Home | Rubriche | Parliamone | La rimozione dell'amalgama d'argento – Di Nadia Clementi

La rimozione dell'amalgama d'argento – Di Nadia Clementi

«L'amalgama dentale a base di mercurio è ancora troppo diffusa negli studi dentistici» Ne parliamo con il dott. Walter Bonacci

image

>
È successo altre volte nella storia dell’umanità che un materiale dai molteplici vantaggi venga utilizzato a pieno regime, per poi scoprire, solo alcuni decenni dopo, che si tratta di una sostanza pericolosa per le persone e per l’ambiente.
Era avvenuto anche con l’amianto, utilizzato senza sosta per costruire tetti, strutture d’isolamento e altri componenti edili, per poi arrivare alla conclusione che la volatilità delle sue fibre è causa di tumori e terribili malattie respiratorie.
A pagarne le conseguenze sono le migliaia di persone che hanno vissuto e lavorato a stretto contatto con il materiale incriminato.
Ma cosa succede quando, nel peggiore dei casi, la sostanza pericolosa viene addirittura introdotta nel nostro corpo?
Un esempio è quello dell’amalgama dentale e in particolare del mercurio in essa contenuto come costituente fondamentale.
 
«Amalgama dentale» è un termine complesso per una situazione molto banale con cui più o meno tutti abbiamo avuto a che fare: l’otturazione dei denti.
Essa è un materiale in uso dal 1800; si tratta di una miscela di mercurio (50% circa del contenuto totale), argento (22-32%), stagno (11-14%), rame (6-9%), zinco (2%).
L’uso di questi materiali da parte di alcuni dentisti è ancora diffuso e molto si discute sulla tossicità e sugli effetti che tale uso comporta.
Nel maggio del 2011 il Consiglio d'Europa ha approvato un piano per proibire l'uso del mercurio odontoiatrico per otturazioni dentali; sono passati 5 anni e ancora non esiste una legge specifica a riguardo.
Il decreto Sirchia del 2001 raccomanda che i dentisti adottino delle particolari precauzioni in modo da proteggere i pazienti dalla notevole esposizione al mercurio che una polverizzazione causerebbe.
Le normative vigenti in tutto il mondo relegano l'amalgama dentale che esce dallo studio odontoiatrico allo status di rifiuto speciale: in Italia è classificata come rifiuto speciale pericoloso dal Decreto Ronchi.
 
Secondo lo SCENIHR (Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks), il comitato scientifico facente capo alla Direzione Generale per la Sanità e Protezione dei Consumatori della Commissione Europea, è necessario effettuare ulteriori ricerche sulla neurotossicità dall’amalgama dentale e sul profilo tossicologico degli altri materiali impiegati per il restauro dentale auspicando la realizzazione di nuovi prodotti con un alto grado di biocompatibilità.
Essa, pur contenendo il 50% di mercurio è in parte assolta dalle accuse di tossicità perché le evidenze scientifiche considerate sono deboli a tal proposito.
Per saperne di più di questo metallo che probabilmente molti di noi hanno in bocca senza saperlo abbiamo intervistato il dottor Walter Bonacci che da anni utilizza una tecnica di rimozione protetta delle amalgame che riduce al minimo la possibilità di intossicare il paziente durante questa operazione.

 Chi è il dott.Walter Bonacci 
Master II livello
Semeiotica occluso posturale e gnatologica clinica - Istituto S.Raffaele Milano.
Master II livello:
- Fisiopatologia del sistema stomatognatico.
- Diagnosi e terapia dei disordini cranio mandibolari.
- Università studi di Udine, Facoltà di Medicina e Chirurgia,
- Cattedra di Chirurgia Maxillo facciale.
Laurea 1993:
Odontoiatria e Protesi Dentaria,
Facoltà di Medicina e Chirurgia di Parma
Tesi di laurea: Displasia ectodermica
Diploma 1976: Odontotecnico

Dottor Bonacci quali sono le posizioni in merito all'utilizzo dell'amalgama d'argento nel nostro Paese?
«Mentre in altri paesi come la Norvegia, la Svezia, la Danimarca, è fatto divieto totale ai dentisti di otturare i denti dei propri pazienti con questo materiale, in Italia il Decreto Ministeriale del 2001, senza prendere in realtà una posizione nettamente contraria, sconsiglia l’utilizzo dell’amalgama solamente nelle donne in gravidanza e in allattamento.
«Il ridotto utilizzo di mercurio è uno degli obiettivi della Comunità Europea che oggi rileva due fonti di esposizione generali per la popolazione: il consumo di pesce (mercurio organico in forma metilica) e l’amalgama dentale (mercurio inorganico in forma elementare).
«Nonostante questo lo SCENIHR, nel suo report dell'aprile 2015, conclude che le evidenze scientifiche attuali non precludono l’uso dell’amalgama d’argento o dei materiali alternativi per restaurare un dente, facendo di ogni erba un fascio.
«Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (1991) l’amalgama dentale è la maggiore fonte di esposizione al mercurio per l'essere umano. L’assorbimento dei vapori liberati da questa sostanza avviene, oltre che per via ematica, direttamente attraverso il nervo olfattivo e il sistema cranio-sacrale.
«Dunque il rilascio di mercurio da amalgama non è insignificante, infatti dopo 10 anni il suo 50% non è più presente nell'otturazione.»
 
