Viaggiando per l’Europa – Di Daniela Larentis
A bordo di un treno resta ancora il sogno romantico di molti viaggiatori, ma anche in bicicletta è molto divertente spostarsi
La foto sotto il titolo è di Luca Cavallet, le altre di collezioni private.
Viaggiare con qualsiasi mezzo di trasporto è sempre un’emozione, lo si può fare in aereo, in auto, in camper, in corriera, in bicicletta oppure seduti comodamente in treno, tenendo lo sguardo fisso oltre il finestrino, catturati da paesaggi che incantano e lasciano senza parole, d’altronde in vacanza è un’emozione perfino stare in piedi in metropolitana, inghiottiti nel cuore delle più famose città europee, in attesa di emergere e scoprire la bellezza di luoghi intrisi di storia.
A proposito di treni, chi non ricorda il famoso libro della scrittrice britannica Agatha Christie intitolato «Assassinio sull’Orient Express», l’avvincente romanzo giallo scritto dall’autrice durante il suo soggiorno a Istanbul e pubblicato per la prima volta nel 1934, il cui protagonista è il famoso detective Hercule Poirot? Il celebre treno che congiunge Parigi con Istanbul ad un certo punto si ferma, in mezzo alla neve, e sul treno si compie un delitto, ma fortunatamente l’investigatore belga riesce a risolvere il caso.
Questa è più o meno l’intrigante trama.
Il famosissimo treno in questione viaggiò per la prima volta nel 1883 (lo fece all’incirca fino agli anni Settanta), ospitando nelle sue raffinatissime carrozze illustri passeggeri, i quali sedevano su comodi sedili in pelle, mangiavano servendosi di posate d’argento e bevevano da bicchieri di cristallo.
Il nome «Orient Express» si riferisce anche a un servizio ferroviario privato, il «Venice-Simplon Orient Express», che offre un lussuoso viaggio della durata di due giorni e una notte su carrozze ristrutturate degli anni venti e trenta, diverse le une dalle altre, ognuna contraddistinta da un numero.
Detto treno parte dalla Stazione di Santa Lucia, a Venezia, passa per Parigi e arriva a Victoria Station, a Londra, coprendo una distanza di 1.703 chilometri (ci sono da scegliere altri itinerari per chi volesse viaggiare a bordo del prestigioso mezzo, raggiungendo altre città).
Non solo i treni affascinano, ma anche l’architettura delle stazioni attirano l’attenzione di migliaia di persone (pensiamo a quelle costruite in età vittoriana).
Alcune di esse entrano nell’immaginario collettivo anche grazie ad artisti come Claude Monet, che immortalò il fascino, rendendolo così eterno, di una delle stazioni di Parigi, la Gare-St-Lazare, ritraendola avvolta da volute di fumo in ben dodici quadri.
Altre stazioni del XIX secolo sono diventate musei, come il famosissimo Musée d’Orsay di Parigi, che ospita capolavori dell’impressionismo e del post-impressionismo, o la Hamburger Bahnhof di Berlino, divenuta Museo di Arte Moderna nel 1996, tanto per fare degli esempi.
E, sempre parlando di treni, quello che parte alle otto dalla Stazione Centrale di Milano e arriva a Bruxelles in circa 12 ore o poco meno si chiama Vauban e deve il suo nome ad un ingegnere militare francese del Seicento, Sébastien le Prestre de Vauban, il quale pare amasse molto viaggiare, prevalentemente di giorno.
Detto treno attraversa ben cinque nazioni: l’Italia, la Svizzera, la Francia, il Lussemburgo e il Belgio, prima di arrivare a destinazione (il capolinea è Brussels Midi).
In Scozia c’è un treno che, pur transitando a scarsa velocità, offre un viaggio pittoresco attraverso paesaggi mozzafiato, stiamo parlando della «West Highland Line», la linea ferroviaria che collega Glasgow alle Highlands, la regione degli altopiani scozzesi, passando per Fort William, abbracciando le rive del Loch Linnhe, e percorrendo in uno dei suoi tratti più suggestivi le 21 arcate del viadotto di Glenfinnan, un vero capolavoro di ingegneria costruito alla fine dell’Ottocento, diventato celebre anche grazie al film su «Harry Potter» (il ponte attraversato dall’Hogwarts Express si vede spesso nei film della serie).
La bellissima cittadina di Glennfinnan, che si trova sulla punta settentrionale del Loch Shiel, è famosa anche per il monumento che domina il lago, una torre su cui svetta la statua di un Highlander, segnando la zona in cui nel 1745 Bonnie Prince Charlie (il principe Carlo Edoardo Staurt) combatté con il suo esercito nell’insurrezione giacobita, (fu alla fine sconfitto dall’esercito inglese).
I coraggiosi Highlander giunsero infatti fino a Derby e poi dovettero ripiegare verso nord, venendo sterminati nella tristemente famosa battaglia di Culloden che decretò la fine del sogno della rinascita della Scozia.
Accennando alla Scozia, viene in mente che esiste un’altra linea ferroviaria panoramica che attraversa paesaggi spettacolari: è la Skye Railway, realizzata nel 1897, che partendo da Inverness raggiunge le cime della Highlands per poi ridiscendere fino a Kyle of Lochalsh, la cittadina costiera della Scozia occidentale che si trova di fronte alla meravigliosa isola di Skye.
Altre linee ferroviarie lente, ma che offrono la possibilità di godere splendide vedute, si trovano in Francia, come la «Béziers-Clermont Ferrand», una delle linee francesi più amate, la quale attraversa zone poco abitate e dal fascino ancora selvaggio, in un rincorrersi di salite e discese davvero suggestive.
Per gli amanti della bicicletta segnaliamo un percorso di una quarantina di chilometri che collega il paese di San Candido, in Val Pusteria, alla cittadina di Lienz, in Austria.
Si tratta di una comoda ciclabile, una delle più frequentate d’Europa, quasi tutta in piano o in discesa, che attraversa boschi e meravigliosi paesaggi montani, al termine della quale è possibile rientrare in Italia a bordo di un treno, dotato di appositi vagoni dove poter caricare il proprio mezzo a due ruote.
Chi volesse prima del rientro fare un giro nella città può lasciare la bicicletta nei pressi della stazione e dirigersi a piedi fino alla piazza principale di Lienz, il punto di partenza per una piacevole visita nel vivace centro cittadino.
Pedalare per alcuni non sarà forse così rilassante come viaggiare in treno, ma è certo che molti lo considerano altrettanto piacevole o addirittura di gran lunga più entusiasmante.
Comunque sia, un viaggio è sempre un viaggio, uno spostarsi da un luogo all’altro non solo fisicamente, ma l’attraversare terre e città con il cuore, con la consapevolezza di poter imparare qualcosa di nuovo ad ogni partenza.
Daniela Larentis – [email protected]
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