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Un po’ di fiducia non guasta mai – Pensiero di Daniela Larentis

«Tutti possiamo diventare migliori e credere in un mondo migliore»

I Carmina Burana sono una raccolta di canti medievali composti fra il XII e il XIII secolo che esaltano l’idea di una libertà individuale un po’ bohémien e rappresentano anche una denuncia nei confronti della società dell’epoca, corrotta e ingiusta.
Essi suggeriscono, attraverso i loro ritmi, immagini di osterie festose e dolci canzoni d’amore e vanno contestualizzati in un periodo di forti fermenti sociali e culturali.
Nella sezione «Canti satirici e morali» (Carmina Burana Bompiani editore, a cura di Piervittorio Rossi), ne ho scovato uno dal sapore molto attuale, scritto in latino, il cui testo e traduzione riporto testualmente a latere.

Ecce torpet probitas,
virtus sepelitur;
fit iam parca largitas,
parcitas largitur;
verum dicit falsitas,
veritas mentitur.
Refl. Omnes iura ledunt
et ad res illicitas
licite recedunt.
L’onestà è morta,  
 la virtù è sepolta,  
 la generosità è ormai rara  
 e l’avarizia dilaga;  
 la falsità dice il vero  
 e la verità si fa menzogna.

Rit.: Tutti calpestano la legge  
 e praticano impunemente  
 azioni illecite.

Questo canto non ha, a parer mio, bisogno di commento alcuno. Sta a ogni persona riflettere sul significato di questi pochi versi che racchiudono in tutta la loro crudezza, purtroppo, una verità che ci riguarda molto da vicino.
 
Ma credo, tuttavia, al cambiamento. Tutti possiamo diventare migliori e credere in un mondo migliore, popolato da persone serie, credibili, capaci e oneste, noi per primi.
Il mio è un invito alla fiducia.
Non potrebbe essere altrimenti, non farlo sarebbe del tutto inutile e sconsiderato. Ma la fiducia comporta anche delle responsabilità, non solo da parte di chi la riceve, ma riguarda anche chi è disposto a concederla.
 
Siamo in fondo noi a decidere di chi fidarci. È anche questa una responsabilità.
Per non far venire a tutti il mal di pancia (questo non è certo un giudizio politico, Dio me ne scampi) concludo con un canto d’amore, tratto sempre da Carmina Burana, che dedico a chi è già innamorato e a chi, in cuor suo, desidera l’amore che non ha ancora trovato, perché l’amore è anche pur sempre un atto di fiducia.

Terminum vidit brume desolatio;
gaudent funditus in florum exordio,
qui norunt Cypridem,
plaudentes eidem.

Il triste inverno è ormai finito;
 
gioiscono nel cuore per la nuova fioritura 
quanti conoscono i piaceri dell’amore, 
celebrando la sua lieta venuta.

Daniela Larentis

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