In che modo viene quindi assorbito il mercurio all’interno del nostro organismo?
«Il mercurio è un metallo di transizione pesante e che a temperatura ambiente si presenta in forma liquida. È fortemente tossico e la sua introduzione nell'organismo può avvenire per ingestione, per inalazione dei vapori e per semplice contatto in quanto è in grado di attraversare addirittura la pelle.
«Il problema del mercurio è il continuo rilascio di microparticelle, quantità infinitesimali ma che a lungo andare si depositano nell’organismo compromettendone alcune funzioni.
«I metalli rilasciati per il 50% si depositano nei tessuti cellulari inibendo processi enzimatici e metabolici del nostro corpo; l'altro 50% viene eliminato attraverso le urine e le feci e va così ad inquinare l'ambiente in cui viviamo.»
 

 
Quali possono essere le conseguenze della presenza di otturazioni in amalgama in bocca?
«Sono tutte legate alla emissione di mercurio contenuto in elevata percentuale nel materiale da otturazione, che viene rilasciato continuamente nella cavità orale in forma di vapore.
«Quest' ultimo si dissolve poi nell’aria contenuta all’interno della cavità orale e nella saliva e il mercurio entra nell’organismo per inalazione, per ingestione o per assorbimento attraverso la mucosa orale.
«Si può quindi depositare in alcuni organi tra cui i polmoni, il cervello e i reni. L’effetto tossico dipende dalla quantità di mercurio che si deposita nei tessuti.
«La liberazione giornaliera di mercurio metallico è legato a differenze variabili da soggetto a soggetto: le forze masticatorie in gioco, l’aumento della temperatura intraorale, il livello di igiene orale personale, il tipo di spazzolamento, la tipologia e l'acidità del cibo, l’abitudine a masticare chewing-gum, la presenza di parafunzioni quali bruxismo o serramento.
«Naturalmente il fenomeno è direttamente proporzionale alla presenza di correnti galvaniche intraorali più o meno marcate, alla dimensione delle amalgame al numero delle stesse e alla loro età.
«La dinamica nel rilascio di mercurio è influenzata in modo evidente dalla masticazione con un aumento presente fin dai primi cicli masticatori del pasto e mantenuto per un tempo non inferiore a due ore prima di poter tornare ai livelli basali.»
 
Quali sono i rischi a cui ci si espone nel lungo termine con le otturazioni in amalgama d'argento?
«Il rischio maggiore è rappresentato dall'intossicazione cronica da mercurio. Mentre l’intossicazione acuta da mercurio è molto conosciuta in medicina, quella a carattere cronico, da lenta assunzione non è stata ancora ufficialmente indagata in modo sufficiente probabilmente per le difficoltà nelle metodiche di ricerca di mercurio nei tessuti.
«Secondo alcuni ricercatori sembra infatti che molte e svariate patologie possano essere ricondotte all’amalgama e al mercurio da essa liberato e tra queste vale la pena citare quelle cronico degenerative oppure molte malattie autoimmuni e varie forme di dermatiti.
«Attraverso esperimenti sulle scimmie utilizzanti l’isotopo radioattivo 203 Hg si è potuto verificare la forte propensione del mercurio derivante dalle otturazioni a diffondere attraverso la barriera ematoencefalica nel sistema nervoso centrale con un trofismo elevato per l’ipofisi. Altri organi interessati sono i reni, il fegato, la muscolatura scheletrica, l' apparato digerente, i polmoni, le ossa mascellari e le gengive.
«Particolare attenzione inoltre va posta alla capacità di questo metallo di attraversare facilmente la placenta con possibili conseguenze sul feto e di essere assorbito dal neonato attraverso il latte materno.
«Il mercurio attraversa le barriere placentare ed emato-encefalica grazie al suo stato gassoso, ma una volta superate, si trasforma attraverso processi ossidativi in mercurio ionico, rimanendo sequestrato in quei tessuti.
«Un altro aspetto di assoluta rilevanza è l’aumento delle forme allergiche e agli altri metalli presenti nelle otturazioni in amalgama con un’incidenza che supera l’1% della popolazione italiana.»
 
