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«Astrazione oggettiva, oltre la teoria il colore» – Di Daniela Larentis

Alla galleria CIVICA, Trento, la mostra di Schmid, Senesi, Cappelletti, Mazzonelli, Pellegrini, Wenter Marini, aperta fino a maggio 2015

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«Astrazione oggettiva – oltre la teoria il colore» è il titolo della mostra inaugurata venerdì 13 febbraio 2015 alla galleria Civica di Via Belenzani, nel cuore della città di Trento, la quale rimarrà aperta al pubblico fino al 17 maggio 2015 (orari della mostra in calce).
A cura di Giovanna Nicoletti, la mostra è resa possibile grazie alla collaborazione e al sostegno di Mauro Cappelletti, Gianni Pellegrini e Giuseppe Wenter Marini, artisti e, nel contempo, prestatori.

Le opere provengono inoltre dalle Collezioni del Mart e da collezioni private, come quelle delle famiglie di Diego Mazzonelli, recentemente scomparso, e di Aldo Schmid e Luigi Senesi, entrambi vittime di un disastroso incidente ferroviario nel 1978. 
 

Cappelletti, Mazzonelli, Senesi, Schmid, Gardumi e Wenter Marini - Trento 1976 (foto G. Rossi).
 
Nell’autunno del 1976 gli artisti Mauro Cappelletti (Trento, 1948), Diego Mazzonelli (Terlago -TN, 1943 - Trento, 2014), Gianni Pellegrini (Riva del Garda - TN, 1953), Aldo Schmid (Trento, 1935 – Monzuno - BO, 1978), Luigi Senesi (Pergine - TN, 1938 - Bologna, 1978) e Giuseppe Wenter Marini (Merano - BZ, 1944) sottoscrivono il Manifesto di Astrazione oggettiva dando vita al maggiore movimento artistico trentino del secondo dopoguerra.
Una voce innovativa e in sintonia con il dibattito internazionale del tempo, focalizzato sulla pittura, il Manifesto dialoga con le avanguardie, con l’astrattismo e il Bauhaus, ma anche con le geometrie del movimento concretista e con le ricerche ottico-percettive degli anni Settanta, arrivando fino al minimalismo degli anni Ottanta. 

 
Mauro Cappelletti - Cinque fasi verso la fluorescenza totale, 1977 - acrilici e fluorescenti su tela, 5 elementi, cm 80 x 40 cad. - Courtesy Studio d’Arte Raffaelli, Trento.

«Astrazione oggettiva è un movimento importante» spiega durante la presentazione la curatrice della mostra «non solo perché riguarda la storia dell’arte contemporanea del Trentino degli anni Settanta, ma perché riguarda l’esperienza e la ricerca dell’arte contemporanea italiana di quegli anni.»
A quasi quaranta anni di distanza, la galleria Civica a Trento propone, per la prima volta in un museo, una mostra su quel percorso di ricerca collettivo che pose il colore al centro di un’indagine estetica e che risultò, nel contempo, concettuale e lirico.
Le maggiori opere degli artisti che aderirono al Manifesto vengono raccolte in una esposizione che, idealmente, ricompone il gruppo.
Attraverso l’esposizione di un centinaio di opere, la mostra vuole sottolineare come i sei artisti, seppur accomunati dalla stessa ricerca cromatica, seppero raggiungere, ognuno con la propria visione, un’autonoma e indipendente produzione artistica: il Manifesto infatti non fu mai inteso come confine categorico o limite espressivo, ma fu assunto a linea guida generale e condivisa. 
 

Gianni Pellegrini - Senza titolo, 1976 - stampa serigrafica su carta, cm 69,5 x 100 - Eredi Schmid.
 
«Abbiamo cercato il più possibile di costruire un percorso cronologico, – spiega Giovanna Nicoletti, che sintetizza così. – Comune denominatore dei sei artisti è la relazione tra colore e luce, vissuta come nuova condizione dello spirito umano separato dal resto della natura.
«Aldo Schmid lavorava sul colore dal punto di vista scientifico. Luigi Senesi sviluppava un modello cromatico progressivo e graduale. Diego Mazzonelli indagava le campiture nere cromo assorbenti. Giuseppe Wenter Marini dilatava lo spazio con trasparenze di colore. Mauro Cappelletti disegnava linee direzionali nella definizione delle campiture e Gianni Pellegrini lavorava sul segno come elemento quasi calligrafico capace di una energia pulsante.»
 
Una mostra che sicuramente non lascerà delusi tutti coloro che coglieranno questa preziosa occasione offerta dalla galleria Civica.
 
Daniela Larentis – [email protected]
 
Orari mostra:
martedì-domenica 10.00 – 13.00/14.00-18.00
lunedì chiuso
  

Diego Mazzonelli - Senza titolo, 1976 - Stampa serigrafica su carta, cm 69,5 x 100. 

Aldo Schmid - V/BV/Gi n.2, 1975 - acrilico plastico su tela, cm 140 x 140 - Collezione B.T.B. 

 
Giuseppe Wenter Marini - Senza titolo, 1976 - stampa serigrafica su carta, cm 100 x 69,5 - Eredi Schmid. 
Aldo Schmid - Senza titolo, 1976 - stampa serigrafica su carta, cm 100 x 69,5 - Eredi Schmid. 
 

Luigi Senesi - Trasparenza O/S RVG BA, 1976 - Idropittura acrilica, cm 100 x 138 - Mart, P. A.T.

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