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Viaggio on the road nell'Est Canada – Seconda parte

Ce ne parla Nadia Clementi al ritorno del viaggio nel Grande Nord americano

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(Vedi prima parte)
 
 ISOLA DI ORLEANS 
Poco distante da Quebec City, lungo la Costa di Beaupré, si scopre l’Isola di Orléans (foto di copertina).
È un oasi'di pace e tranquillità, con casette tipicamente canadesi di legno immerse nei boschi e giardini di fiori, tutte affacciate sul fiume San Lorenzo.
    

 
Santuario di Sainte Anne de Beaupre.
A una trentina di chilometri da Quebeq City si trova l'imponente ricostruzione di Sainte Anne de Beaupre (foto sopra), una cattedrale cattolica con guglie altissime e oltre 240 finestre con magnifiche vetrate decorate. Venne costruita nel 1658 e poi distrutta in un incendio nel 1923. Quella odierna fu ricostruita pochi anni dopo e in origine venne eretta da un gruppo di naufraghi sopravvissuti in onore a Sant’Anna, la madre della Vergine Maria, oggi è un importante meta di pellegrinaggio religioso.
 

 
Canyon di Sant’Anna.
Il Canyon di Sant’Anna si trova in una proprietà privata nei pressi di un’altra cascata di 74 metri, nella località di Sainte-Anne-de-Beaupré.
Il canyon è visitabile grazie ad un percorso a piedi dove si attraversano tre ponti sospesi, di cui uno all’altezza di 55 metri sopra un precipizio.
Si possono svolgere molte attività avventurose, come la teleferica, i ponti con cavi d’acciaio sulla cascata e per i più piccoli c'è anche un percorso culturale con prove e enigmi sugli spiriti del bosco.
I sentieri sulle rive sono ripidi e pieni di scalinate quindi meglio dimenticarsi di passeggini per i bambini o di andare con persone che non possono camminare bene o che soffrono di vertigini.
 

 
Cascate di Montmorency.
Le cascate di Montmorency distano circa 7 chilometri da Québec City e sono facilmente raggiungibili in pochi minuti d’auto o tramite battello.
Hanno origine dal fiume Montmorency nel punto in cui confluisce con il San Lorenzo.
Il Parco delle Cascate è situato a pochi chilometri dal Vecchio Québec, nella zona di Beauport, vanta la presenza di una cascata d’acqua più alta addirittura delle cascate del Niagara, anche se meno abbondante: la particolarità sta proprio nel fatto che l'erosione del San Lorenzo e la conformazione del terreno creano uno sbalzo naturale di ben 84 metri, che a conti fatti sono 30 metri più delle cascate del Niagara.
Si può intraprendere un percorso a piedi iniziando da un ponte che attraversa la cascata nel suo punto più alto e che porta fino ad altri luoghi panoramici per poi scendere da un’interminabile scala di legno che porta nella parte più bassa, anche questa punteggiata da gazebo e altri punti d’osservazione dai quali ammirare la cascata: faticoso solo a guardare! In alternativa è disponibile una funivia che attraversa la cascata da un lato all’altro.
 

 
Tadoussac - Osservatorio delle balene.
I villaggi della baia di Sainte Catherine e Tadoussac sono il punto di partenza delle imbarcazioni che conducono all'osservazione delle balene, gli enormi mammiferi marini che si danno appuntamento al largo dove l'incontro fra l'acqua dolce del fiume e l'acqua salata dell'Atlantico favorisce la proliferazione di un'abbondante fauna ittica: il loro cibo preferito.
Vedere una balena che emerge dall'acqua è un'esperienza unica e indimenticabile, il Québec è uno dei pochissimi luoghi al mondo a poter vantare una straordinaria varietà di grandi mammiferi marini (ben 13 specie), che giungono fin qui attirati dagli immensi banchi di crostacei di cui si nutrono e dall'eccezionale profondità del fiume San Lorenzo.
Le sue acque danno asilo alla balenottera azzurra, l'animale più imponente della Terra che arriva a superare i 25 metri di lunghezza.
Seconde in graduatoria per dimensioni sono le balenottere comuni, spesso riunite in branchi, e a esse si affiancano, tra le altre, le megattere, famose per l'attitudine a compiere balzi fuori dall'acqua.
Nel corso delle spedizioni di whale-watching s'incontrano poi focene, delfini (soprattutto nel golfo), e, occasionalmente, orche, capodogli, balene franche boreali, beluga, piccole balene artiche che stazionano nel San Lorenzo tutto l'anno. Di questa specie, a rischio di estinzione, si contano attualmente un migliaio di esemplari.
La gita in barca dura tre ore e, anche se c’è il sole, fa molto freddo quindi è consigliata la giacca a vento e pantaloni impermeabili perché è impossibile non bagnarsi.
 

 
Onhoua Cheteke: la più autentica ricostruzione di un villaggio indiano in Quebec.
Wendake si trova ad una quindicina di chilometri a nord di Quebec City. Per conoscere un po’ di più la storia e le tradizioni delle Sette Nazioni, i primi abitanti delle terre del Canada, è consigliata la visita all'unica riserva indiana di Wendake, che si trova a Onhoüa Cheteke.
Wendake è il nome attuale di questa riserva Huron-Wendat fondata nel 1673, un paesino nella periferia di Québec, dove risiedono gli ultimi rappresentanti del popolo Hurone che oggi mescolano le loro antiche abitudini con lo stile di vita occidentale.
La maggior parte degli abitanti si dedica alla fabbricazione artigianale di gioielli, sculture in legno e cucito di pellicce che poi vendono in molti negozi dello stesso paese.
Si tratta di un luogo particolare che conserva la sua antica cappella di Notre-Dame-de-Lorette, la cui missione era quella di convertire gli indigeni al cristianesimo, e alcune case di legno molto antiche.
Nella sua area si trova anche il Parco Naturale di Falaise, un percorso lungo il fiume Akiawenrahk che finisce nelle cascate Kabir Kouba, una caduta d’acqua di 28 metri il cui nome significa «fiume dai mille meandri» o «del serpente», circondata dal mistero di molti dei miti e leggende degli Huron-Wendat.
In questa passeggiata si può osservare un murale dipinto su pietra che illustra i ruoli che rivestono i diversi elementi della tribù: uomini, donne, bambini, simboli della fede indiana e fossili di oltre 455 milioni di anni.
Il culmine di questa antica riserva è il luogo tradizionale Hurone Onhoüa Cheteke, un recinto non molto grande dove è stata ricreata la storia, la cultura e lo stile di vita degli Huroni del passato.
Il percorso dentro il villaggio ricostruito include diverse zone perfettamente ambientate dove si riproducono le case originali del paese, i metodi di caccia e pesca, i mezzi di trasporto (racchette da neve e slitte), la fabbricazione di canoe, la tenda dello Sciamano e il luogo di sudorazione, i totem, gli inukshuk (di cui parleremo più avanti) e la casa della medicina.
Durante il percorso è possibile assistere a uno spettacolo di danze e tradizioni, come il benvenuto che si faceva alle famiglie di altri insediamenti e la cerimonia di fumare la pipa a ritmo di tamburi.
 

 
Inukshuk.
Gli Inukshuiit sono costruzioni in pietra che imitano la forma di esseri umani visibili sulle strade e nei sentieri a chilometri di distanza.
In lingua eschimese inukshuk significa «colui che somiglia ad una persona» e i viaggiatori li usano come punti di riferimento per orientarsi.
Si possono ancora scorgere diversi inukshuiit nell'Artide, alcuni dei quali risalgono all'anno 1.000 avanti Cristo.
La leggenda narra che molto prima che gli Eschimesi avessero accesso a fucili e munizioni, gli inukshuiit svolgevano un ruolo importante nella caccia al caribù (renna) poiché venivano scambiati dagli stessi per esseri umani credendo di essere in trappola.
 

 
Orsi bruni del Canada.
La scoperta degli orsi costituisce senza alcun dubbio un altro punto di forza del soggiorno nella provincia canadese Nuovo Brunswick.
Nel corso del Little big bear safari si possono infatti ammirare diversi orsi bruni originari del posto: si arriva in una foresta in cui bisogna parlare piano e camminare sulla punta dei piedi per salire gli scalini della capanna e aspettare l'arrivo dei plantigradi. Uno scenario unico e davvero sorprendente.
  

 
Fattoria dei bisonti.
490, Rang Ste-Élisabeth St-Prosper (cté Champlain), Québec.
Quella di Elisabeth St.Proseper è una fattoria in cui si allevano bisonti, in prossimità dei quali si viene trasportati dal proprietario su un carro trainato da un trattore.
È possibile fotografarli mentre lo stesso proprietario illustra l'attività della fattoria, nella quale è inserito un ristorante rustico che offre ottimi piatti al buffet e dove è possibile gustare carne di bisonte.
Al termine è possibile visitare il piccolo negozio nel quale si possono acquistare prodotti locali.
Sicuramente un’esperienza interessante e curiosa che riavvicina alla campagna anche i più «cittadini».
 

 
 MONTREAL 
Affascinante, cosmopolita e moderna: Montreal è una delle città più intriganti di tutto il Nord America situata nella parte sud-orientale del Canada, a breve distanza dal confine con gli Stati Uniti e all’interno della Provincia francofona del Quebec.
Qui risiedono più di un milione e mezzo di persone e oltre ad essere la sede del governo provinciale e ad avere in mano buona parte delle sorti dell’economia statale, Montreal è anche una città turistica molto interessante, animata da eventi culturali e celebrazioni che ogni anno attirano centinaia di migliaia di partecipanti da tutto il mondo.
La città è uno dei poli culturalmente più vivi e attivi del paese, insignito per questo di premi come il titolo di «Capitale mondiale del Libro» assegnatole nel 2006.
Un grande valore è attribuito anche alla ricerca e agli studi in ambito universitario, settori che possono avvalersi di strutture all’avanguardia come quelle messe a disposizione dall’Università McGill, Concordia, dall’Université du Québec à Montréal e dall’Università di Montreal.
Un aspetto curioso di Montreal, e che la rende molto simile a Toronto, è rappresentato dalla fitta rete di gallerie commerciali che si snoda nel sottosuolo, attraversato da spaziose gallerie attraverso le quali si potranno trascorrere bei pomeriggi all’insegna dello shopping.
Toronto, insieme a Montreal, è la città del paese nordamericano più conosciuta nel mondo, nonché motore economico del Canada. Una delle sue caratteristiche più note è quella di essere una delle città più multiculturali al mondo, con circa il 36% degli abitanti di origine non canadese.
Per dare un’idea della varietà delle lingue parlate basti pensare che il 911 (il numero telefonico di emergenza) di Toronto è attrezzato per rispondere in oltre 150 lingue. Una curiosità: la seconda più grande comunità straniera è costituita dagli italiani che hanno dato un enorme contributo allo sviluppo di questo paese.
 

 Come si vive in Canada? 
Indagine sul benessere del Better Life Index 2015 (OCSE)

Il Canada vanta ottimi risultati in numerose valutazioni sul benessere del Better Life Index 2015 rispetto alla maggior parte degli altri Paesi esaminati. Il Canada si colloca al di sopra della media in quanto a: abitazione, benessere occupazione e guadagni, istruzione e competenze, equilibrio lavoro-vita privata, e impegno civile.
Sebbene non possa comprare la felicità, il denaro è uno strumento importante per raggiungere un tenore di vita più agiato.
In Canada, il reddito medio disponibile pro capite aggiustato è pari a USD 30 474 annui, superiore alla media OCSE, pari a USD 29 016 annui.
Si rileva un divario considerevole tra le fasce più ricche della popolazione e quelle più povere: il 20% più ricco della popolazione guadagna, infatti, circa il quintuplo del 20% più povero.
 

In termini di occupazione, in Canada oltre il 72% delle persone di età compresa tra 15 e 64 anni ha un impiego retribuito, al di sopra del tasso medio di occupazione OCSE (66%).  
In particolare, in Canada il 75% circa degli uomini ha un impiego retribuito, a fronte del 69% delle donne. Attestandosi notevolmente al di sotto della media OCSE (13%), in Canada il 4% dei lavoratori dipendenti ha un orario lavorativo molto lungo: rispettivamente il 6% degli uomini e soltanto l’1% delle donne.
Una buona istruzione e valide competenze sono requisiti importanti per trovare un impiego. In Canada il 90% degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha completato il ciclo di istruzione secondaria superiore, ben al di sopra della media OCSE (76%). 
In particolare, l’89% degli uomini ha completato con successo le scuole secondarie superiori, a fronte del 91% delle donne.
Ciò contraddice la situazione media riscontrata nell’area dell’OCSE, in cui gli uomini tendono ad avere leggermente più probabilità di completare con successo il ciclo di istruzione secondaria superiore. 
 

Per quanto riguarda la dimensione della salute, in Canada la speranza di vita alla nascita è 82 anni, due anni in più rispetto alla media OCSE (80 anni). In particolare, la speranza di vita è di 84 anni per le donne, a fronte di 79 anni per gli uomini. Il livello atmosferico di PM2,5 – minuscole particelle inquinanti fluttuanti nell'aria e di dimensioni così ridotte da riuscire a penetrare e danneggiare i polmoni – è di 12,1 microgrammi per metro cubo, inferiore alla media OCSE (14,05 microgrammi per metro cubo).
Il Canada vanta altresì una buona qualità delle risorse idriche: il 90% degli intervistati si dichiara, infatti, soddisfatto della qualità dell’acqua, al di sopra della media OCSE (81%).
Nel complesso, i canadesi sono più soddisfatti della propria vita rispetto alla media OCSE. Quando è stato chiesto loro di esprimere una valutazione complessiva del grado di soddisfazione per la propria vita su una scala da 0 a 10, i canadesi hanno espresso una valutazione pari a 7.4, un indice di soddisfazione superiore alla media OCSE (6.5).

Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it

(Fine - Link prima parte)

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