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Una mostra ispirata a «Stille Nacht» – Di Daniela Larentis

I 25 dipinti realizzati dai ragazzi della scuola d’arte di Corbeni, ispirati al celebre canto natalizio, verranno esposte domani fino al 24 dicembre a Isera

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L’autunno non è finito e già si intravede dietro l’angolo il Natale, che con la sua magica atmosfera predispone gli animi alla gioia. Pare quasi di sentire le note di un celebre canto che noi tutti conosciamo, «Stille Nacht», che ha ispirato le opere dei ragazzi della scuola d’arte «Culoare si vis» di Corbeni in Romania, le quali verranno esposte in una suggestiva mostra, la cui inaugurazione, a cura di Reverdito Editore, presentazione di Gianmario Baldi, è fissata per sabato 30 novembre alle ore 17.00 presso la Cantina d’Isera, Via al Ponte n.1 (per gli orari della mostra che sarà aperta fino al 24 dicembre si veda l’invito a pié di pagina).
 
La storia di uno dei più bei canti di tutti i tempi, scritto da Joseph Mohr nella piccola cittadina di Oberndorf, in Austria, nel 1818, è raccontata minuziosamente in un bellissimo libro di Federica Faggioni «Stille Nacht – la magia del canto di Natale che ha conquistato il mondo» edito da Reverdito, contenente anche un CD del coro della SAT, un’istituzione che non ha bisogno certo di presentazioni, il quale offre, oltre alla canzone Stille Nacht, altre sette celebri canzoni di Natale, fra le più conosciute al mondo.
«Sulle note di questo vero e proprio inno alla pace» leggo nelle prime righe di presentazione «intraprenderemo un viaggio nel tempo e nello spazio, cominciando dalla Vigilia di Natale del 1818, in una chiesetta austriaca, a Oberndorf.
 
Ci addentreremo in quel periodo buio e difficile, dove la nascita del nostro canto contribuirà a diffondere un po’ di luce e speranza, in particolare nella povera gente.
Da Oberndorf Stille Nacht si diffonde rapidamente a macchia d’olio, grazie al contributo del noto costruttore di organi Carl Mauracher, che consegnerà lo spartito a due famiglie di cantori, gli Strasser e i Rainer.
Mentre i primi si esibiranno in varie città d’Europa, i Rainer sbarcheranno addirittura in America, dove «Stille Nacht» (grazie anche al contributo dei numerosi immigrati di lingua tedesca e alla traduzione in inglese del vescovo John Freeman Young) verrà subito adottato dal popolo americano.
E non si fermerà in America, come testimoniano le numerose versioni incontrate in tutto il mondo….
 
A circa venti chilometri da Salisburgo, considerata patria della musica (è la città di Mozart), si trova la piccola città di Oberndorf (ha circa 5.000 abitanti), conosciuta in tutto il mondo, in quanto, appunto, città natale di Stille Nacht, tradotto in ben 300 lingue.
Là ebbe inizio la magia di un canto che accompagna il Natale di tutti creando un’atmosfera unica e inimitabile.
 
Esiste una versione italiana di questo celebre canto, «Astro del ciel».
Personalmente lo preferisco nella versione originale, in lingua tedesca (il testo, poi, è del tutto differente).
Da noi, dove un tempo non certo troppo lontano esisteva l’Impero austroungarico, questo canto è conosciutissimo e, è il caso di dirlo, ha contribuito a rendere il Natale di noi tutti un momento speciale e unico.
 
Daniela Larentis
[email protected]

 

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