In che modo è possibile diagnosticare la presenza di mercurio nel nostro corpo?
«L’esame di ricerca più indicato utile per valutare la presenza o la variazione dei livelli di mercurio ma anche di altri metalli pesanti nell’organismo è sicuramente il mineralogramma (Tissutal Mineral Analysis = TMA) eseguito attraverso l’analisi del capello. La tossicità di detti metalli è potenziata da un’eventuale carenza dei minerali essenziali (Calcio, Sodio, Potassio, Fosforo, Magnesio, Ferro, Zinco, Cromo. Manganese, Selenio, Rame).
«È un test del tutto affidabile e fondamentale nei casi di intossicazione subacute o croniche, riconosciuto dall’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in grado di apportare informazioni sulla funzionalità del metabolismo, rilevando quali equilibri siano stati alterati, di quali integratori minerali e vitaminici abbiamo bisogno, quali metalli tossici stiamo accumulando, prima che si manifestino i sintomi o che le analisi rivelino la presenza di una eventuale patologia.»
 

 
Per accorgersi degli effetti del mercurio nel nostro corpo, le otturazioni devono essere in sede da molti anni?
«Recenti studi mostrano che le otturazioni di amalgama rilasciano continuamente mercurio e che esse possono costituire una causa di intossicazione cronica a basse dosi di mercurio; spesso queste situazioni rimangono non diagnosticate oppure sono associate a sintomi clinici evidenti solo dopo episodi di esposizione acuta al mercurio, quali inserimento di amalgama, lucidatura o rimozione non protetta e l'età.
«Il sintomo preminente di intossicazione cronica a basse dosi di vapori di mercurio è una totale mancanza di ogni iniziativa a livello mentale a cui si accompagna stanchezza fisica. Inoltre c’è una ingiustificata mancanza di sicurezza in sé stessi, manifestata nel comportamento come irrazionale timidezza, oltre ad una patologica tendenza all’auto-distruzione, che può portare a grave depressione. C’è una notevole perdita di memoria, specialmente a brevissimo termine.
«Un altro sintomo è la psico-astenia, con incapacità nel risolvere dubbi o incertezze o in-capacità di resistere a ossessioni, idee fisse o fobie, anche quando uno sa che sono irrazionali. Una delle caratteristiche ad alcuni casi di intossicazione cronica mercuriale è l’instabilità dell’umore, con veri e propri attacchi di collera, ansia ingiustificata al di fuori della realtà, come ad esempio, paura inspiegabile della morte.»

«Esiste anche una lunga lista di sintomi a carattere generale che coinvolgono molti organi e apparati che difficilmente ad una analisi superficiale sono ascrivibili ad una intossicazione cronica da mercurio: tremolio, tremor mercurialis, inappetenza, invecchiamento precoce, anormale funzionalità delle ghiandole endocrine, difficoltà di concentrazione, perdita della memoria, apprendimento ostacolato, difficoltà al coordinamento dei movimenti, erethismus merculiaris ovvero alto grado di nervosismo (situazione di irritabilità e agitazione che può diventare malattia).
«Altri sintomi sono: dolori di testa, emicranie, nevralgie facciali, bruciore della lingua, bocca arida, afte e sapore metallico, dolori al collo,disturbi visivi da genesi poco chiara, edemi perioculari, asma bronchiale, raffreddori strani, irritazioni alle vie respiratorie, baritmie, colite ulcerosa, disbiosi intestinali, stipsi, infiammazioni della mucosa viscerale, villi atrofizzati, sistema nervoso enterico super eccitato, irritazione dolorosa della muscolatura della vescica. Infine caduta di capelli accelerata e cambiamento del loro colore, prurito alla pelle, esantemi, eritemi localizzati dolori articolari, disturbi reumatici e muscolari etc...»
 
In cosa consiste la rimozione dell’amalgama dentale che lei opera nel suo studio?
«In caso di rimozione d’amalgama bisogna andare veramente cauti, non si può improvvisare. Lo scopo è rimuoverla limitando al massimo lo sviluppo di vapori di mercurio ed in seconda battuta chelare quello ancora presente negli organi interni.
«Si parla spesso della rimozione terapeutica dell'amalgama dentale ma un'intossicazione acuta di mercurio prodotta dalla sua vaporizzazione è sempre da temere, soprattutto in pazienti già particolarmente intossicati per i quali può risultare devastante.
«Questo processo deve perciò avvenire in modo protetto, seguendo un rigoroso protocollo sia per il paziente che per l’odontoiatra e il suo staff.
«I momenti più pericolosi per l’inalazione/assorbimento di mercurio sono proprio le fasi di apposizione e rimozione delle amalgame dentali, sebbene esso venga rilasciato anche durante la masticazione di cibi caldi o gomme da masticare o con la pressione dello spazzolino nelle manovre di igiene orale.»
 
Quanto è importante la scelta dei materiali da otturazione per il paziente e per l’ambiente?
«La scelta dei materiali deve essere estremamente individualizzata verificando di volta in volta il grado di biocompatibilità con il paziente, in modo da non arrecare alcun danno.
«La necessità di utilizzare materiali odontoiatrici biocompatibili diventa fondamentale quando oltre al singolo dente si prende in considerazione l'organismo ospite nella sua completezza.»
 
Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it
Walter Bonacci - segreteria@studiobonacci.it

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande