutta» di Caravaggio, «Ragazza con l'orecchino di perla» di Vermeer e «I papaveri» di Claude Monet.
Copiare i grandi maestri per imparare da loro: è questo il motto dell’artista che in questi trent’anni ha visitato i musei di tutto il mondo, dialogato con i restauratori, compiuto approfondimenti e studi tecnici e letterari.
Come ci spiega Nello Taietti, curatore della mostra, «con le sue opere Tiziana Sembianti ci ricorda che la bellezza nell’arte, nella musica e nella filosofia deve trasmettere all’uomo una scossa e generare un positivo risveglio».
Le opere della Sembianti incarnano a pieno il concetto di bellezza, sempre meno presente nella società odierna, e non nascono seguendo una moda ma, al contrario, l’artista decide di riprodurre solo le tele capaci di suscitare in lei un’emozione. Le copie possiedono il grande merito di conservare la memoria del passato.
Le riproduzioni realizzate da Tiziana assumono i l ruolo storico di custodi della memoria e della cultura europea e italiana.
«È per questo –dichiara Nello Taietti – che ho deciso di esporre i capolavori dell’artista Sembianti. In occasione dell’Expo vorrei rilanciare il manifesto della bellezza, della cultura e della filosofia dell’occidente rappresentato pittoricamente in queste opere così perfettamente riprodotte».
Tiziana Sembianti nasce nel 1948 a Rovereto, ma segue la vita professionale del padre Gianni, medico e scrittore, in val di Rabbi, a Roncegno e Roverè della Luna. Il padre la porta, da piccola, nei musei e ne sollecita fin da allora l'interesse per la pittura. Terminati gli studi al Liceo Classico Prati a Trento, sposa Claudio Iungg, direttore di Azienda turismo, vivendo prima a Cavalese, poi Moena, Madonna di Campiglio e da dodici anni a Besenello, tra Trento e Rovereto.
Dalla forte consapevolezza che la pittura ha prodotto per più di cinquecento anni veri capolavori di grandi artisti, in gioventù la pittrice ha sentito il forte fascino e un grande amore per quei dipinti e il desiderio di realizzarne di identici, per poterli godere nella propria casa.
Il tempo impiegato per realizzare una copia, proprio per ripetere «il cammino dell'artista originale», è valutato tra le novecento e le duemila ore.
Si esige alta professionalità nella preparazione della tela o tavola, nel disegno e nel colore per completare il lavoro. La tecnica prediletta dall’artista è l’olio su tela o tavola che riflette a pieno la sua indole meticolosa e minuziosa, sempre attenta ai più piccoli dettagli e alle più impercettibili sfumature cromatiche. Quasi venticinque anni di lavoro per le diciotto opere esposte a Milano.
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