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«Afterselfie - beyond masks \ oltre le maschere» – Di Daniela Larentis

L’esposizione di arte contemporanea curata da Carolina Bortolotti verrà inaugurata venerdì 15 maggio nelle sale espositive di Palazzo Trentini a Trento

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Venerdì 15 maggio 2015 alle ore 18.30, nelle prestigiose sale espositive di Palazzo Trentini a Trento, verrà inaugurata la mostra d’arte contemporanea «Afterselfie – beyond masks \ oltre le maschere», seconda tappa di un progetto espositivo concepito e sviluppato con la volontà di promuovere uno scambio culturale internazionale per i nove artisti e per le giovani professionalità coinvolte nell’organizzazione.
Sarà presente il cantautore Jacopo Candela che ne curerà l’intrattenimento musicale.
«Afterselfie – beyond masks| oltre le maschere», nato a seguito ad un periodo di studio e lavoro svolto da Carolina Bortolotti (ideatrice e curatrice del progetto) a Malta nel corso del 2014, è un progetto che prevede due esposizioni d’arte contemporanea: la prima mostra d’arte si è tenuta a Malta, al St James Cavalier Centre for Creativity nel cuore della capitale Valletta (Capitale Europea della Cultura 2018) dal 13 febbraio al 15 marzo 2015; ora il progetto si sposta a Trento per essere ospitato a Palazzo Trentini, dal 15 al 30 maggio 2015.
Il progetto è realizzato con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, della Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, dell’Istituto Italiano di Cultura di La Valletta.
Sostegno istituzionale di: Comune di Trento, Fondazione Valletta 2018, Trentino Marketing. Sponsorizzazione tecnica di Cantine Vivallis e Tj bar.
 
Il titolo fa riferimento al tema principale di quest’esposizione d’arte, ossia la rappresentazione dell’essere umano e la difficoltà da parte dell’’uomo di gestire la distanza tra essere e apparire.
Questo tema è stato riportato all’attualità dalla crescente influenza dei social networks nella nostra vita quotidiana e dalla consuetudine di farsi selfies: la gente è ossessionata dal mostrarsi attraverso autoscatti, spesso arbitrari, condivisi sui social networks per suscitare ammirazione e guadagnare consenso.
Molte persone stanno quindi costruendo la loro immagine attraverso false rappresentazioni di sé e ciò è dettato dalla necessità di compiacere l’ambiente sociale di riferimento.
Il bisogno di indossare costantemente delle maschere di apparenza per sentirsi parte di un contesto sociale (o social, in questo caso) riecheggia la teoria delle maschere che emerge dagli scritti di Luigi Pirandello, seppur con un significato contemporaneo.
 
«Afterselfie – beyond masks\ oltre le maschere» vorrebbe quindi far riflettere sulla costruzione d’identità e sulla moda di auto-rappresentarsi attraverso immagini distorte all’interno dei social networks, prendendo come spunto di partenza le riflessioni di uno dei più interessanti pensatori italiani riguardo alle tematiche di identità e di falsa auto (rap)presentazione del sé.
Gli artisti coinvolti in «Afterselfie» utilizzano tecniche e mezzi artistici molto diversi ma sono tutti uniti da una comune riflessione estetica sulla figura umana.
Oltre ad opere già realizzate saranno inseriti nel contesto espositivo di «Afetrselfie» opere realizzate ex novo per l’occasione, portando valore aggiunto ad un progetto già molto ambizioso.
Gli artisti in mostra sono: Adrian Abela, Ritty Tacsum, Raphael Vella, Elisa Von Brockdorff (Malta). Collettivo Goghi&Goghi, Jacopo Dimastrogiovanni, Debora Fella, Gabriele Grones ed Elia Nadie (Italia).
 

 
Due parole sull’ideatrice del progetto, Carolina Bortolotti, la quale ne cura anche l’aspetto scientifico e l’organizzazione in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Goghi&Goghi.
Nasce a Trento nel 1985 e si laurea in «Scienze dei Beni Culturali» per poi specializzarsi all’Università Cà Foscari di Venezia con il corso di Laurea Magistrale in «Economia e gestione delle Arti e delle Attività culturali» discutendo una tesi sulle problematicità legate all’esposizione dell’arte contemporanea e ottenendo un punteggio di 110/110 e lode.
Nel 2009 a Venezia frequenta un corso di alta formazione in «Art Management», fondamentale per il suo percorso in ambito organizzativo e curatoriale.
A Trento ha lavorato con lo Studio d’arte Raffaelli e con Arte Boccanera Contemporanea.
Negli ultimi anni ha collaborato con la Casa d’aste Von Morenberg di Trento, seguendo la preparazione di diverse aste e in particolare curando l’asta dell’eredità dell’artista Ines Fedrizzi.
Nel 2013 ha organizzato e curato l’evento espositivo «Dialogo – evocazioni in pittura» presso lo Studio d’arte Andromeda di Trento.
Nel 2014 è stata parte dell’organizzazione e della giuria di Festival CinemaZero, ha curato l’edizione del primo numero di una rivista d’arte indipendente con l’associazione Goghi&Goghi di Trento e la mostra temporanea «Gli Inquilini» con opere di Elia Nadie.
 
In occasione della conferenza stampa del 5 maggio 2015 (alla quale erano presente il Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, Bruno Dorigatti, e la Responsabile dell’Agenzia del Lavoro di Trento, Antonella Chiusole), Carolina Bortolotti ha sottolineato come il progetto Afetrselfie sia nato dalla voglia di «emergere da una situazione difficile come quella di trovarsi senza lavoro».
«All’inizio dell’anno scorso mi sono trovata senza lavoro e mi sono rivolta all’Agenzia del lavoro di Trento – racconta, – lì mi è stato dato un prezioso consiglio, ossia di fare un’esperienza lavorativa all’estero.»
Aderendo a un interessante e valido progetto dell’Agenzia del Lavoro chiamato «Modem» (illustrato in conferenza dalla dott.ssa Chiusole) che rientra in un progetto di mobilità più ampio, Carolina Bortolotti fra le varie mete disponibili ha scelto Malta, «non certo per il mare e il bel paesaggio» ha precisato, «piuttosto perché là stanno investendo grandi risorse umane ed economiche sul mondo della cultura» (La Valletta è stata dichiarata la capitale europea della cultura per il 2018, un prestigioso titolo che riflette l’incredibile patrimonio culturale della città).
 
Dopo essersi avvicinata a un ambiente culturale molto vivo, nel 2014 ha quindi svolto un internship presso Palazzo Falson a Mdina, Malta, e ha frequentato la scuola internazionale per curatori di VIVA a La Valletta dove ha concepito e sviluppato il progetto Afterselfie (in sala erano presenti: Jacopo Dimastrogiovanni, uno degli artisti in mostra, e Mara Pieri, attrice e performer, in rappresentanza del Collettivo Goghi&Goghi).
«Un progetto che ha creato reti nuove fra Italia e Malta», ha sottolineato nel discorso d’apertura il Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, il quale a proposito del titolo dell’esposizione ha evidenziato la difficoltà della società di oggi, in bilico fra l’apparire e l’essere, invitando a una riflessione profonda.
«Oggi giorno, infatti, è sempre più difficile essere che apparire, è ciò di cui facciamo tutti esperienza nella vita privata ma è un discorso che vale anche in situazioni pubbliche.»
Citando nuovamente Pirandello, egli sosteneva che l’uomo non può fare a meno di una maschera capace di donargli un determinato ruolo, per cui diventa sempre più difficile mostrarsi per quello che si è davvero.
Un pensiero, il suo, molto contemporaneo, in quanto il contrasto fra la maschera e il volto viene oggi certamente accentuato dalla tecnologia, la quale offre una realtà virtuale che spesso sostituisce quella reale.
Un pensiero inquietante…
Afterselfie è una mostra che si preannuncia molto interessante e che non mancheremo certo di visitare.
 
Daniela Larentis – [email protected]

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